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Fiorentina: per Bove si muove Abodi, ecco come intende aiutarlo per tornare a giocare in A

Il ministro scende in campo per Bove: contatti con la Federazione Medico Sportiva. Ma non è facile: ora anche l'Inghilterra guarda al nostro modello

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

“Il calcio è la mia forma di espressione: ora sento che mi manca qualcosa”. Queste le parole di Edoardo Bove pronunciate sul palco del Festival di Sanremo. E del possibile ritorno in campo del centrocampista della Fiorentina, dopo il malore in campo di cui è stato vittima a inizio dicembre, si sta interessando anche il ministro Andrea Abodi. Ma non è così facile, proprio no.

Fiorentina, Abodi scende in campo per Bove

A Bove è stato impiantato un defibrillatore removibile sottocutaneo, grazie al qualche, con ogni probabilità, potrà tornare a giocare a calcio. Non Italia, però. Già, nel nostro Paese è vietato concedere l’idoneità ai portatori di questo dispositivo salvavita. A tal proposito, Il Messaggero fa sapere che il ministro per lo Sport Andrea Abodi – che già aveva annunciato di voler intervenire in prima persona – si sta muovendo con la Federazione Medico Sportiva Italiana per valutare se ci sono i margini di un cambio regolamento, adattandolo sul modello inglese.

Proprio in Premier è tornato a giocare l’ex Inter Eriksen, dopo l’arresto cardiaco avuto nella partita di apertura di Euro 2020 tra la sua Danimarca e la Finlandia. “Voglio capire se c’è modo di rivedere i protocolli medico-sanitari italiani” ha detto nei giorni scorsi il ministro.

Dietrofront Inghilterra e Il modello italiano

Diverse squadre della Premier League stanno strizzando l’occhio a Bove. Ma presto anche le porte del torneo più ricco del Vecchio Continente potrebbero chiudersi per il 22enne in forza alla Fiorentina. Sì, perché proprio di recente è stata contattata la FMSI con l’intenzione di applicare il modello italiano a quello britannico, dove al momento è in vigore una legge che consente ai calciatori con defibrillatore sottocutaneo di giocare, con tutti i rischi e le responsabilità che ne conseguono.

Alla luce di ciò, è difficile ipotizzare un cambio di rotta in Italia, considerata un faro in materia di prevenzione e già riferimento per la Spagna in seguito al drammatico caso della morte di Puerta nel 2007.

Ritorno Bove: che cosa preoccupa davvero i medici

Al di là del regolamento sul defibrillatore sottocutaneo, c’è un aspetto che i medici che hanno in cura il calciatore non hanno mai trascurato. Il rientro in campo di Bove è infatti legato soprattutto alle indagini approfondite che gli esperti stanno effettuando.

L’obiettivo è stabilire con certezza che cosa abbia causato l’arresto cardiaco durante la sfida di campionato del primo dicembre tra Fiorentina e Inter: prima di sbilanciarsi è necessario capire se il malore è da collegare a patologie pregresse.

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