Il calendario 2023 della Formula 1 sta raccogliendo diversi malumori, in particolare da parte dei proprietari Liberty Media che a quanto pare hanno maldigerito il metodo con cui si è arrivati all’annuncio ufficiale, e lo stesso dicasi per i team.
- Liberty Media spiazzata dalle tempistiche della FIA
- Malumori tra i team
- Il pasticcio del GP del Belgio
- Sul web esplodono le critiche sul calendario 2023
Liberty Media spiazzata dalle tempistiche della FIA
In entrambi i casi, i due attori principali della F1 sono rimasti spiazzati dalle modalità usate dalla FIA per rivelare gli appuntamenti del 2023, che toccheranno la cifra record di ben 24 gare (comunque sotto il limite di 25 fissato tra team e Formula One Management).
Partiamo da chi detiene la proprietà della serie e ne è anche promotrice, ovvero la realtà con a capo Stefano Domenicali. Liberty Media, in virtù del suo ruolo, ha collaborato alla stesura del calendario, agendo in prima persona per trovare gli accordi con gli organizzatori dei singoli GP, mentre la Federazione Internazionale guidata da Mohammed Ben Sulayem si è limitata poi a ratificare (cosa che avviene anche per altre serie come il WRC).
L’edizione 2023 della F1 presentata ufficialmente ieri però è stata ufficializzata solo dalla FIA, e non in maniera congiunta con Liberty come è normale avvenga. Il Corriere dello Sport odierno riporta il retroscena dei proprietari rimasti spiazzati da questa mossa dove sono stati estromessi da ogni merito, sottolineando poi il fatto che tra le due realtà i rapporti già da tempo sono giunti praticamente ai minimi termini.
Malumori tra i team
Ma a quanto pare anche gli stessi team sono rimasti spiazzati dal modus operandi e dalle tempistiche della FIA riguardo il calendario ratificato dal Consiglio Mondiale del Motorsport. Il sito GPFans, riportato anche da FormulaPassion, scrive infatti che le squadre hanno ricevuto solo tre ore di preavviso per votare elettronicamente la lista degli appuntamenti 2023, sebbene la bozza circolasse già da tempo come avviene in questi casi.
Come se non bastasse, il trittico americano dei GP che si terranno dal 22 ottobre al 5 novembre negli Stati Uniti, Messico e Brasile pare non abbia ancora ricevuto il formale via libera da parte dei team. Non dovrebbero comunque esserci ostacoli all’ok definitivo, ma resta il fatto che permangono i malumori per il metodo utilizzato da una FIA sempre più presente in prima persona nella gestione della F1.
Il pasticcio del GP del Belgio
Un altro dettaglio che ha infastidito le squadre (e non solo loro) è il conflitto di date tra il GP del Belgio, tradizionalmente piazzato dopo la pausa estiva di agosto e che invece nel 2023 si dovrebbe svolgere nel fine settimana del 30 luglio, e la 24 Ore di Spa-Francorchamps, che si tiene nell’ultimo weekend di luglio (così è stato per un settantennio).
Di conseguenza, riporta GPFans, gli organizzatori dell’appuntamento valido per il GT World Challenge hanno dovuto spostare l’evento all’1-2 luglio, forzando altre gare di altre serie a regolarsi di conseguenza (i calendari del motorsport mondiale difficilmente entrano in conflitto tra di loro). Sull’altare dello spettacolo senza soste, inoltre, la FIA sembra aver voluto sacrificare le esigenze logistiche dei team (oltre al fatto che sussiste l’assurda regola dei tre motori per stagione, contro la quale si è scagliata anche la Ferrari per bocca del team principal Binotto).
Sul web esplodono le critiche sul calendario 2023
Ma anche sul web si sono sprecate le critiche, in questo caso più sul merito degli appuntamenti e sulla sostenibilità ambientale del calendario. Diego Catalano twitta: “Stefano Domenicali, prima dell’estate, ci aveva raccontato di un calendario organizzato su base geografica per agevolare le 24 gare e per favorire una F1 green. Tutto clamorosamente disatteso”.
Giovanni Vincenzo Donatiello aggiunge: “Calendario F12023: 24 gare, spostamenti senza logica alla faccia della sostenibilità ambientale, GP del Belgio nello stesso giorno in cui doveva esserci la 24h di Spa del GTWC, che ha dovuto spostare l’evento, 3 gare negli USA, GP Las Vegas di sabato. Tutto ok per FIA e F1…”.
E Steve chiosa: “La stagione prevede 24 gare, ma non c’era altra opzione per raggruppare le gare per continenti? (il Canada nel mezzo di un blocco europeo è sconcertante)? Sai, per risparmiare sui costi di trasporto, sui tempi di trasporto, sulle emissioni di CO2, cose così?”.