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F1, motori del futuro: la Ferrari perde la partita contro la Red Bull

Quella di Maranello era l'unica scuderia che non aveva ancora aderito al regolamento della power unit 2026, in disaccordo con lo status di nuovo motorista assegnato alla Red Bull

16-01-2023 13:18

A un mese e mezzo dal via del Mondiale 2023 dal Bahrain, si è risolto uno dei “gialli” più intriganti che avevano accompagnato l’avvicinamento alla nuova stagione. Anche la Ferrari si è infatti iscritta al regolamento delle power unit 2026, che sarà caratterizzato dalla crescita della parte elettrica che erogherà più potenza rispetto a quello che succede oggi.

Regolamento power unit, perché la Ferrari non aveva ancora firmato

La Ferrari non aveva ancora firmato perché in contrasto con il riconoscimento di status di motorista attribuito alla Red Bull PowerTrains Limited, una condizione che, come avverrà per Audi ed eventualmente per Porsche, permette a chi si affaccia per la prima volta in Formula Uno di poter investire maggiore denaro rispetto a chi è già presente (25 milioni di dollari nel triennio, così suddivisi, 10 milioni nel 2023, 10 milioni nel 2025 e 5 milioni nel 2025) e di poter disporre di più ore di prova al banco dinamico. Insomma, secondo la Ferrari questo sarebbe stato un privilegio per la Red Bull, che è tutto tranne che un team neofita in Formula 1 e che già, secondo il parere di Maranello (ma non solo…), aveva ricevuto una punizione troppo clemente per la nota vicenda legata allo sforamento del Budget cap 2021.

Ferrari-Red Bull, la sfida infinita: Rossa senza alleati

Alla fine, tuttavia, la Ferrari ha firmato l’accordo perché non ha trovato alleati nella propria battaglia politica contro la Red Bull.

Red Bull diventerà nuovo costruttore visto che Honda ha fatto sapere di voler essere della partita dal 2026, ma in maniera assolutamente autonoma rispetto alla Red Bull PowerTrains. Che non potrà dunque utilizzare il know how nipponico; Honda continuerà dunque a fornire i motori alla scuderia di Milton Keynes fino al 2025, diventando dall’anno successivo concorrente della Red Bull insieme a un team ancora non identificato.

La Ferrari torna al tavolo dei motori dopo aver minacciato l’addio alla F1

Mercedes e Renault non si erano opposte allo “status” attribuito alla Red Bull come nuovo motorista, il che ha tolto verve ai ragionamenti della Ferrari che, tra l’altro, non era stata invitata all’ultima riunione sui motori 2026 non essendo ancora firmataria dell’accordo. Tutte situazioni che hanno portato la scuderia di Maranello ad allinearsi, alla fine, alle altre.

Nei giorni scorsi, la Ferrari aveva addirittura minacciato di lasciare il mondo della Formula Uno. E pensate che le Rosse partecipano al Mondiale sin dalla prima edizione.

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