Ha rotto il silenzio senza titubanze, dopo essere entrato nel pieno di una polemica quasi involontaria. Gennaro Ivan Gattuso, detto Ringhio, non ha mai perso l’occasione di affermare la propria individualità e quel soprannome guadagnato sul campo esprime una filosofia di vita e di gioco che non lo vedrà mai attore non protagonista. Anche delle controversie più sgradite. Quindi quando l’ANSA ha ribattuto le sue dichiarazioni, è parso inevitabile.
Commisso, Gattuso alza i toni
“Ho letto quest’oggi le parole del presidente Commisso. Le sue parole mi hanno sorpreso perché è stata la Fiorentina a chiedere di inserire una clausola di riservatezza ma se dovessero chiedermelo non avrei alcun problema a toglierla”, ha affermato l’ex allenatore del Napoli e della Fiorentina, che de facto non ha mai guidato.
Le divergenze di vedute, che pure sono mormorate ma mai esplicitate, hanno indotto questo rapporto contrattuale a sciogliersi prima ancora che fossero i risultati a decretarne gli effetti. E a sancire una spaccatura netta, a poche settimane dall’unione e dal divorzio – tormentato – dal Napoli e da Aurelio De Laurentiis.
Le affermazioni di Commisso su Fiorentina e Gattuso
Rocco Commisso, in occasione dell’ufficialità del nuovo allenatore viola Vincenzo Italiano, aveva parlato anche della vicenda che ha portato alla risoluzione del contratto con Rino dichiarando che:
“Per ragioni legali non abbiamo potuto raccontare quello che è avvenuto con Gattuso ma se i suoi legali vogliono sedersi con quelli della Fiorentina ed eliminare la clausola di riservatezza, io non avrei alcun problema. Io vorrei dare l’opportunità a Gattuso di dare la sua versione dei fatti, così dopo la Fiorentina potrà rispondere”.
Queste le frasi che hanno provocato la reazione da parte dell’allenatore, il quale ha evidentemente firmato in accordo con la società viola quella clausola e condiviso i termini. Forse ascoltare, durante la conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico, simili affermazioni ha suscitato fastidio e innalzato un muro su un capitolo del contratto che, per volontà di entrambe le parti, avrebbe dovuto omettere invece che renderne il contenuto pubblico.
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