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Gattuso rivela cosa ha detto a Grosso: la testimonianza choc di Ringhio

Il tecnico ha telefonato all’amico-rivale ferito nella sassaiola scatenata dagli ultras del Marsiglia contro il pullman del Lione. Dura la sua condanna dei violenti

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Fabrizio Napoli

Fabrizio Napoli

Giornalista

Giornalista professionista, per Virgilio Sport segue anche il calcio ma è con la pallanuoto che esalta competenze e passioni. Cura la comunicazione di HaBaWaBa, il più grande festival di waterpolo per bambini al mondo

Da amico e sportivo Rino Gattuso ha provato a consolare Fabio Grosso, ferito al volto durante la sassaiola che i tifosi del Marsiglia, allenato da Ringhio, hanno scatenato contro il pullman del Lione, su cui viaggiava l’ex terzino della Nazionale. Gattuso oggi ha raccontato di aver telefonato a Grosso dopo l’incidente e ha poi condannato duramente gli ultras del Marsiglia protagonisti dell’assalto.

Marsiglia-Lione rinviata per sassaiola e il ferimento di Grosso

Compagni di squadra nell’Italia campione del mondo nel 2006, Rino Gattuso e Fabio Grosso avrebbero dovuto affrontarsi da rivali domenica scorsa, sulle panchine di Marsiglia e Lione, in una partita rinviata per la sassaiola degli ultras marsigliesi al pullman ospite che ha causato il ferimento di Grosso: l’ex terzino della Nazionale se l’è vista brutta, rimediando 15 punti di sutura sul viso, oltre a un forte spavento.

Marsiglia, la telefonata di Gattuso all’amico-rivale Grosso

Oggi Gattuso ha svelato in conferenza stampa di aver sentito Grosso al telefono, ricordando il profondo legame con il suo ex compagno di squadra nell’avventura dell’Italia ai Mondiali di Germania 2006. “Ci siamo sentiti lunedì in videochiamata – ha dichiarato Gattuso ai giornalisti -. Fabio stava andando già all’allenamento. Mi dispiace per lui, perché con lui ho un rapporto incredibile, abbiamo condiviso qualcosa di incredibile da giocatori, ma anche domenica doveva essere una serata incredibile”.

“Ho parlato con Fabio anche della fortuna che ha avuto – ha aggiunto poi -, perché se fosse stato preso in pieno nell’occhio, avrebbe potuto anche perderlo. Insomma, alla fine gli è andata anche bene. All’inizio non avevo visto Fabio insanguinato, sembrava fosse stato curato con 3-4 punti e che non fosse grave. Dopo aver visto è giusto che non si sia giocato”.

Gattuso condanna gli ultras del Marsiglia

Gattuso non ha nascosto il rammarico per quanto accaduto, ci teneva a giocare Marsiglia-Lione con il Velodrome pieno: il match verrà recuperato il 6 dicembre, ma non si sa ancora dove e se sarà a porte chiuse. “Allo stadio c’erano 65mila persone, con famiglie, gente che arrivava anche dal Belgio – ha continuato il tecnico del Marsiglia -. Ho visto ragazzini piangere e la maggioranza dei nostri tifosi erano arrabbiati. Nessuno di loro si sente rappresentato da tre, quattro personaggi che hanno rovinato una giornata di vista. L’abbiamo vissuta male”.

Marsiglia, la critica di Gattuso alle forze dell’ordine

Infine Gattuso ha criticato anche l’organizzazione dell’ordine pubblico per l’evento. “Non voglio dar lezioni, non sono un sindaco o un prefetto, ma l’hotel del Lione distava cinque minuti – ha dichiarato il tecnico del Marsiglia -. Magari, visto che la partita era a rischio, andava chiusa la strada per quei cinque minuti. Magari è facile dirlo, e non nella pratica, ma è quello che penso”. Allargando il discorso alla violenza ultras, Gattuso ha auspicato un intervento delle autorità europee. “Si parla sempre di come Margaret Thatcher sradicò l’hooliganismo in Inghilterra. Vuol dire che servono leggi. Vanno fatte magari a livello europeo, ma anche prima e non dopo che succedono fatti del genere”.

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