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Gigi Buffon dice tutto: dalla Juventus all'ultimo sogno della carriera

Il portierone, appena tornato al Parma, difende l'operato di Andrea Pirlo e ammette: "A spingermi a continuare è la possibilità di andare al Mondiale 2022. Utopia? Forse, ma ci credo...".

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Da Rimini a Frosinone ci sono circa 400 chilometri in linea d’aria. Ma ci sono anche 15 anni di una carriera da sogno, quella di Gigi Buffon, alla quale è mancata solo la ciliegina della Champions League, ma nella quale si ricorderanno anche due passaggi in Serie B, uno con la Juventus dopo lo scandalo di Calciopoli, iniziato proprio dalla Romagna poche settimane dopo aver alzato la Coppa del Mondo, e uno con il Parma, la squadra degli esordi che Super Gigi ha scelto di riabbracciare per una romantica chiusura di carriera e con la quale rimetterà piede tra i cadetti debuttando proprio in Ciociaria per affrontare l’amico Fabio Grosso.

Gigi non ci pensa più, focalizzato com’è sulla prossima sfida. Anzi, sulle prossime: portare il Parma in Serie A e magari agguantare il record della sesta partecipazione ai Mondiali, con Qatar 2022 ormai alle porte.

Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’, la bandiera della Juventus ha ammesso di sognare questo traguardo: “Continuo perché ho un sogno, che dovrà però ssere supportato dai risultati. Smetterò un minuto dopo avrò riconosciuto un segnale di declino. Ma sento che ho ancora qualcosa di speciale da fare. Ho un sogno da raggiungere, forse un’utopia, ma che mi spinge avanti”.

Mancini ha fatto una cosa straordinaria – ha aggiunto Buffon – Possiamo solo fargli lodi e complimenti. E io, a 43 anni, anche per rispetto del lavoro del c.t., non sarò mai quello che si candida: “Oh, ci sono anch’io…” Mai. Ma il Mondiale mi serve per sognare. Altrimenti per cosa gioco a fare? Per riportare il Parma in A, certo. E dopo? Quasi sicuramente Mancini non mi chiamerà, giustamente, ha i suoi uomini, il suo gruppo. Ma io ho bisogno di sapere che ci sarà un Mondiale in Qatar per continuare a parare e sognare”.

L’idea dell’addio al calcio però non fa più paura, come forse faceva qualche anno fa: “Io sto benissimo a casa con mia moglie e i miei figli, con gli amici. Smettere non sarà mai un trauma. Quando accadrà, non sarò felice : di più. Perché sento il bisogno di fare altro e di interessarmi di altro. Mi entusiasma l’idea di poter dedicare del tempo agli hobby e a tante piccole cose che sto sacrificando”. 

Buffon si è poi soffermato ad analizzare l’ultima annata della Juventus, difendendo l’operato di Andrea Pirlo: “Io credo che Andrea, dopo le normali e preventivabili difficoltà dei primi 3-4 mesi, abbia poi preso piena coscienza nel suo ruolo e anche una certa dimestichezza con i giocatori. Gli ultimi 4-5 mesi di Andrea sono stati quelli di un allenatore al 100%. E poi, diciamolo, qualsiasi altra società starebbe ancora festeggiando una stagione positiva come la nostra. E’ apparsa deludente solo perché avevamo alle spalle 9 scudetti e due finali Champions. Ma è una colpa?”.

In chiusura impossibile non parlare del trionfo dell’Italia a Euro 2020 e in particolare di Gigio Donnarumma e di Federico Choesa…: “Chiesa e Donnarumma sono stati le sorprese dell’Europeo. Gigio farà meglio di me, quanto a Federico quando è arrivato alla Juve non pensavo che fosse così forte. Sono sincero. All’Europeo è stato imbarazzante: in finale con l’Inghilerra, quando partiva, non lo tenevano. Dopo un anno di Juve Fede non mi ha sorpreso, ma non era scontato che si confermasse in un contesto del genere. Quando ti vengono certe cose a un livello così alto, vuol dire che sei davvero speciale”.
 

Gigi Buffon dice tutto: dalla Juventus all'ultimo sogno della carriera Fonte: Getty Images

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