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Giornalista Rai crocifissa per domanda scomoda a Pilato racconta la sua verità ed attacca gli haters

Elisabetta Caporale torna sulla diretta con l'azzurra che ha scatenato le polemiche, rivela cosa le ha scritto e come l'episodio l'abbia condizionata

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Ha pianto spesso nel raccontare gli azzurri («A Pechino, nel 2008: Pellegrini oro olimpico con record del mondo. A Rio, nel 2016, per Paltrinieri. E poi Tokyo, i due ori ravvicinati di Tamberi e Jacobs. Un’emozione fortissima, la certezza che stavamo vivendo una cosa unica. Anzi, due. Io lo sport devo ringraziarlo di cuore per le emozioni che mi ha regalato in tutti questi anni»), ha dieci Olimpiadi alle spalle e tanta esperienza, ma Elisabetta Caporale, giornalista Rai, è assurta alla popolarità per quella domanda incredula fatta a Benedetta Pilato a caldo dopo il quarto posto nei 100 rana per un sol centesimo. Le parole dell’azzurra e la frase della giornalista hanno scatenato una polemica infinita che si è protratta per giorni e la Caporale confessa tutto al Corriere della Sera.

Elisabetta Caporale racconta la sua verità

Dice la giornalista al Corsera: «Non sono sui social: non sapevo niente. Ho cominciato a ricevere messaggi di solidarietà dai colleghi. Mi sono chiesta: oddio, cosa succede?». I fatti: «Stavo nella mixed zone del nuoto, arriva Benedetta, quarta nei 100 rana per un centesimo. Mi dice che è il giorno più bello della sua vita. Senza alcuna malizia, le chiedo: ma veramente? Apriti cielo. Parte un’onda di insulti. Cosa avrò mai detto? Ero sorpresa, amareggiata per lei, che è un’atleta fortissima. Un centesimo dal podio: non è che devi essere per forza arrabbiata, ma insomma… Poteva anche essere ironica, Benedetta, in quel momento. Sono stata morbida, per nulla inquisitoria. Volevo capire».

Poi, con Pilato, in diretta, ha rilanciato: credevamo ci tenesse ad andare sul podio. «Si parlava, la conversazione è proseguita senza che Benedetta desse l’impressione di essersi offesa, men che meno infastidita. La diretta è così, all’impronta. Mi è dispiaciuto delle critiche. Tutti parlano, spesso senza sapere, magari non avendo mai seguito il nuoto. Io rispetto anche l’ultimo arrivato: il rispetto viene prima di tutto. Io sono in mixed zone proprio per dare loro voce. Conosco Benedetta da quando ha 14 anni, come Federica Pellegrini. A Gregorio Paltrinieri ho fatto la prima intervista che aveva 17 anni. E loro conoscono me. Sanno che lavoro con serietà, passione, coinvolgimento. Ripeto: mi dispiace, sono basita».

Il messaggio mandato a Benedetta Pilato

Con Benedetta si è chiarita subito: «Le ho scritto appena ho visto il putiferio che era scoppiato. Lei ha risposto con un cuoricino: tranquilla, Eli, spiace a me che tu sia stata tirata in mezzo. Il suo messaggio mi ha tranquillizzata. Forse non avevo commesso un reato così grave… L’ultima cosa che voglio è che gli atleti ci rimangano male per le mie domande». Nel passato era stata accusata di essere troppo amica dei nuotatori: «Successe al Mondiale di Roma, nel 2009. Federica Pellegrini vince l’oro, viene in mixed zone e, di sua iniziativa, mi abbraccia».

La reazione della Caporale

Dopo quell’episodio la giornalista ha gestito la situazione con serenità: «Ho respinto l’onda di odio diffuso e sono andata avanti. Ho proseguito il mio lavoro, che può anche non piacere: non tutti devono gradire il mio modo di fare e di essere. Gli amici, i colleghi mi dicevano: fattela scivolare addosso. Ma tra il dire e il fare c’è una bella differenza. Ho sentito subito il direttore: Elisabetta, non hai fatto niente di sbagliato, vai avanti. Ho avuto solidarietà dai colleghi, che mi conoscono: erano tutti stupiti».

Il giorno dopo la gara di Pilato, c’era la marcia con Stano e Palmisano, due ori di Tokyo sfumati: «Li intervistavo e una parte del mio cervello si chiedeva: starai dicendo la cosa giusta?. C’è stato tanto, troppo odio. Mi sono sforzata perché non condizionasse il resto della mia Olimpiade: volevo godermi le gare e continuare a fare il mio lavoro al meglio. Infatti alla fine, nonostante questo neo, è stata una bellissima Olimpiade».

Sui quarti posti da celebrare o da criticare si è aperta una vera crociata: «I quarti posti a Parigi hanno avuto tante valenze diverse: Sottile nell’alto era incredulo, Larissa Iapichino nel lungo si è data della bischera, due modi agli antipodi di vivere il momento. Stano ha visto il podio, Acerenza ha fatto una gara meravigliosa ed è rimasto senza medaglia per una bracciata, povero. Ovvio che ci rimani male. Geniale l’idea del presidente Mattarella, che riceverà tutti al Quirinale».

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