Le Olimpiadi sono ormai alle spalle, ma non tutte le polemiche che hanno scandito i Giochi parigini si sono spente. Elisa Di Francisca torna sul polverone che si è sollevato in seguito alle parole rivolte in diretta tv a Benedetta Pilato, entusiasta per il quarto posto ottenuto nei 100 rana.
- Caso Di Francisca-Pilato: l'ex schermitrice torna sulla polemica
- Pilato e il quarto posto alle Olimpiadi: il Di Francisca-pensiero
- Di Francisca rivela il contenuto della loro telefonata e le scuse
Caso Di Francisca-Pilato: l’ex schermitrice torna sulla polemica
Di Francisca, due ori olimpici, è stata bersaglio di critiche feroci dopo aver contestato la 19enne tarantina, che aveva definito il quarto porto nei 100 rana il giorno più bello della sua vita. Visioni agli antipodi, generazioni diverse. E quel “ci è o ci fa?” in diretta che ha fatto traboccare il vaso. In un’intervista al Corriere della Sera l’ex schermitrice è tornata sulla vicenda. “Non sono una giornalista: ero in diretta come ex atleta, ambassador del Coni a Parigi 2024. Mi hanno chiesto un commento sulle parole di Benedetta: mi è venuto da dire quello che ho detto perché ci credo profondamente”.
Pilato e il quarto posto alle Olimpiadi: il Di Francisca-pensiero
Non tutti la pensano allo stesso modo. Pilato ha esultato per il suo quarto posto, Di Francisca non l’avrebbe invece vissuta così. “Credo che la sofferenza, lo stare male per un risultato che non arriva, sia importante. Lo dico attingendo al mio vissuto di ex atleta della scherma: bisogna provare dispiacere, perché da lì si attinge la motivazione per ripartire alla conquista. Io ho sempre fatto così”. Ma poi aggiunge: “Non per questo sono una bulla, una violenta, una stro… Sono una persona che delle sofferenze ha fatto tesoro: ho vinto l’olimpiade a 29 anni, dopo aver perso tanto. E tutti i momenti brutti e negativi li ho interiorizzati, per trasformarli in forza. È questo l’insegnamento che darò ai miei figli, senza amarli di meno, naturalmente”.
Di Francisca rivela il contenuto della loro telefonata e le scuse
Lo riconosce, Elisa: “’Non so se ci è o ci fa’ potevo evitarlo”. Il chiarimento c’è stato, via telefono: “L’ho chiamata la mattina dopo. Non volevo pensasse che ce l’avevo con lei, una diciannovenne. Mi ha chiesto: ‘Perché hai detto quello che hai detto?’ È il mio modo di vivere la vita, figlio del mio modo di essere, ho cercato di chiarire. ‘Ma tu non sei mica mia madre‘, ha detto. Se lo fossi ti direi le stesse identiche cose, ho risposto. Ma se ho urtato la tua sensibilità, ti chiedo scusa”. Quindi ha chiosato così al CorSera: “Il buonismo imperante non è la mia filosofia. E non sopporto nemmeno la finzione ipocrita dei social né chi, nei momenti di polemica, usa le situazioni per innalzare se stesso. La vita vera è un’altra”. Polemica chiusa?