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Giro d'Italia, tappa 19: show di Vendrame, per un giorno profeta in patria. Thomas rischia la "frittata"

A Sappada va in porto la fuga e a trionfare è Andrea Vendrame, che anticipa i fuggitivi prima dell'ultima salita e chiude in scioltezza. Sanchez e Steinhauser sul podio, i big si marcano stretti

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Non è la prima volta che vince al Giro, ma è un po’ come se lo fosse: Andrea Vendrame mette tutti sotto scopa a Cima Sappada, conquistando una vittoria prestigiosa grazie a un’azione da lontano che lo vede emergere per condizione, classe e dinamismo. Quando lascia le ruote dei compagni di fuga c’è ancora da scalare l’ultima ascesa di giornata, ma nessuno riesce a riprenderlo. Nessuna novità di sorta tra i big, che arrivano a 16’, ma nel finale qualcosa comunque succede.

Giro d’Italia, 19a tappa: Vendrame perfetto, Thomas che rischio!

Quando mancavano meno di 5km dal traguardo, Geraint Thomas s’è distratto un attimo e per poco non ha fatto strike. Per fortuna sua e di chi gli stava accanto (in particolar modo Antonio Tiberi, col quale è andato in collisione sulla ruota anteriore) la scivolata non ha prodotto alcuna conseguenza rilevante: GT s’è rialzato cambiando bicicletta e gli altri uomini di classifica lo hanno atteso, rimandando le schermaglie decisive alla tappa di domani sul Monte Grappa.

Vendrame e gli altri fuggitivi di giornata, usciti ai -80 km dall’arrivo, hanno goduto di un trattamento di relativo “favore”, col gruppo che ha preferito risparmiare le energie, tenuto conto che il meteo non è che fosse clemente. L’azione del corridore della Decathlon AG2R La Mondiale è stata netta e decisa: troppo tardi si sono mossi Pelayo Sanchez e Steinhauser, che hanno provato a recuperare il terreno perduto sull’ascesa finale che li ha portati a Sappada, ma senza ottenere dividendi. ù

Vendrame aveva vinto nel 2021 a Bagno di Romagna: soprannominato Joker per la passione che ha per Batman (e anche per via di quella barba fatta crescere per nascondere le cicatrici dopo un incidente che gli era capitato nel 2016), ha messo davvero tutti nel sacco e riportato un po’ di tricolore sul podio di giornata di un Giro che ultimamente ha parlato poco italiano.

Giro d’Italia, tappa 19: ordine d’arrivo e classifica

L’ordine d’arrivo della 19a tappa del Giro:

  1. Vendrame (Ita) in 3h51’05”
  2. Sanchez (Spa) a 54”
  3. Steinhauser (Ger) a 1’07”
  4. Narvaez (Ecu) a 2’27”
  5. Plapp (Aus) s.t.
  6. Velasco (Ita) a 2’30”
  7. Tratnikk (Slo) s.t.
  8. Valgren (Dan) s.t.
  9. Alaphilippe (Fra) a 2’32”
  10. Hermans (Bel) a 3’52”

Questi i primi 5 in classifica generale (qui la classifica completa):

  1. Pogacar (Slo) in 71h24’03”
  2. Martinez (Col) a 7’42”
  3. Thomas (Gbr) a 8’04”
  4. O’Connor (Aus) a 9’47”
  5. Tiberi (Ita) a 10’29”

Tappa 19, Mortegliano-Sappada: pagelle

  • VENDRAME 10: perché non sbaglia niente, e soprattutto perché dimostra di avere nervi saldi e grande intelligenza anche a livello tattico. Sta coperto quando deve stare coperto, poi si lancia solitario verso il traguardo e mette tutti nel sacco. Vittoria di valore e di prestigio, per di più sulle strade di casa…
  • SANCHEZ 8,5: l’unico errore di Pelayo è stato quello di pensare che Vendrame non avrebbe fatto sfracelli. Invece, se avesse risposto subito, magari in volata l’avrebbe potuto battere senza difficoltà. Alla fine tenta il tutto per tutto e la seconda posizione di giornata è comunque da festeggiare.
  • STEINHAUSER 7: il tedesco c’ha preso gusto, regalandosi un altro podio di giornata dopo essersi portato a casa già una tappa. In salita va forte, su questo non ci piove: in futuro potrebbe far parlare tanto (e bene) di sé.
  • NARVAEZ E ALAPHILIPPE 7: indomiti, guerrieri, quasi senza coscienza. Di sicuro impavidi e mai arrendevoli, perché nelle fughe ci si buttano sempre e non lesinano alcuno sforzo per portare le azioni a termine. Senza di loro il Giro sarebbe più noioso: impossibile non applaudirli per tutte le volte che c’hanno provato.
  • POGACAR 6: nulla da eccepire. Bada alla sostanza e a non prendere troppo freddo. Deve solo controllare, se nessuno lo costringe a muoversi (quindi domani?…).
  • THOMAS 5: in una giornata dove in chiave classifica non succede nulla di rilevante tocca a GT metterci un po’ del suo. Con una distrazione che avrebbe potuto costargli cara, e come a lui a quelli intorno (vedi Tiberi). Va bene la stanchezza , il freddo e la noia, ma da un veterano certi errori nessuno se li aspetta.

Giro d’Italia, sul Monte Grappa il gran finale per il podio

Ultima frazione di montagna, ultima chance per provare a rimescolare le carte sul podio. Con Daniel Martinez che dovrà soltanto fare attenzione a non dare troppo spazio a Geraint Thomas, che pure (vista anche la scivolata nel finale) non sembra in grandissimo spolvero. Antonio Tiberi sogna almeno di salire al quarto posto, occupato da Ben O’Connor (distante 42 secondi).

Da Alpago a Bassano i chilometri da percorrere saranno 184, con 4.200 metri di dislivello e la doppia ascesa al Monte Grappa dal versante di Semonzo, quello più duro (18 km con punte al 15% e pendenza media al 9%). Dopodiché resterà solo la passerella romana, ultima chance per Milan per fare poker.

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