Tra moglie e marito… il celebre detto non dev’essere noto in Turchia, almeno a giudicare dalle frasi di Okan Buruk, d.t. del Galatasaray, che ha commentato la vicenda dei ripetuti scontri tra Mauro Icardi e Wanda Nara difendendo il centravanti argentino attaccando duramente l’influencer.
- Il d.t. Galatasaray Buruk sul caso Icardi-Nara
- Icardi, la frecciata di Buruk a Wanda Nara
- Icardi, la difesa del d.t. del Galatasaray
Il d.t. Galatasaray Buruk sul caso Icardi-Nara
Il Galatasaray sta con Mauro Icardi. Mentre il centravanti argentino, attualmente infortunato, è alle prese con il momento peggiore nella storia della sua tribolata relazione con Wanda Nara, il club turco che ne detiene il cartellino si schiera a suo fianco, attraverso le parole del d.t. Okan Buruk. “Se Icardi non avesse avuto problemi con la moglie, ora sarebbe completamente diverso”, ha dichiarato Buruk a TRT Sport, facendo intendere che, se non avesse incontrato Wanda Nara, l’attaccante argentino avrebbe avuto una carriera anche migliore di quella vissuta fino a ora.
Icardi, la frecciata di Buruk a Wanda Nara
“Io rispetto tutto, il suo matrimonio, sua moglie, – ha poi aggiunto il direttore tecnico del Galatasaray – ma se Icardi non avesse avuto problemi con la moglie, ora sarebbe completamente diverso. Forse sarebbe stato il centravanti della Nazionale argentina. Probabilmente Icardi ha perso molte cose nella sua vita per questo motivo”. Insomma secondo Buruk l’incontro con Wanda Nara ha, se non rovinato, sicuramente condizionato in negativo la carriera di Icardi, che per il suo potenziale avrebbe potuto puntare a traguardi molto più ambiziosi.
Icardi, la difesa del d.t. del Galatasaray
Ma Buruk è andato anche oltre, prendendo le difese anche dell’Icardi papà. “È un ottimo padre di famiglia – ha spiegato il dirigente del Galatasaray – . Ama la sua famiglia, ama i suoi figli. Ha un cuore molto buono. Ha sempre voluto proteggere la sua famiglia. E noi lo abbiamo sempre aiutato. La cosa più importante nella vita è la famiglia. Il calcio non può metterla in secondo piano, e nemmeno una partita. Se il giocatore non è felice, non è possibile ottenere buone prestazioni sul campo”.