La notte magica di Bari, con i biancorossi che battendo 2-0 il Brescia hanno evitato per il momento la retrocessione guadagnandosi i playout dove affronteranno la Ternana, ha tanti risvolti e diversi segreti. Un cross sbagliato che diventa un gol, un raddoppio trovato da chi meno te l’aspetti, i santini nei parastinchi a cercare protezione dall’alto ma soprattutto una grande prova di squadra che ora spera di riscattare all’ultimo respiro una stagione da dimenticare.
- Il Bari deve vincere almeno una gara con la Ternana
- Bari, Sibilli e il retroscena sui parastinchi
- Bari, le lacrime di Di Cesare dopo il gol con il Brescia
Il Bari deve vincere almeno una gara con la Ternana
Ora ci sarà la doppia sfida con la Ternana, in programma giovedì 16 al “San Nicola”, con ritorno il 23 al “Liberati”. Una squadra che evoca buoni ricordi al Bari, autore di una prova solida in apertura di campionato, con uno 0-0 ottenuto fuori casa, e di una vittoria a gennaio contro gli umbri, per 3-1.
Il Bari è chiamato a vincere almeno una delle due sfide, in virtù del peggiore piazzamento play-out. Non proprio una passeggiata per una squadra che ha ottenuto solo 8 vittorie in campionato, di cui 2 fuori casa. L’ultima vittoria in trasferta risale addirittura ad ottobre, proprio a Brescia. Di fronte una Ternana arrabbiata che ha accarezzato, seppur per poco, il sogno salvezza diretta, sfumato a causa della vittoria in rimonta dello Spezia.
Bari, Sibilli e il retroscena sui parastinchi
A sbloccare la gara è stato Sibilli che ha raccontato l’emozione per il successo: “Peggio dei mesi precedenti non si poteva fare, ognuno di noi ha tirato fuori qualcosa in più, anche se non abbiamo vinto si era vista nelle due partite precedenti. Siamo stati anche sfortunati durante l’anno. Non voglio trovare alibi perché noi andiamo in campo, si può vincere o perdere, ma il rigore sbagliato contro la Sampdoria mi ha tolto tanto. Ci voleva un po’ di fortuna dalla nostra parte. Il gol? Era un cross per Nasti, il portiere poteva prenderla”.
Sibilli ammette di aver passato un momento difficile: “Mi sono accorto, in questi due mesi, di essere molto nervoso. Non mi piace perché non sono questo ragazzo, capisco che da fuori qualcuno può pensare che l’atteggiamento non sia giusto. Cerco di stare tranquillo, ma sono uno che ci tiene e penso di averlo sempre dimostrato. Sono molto credente, sapevo che c’era la festa del santo patrono, ho degli amici che mi hanno portato due santini che ho messo nei parastinchi”.
Bari, le lacrime di Di Cesare dopo il gol con il Brescia
Il raddoppio l’ha firmato invece l’eterno Valerio Di Cesare che, a 41 anni, è diventato il marcatore più anziano della categoria. Lui, che attaccante non è, ha realizzato un gol da vero bomber di area di rigore: stop di petto e un mancino al volo che fa esplodere i circa ventimila del San Nicola. Poi la corsa sotto la curva, l’abbraccio con i tifosi e quelle lacrime che sanno di gioia.
Infine il pensiero del tecnico Federico Giampaolo: “Era la partita più complicata e difficile perché c’era un solo risultato. La squadra era consapevole di non poter sbagliare, ho visto un gruppo che si è aiutato, ha corso tantissimo e che voleva il risultato. Ai playout si azzera tutto, anche perché gli avversari non avranno spensieratezza. Servirà esperienza e voglia, come c’è tensione per noi, ci sarà anche per loro. Di Cesare? Forse ha sbagliato ruolo, contro il Parma ha fatto un gol straordinario e ora ne ha messo un altro importante. È un grandissimo professionista, c’è soltanto da prendere esempio”.