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Milan, è di nuovo crisi: i numeri che ritornano dopo 10 mesi e le cause

La squadra di Pioli sta vivendo la stessa flessione di risultati che nella prima parte dello scorso girone di ritorno costò l'uscita dal giro scudetto: il mercato e l'addio alla Champions League "armi" per ripartire.

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Il Milan rivede i fantasmi della scorsa stagione. Ma con qualche mese d’anticipo.

L’ultima partita casalinga del girone d’andata e del 2021 ha visto i rossoneri di Stefano Pioli cadere per la terza volta nelle ultime sei partite, la seconda in casa. Il successo del Napoli a San Siro ha fatto festeggiare l’Inter, campione d’inverno con un turno di anticipo, e fatto deflagrare la crisi del Milan, almeno in termini di risultati.

Il Milan si è inceppato: l’Inter ringrazia ed è campione d’inverno

Con i tre punti persi dai cugini nerazzurri nello scontro diretto d’altissima quota della 18ª giornata salgono a 11 i punti che il Milan ha perso rispetto all’Inter nelle ultime sei giornate. La soddisfazione con cui l’ambiente milanista aveva accolto il pur sofferto 1-1 nel derby della 12ª giornata, che aveva permesso al Milan di difendere il primato in classifica, pur senza riuscire ad approfittare del pareggio del Napoli con il Verona, ma soprattutto di far restare l’Inter a -7, è via via evaporata a causa di una flessione che è nei numeri, ma che non è nuova per la gestione Pioli. E che forse proprio per questo motivo potrà essere studiata meglio.

Nelle ultime sei partite di campionato il Milan ha fatto solo 7 punti, frutto di due vittorie contro le ultime due della classifica, Salernitana e Genoa e di un pareggio strappato all’ultimo minuto in casa dell’Udinese. Poi, le sconfitte contro Fiorentina in trasferta e Sassuolo in casa, con otto gol subiti complessivamente, prima del ko interno contro il Napoli. Ben nove i gol subiti negli ultimi 630 minuti di campionato, contro gli appena 11 che Maignan e Tatarusanu avevano incassato nelle prime 11 giornate.

Numeri che inchiodano il gruppo di Stefano Pioli, al quale non resta che consolarsi con altre considerazioni. In primo luogo il vantaggio sulla zona Champions League, che rischia di diventare l’obiettivo minimo se l’Inter terrà questo passo, e che resta consistente (8 punti), in secondo luogo i progressi nel gioco visti contro il Napoli rispetto alle altre gare perse.

Il controverso annullamento del gol di Kessié all’ultimo secondo sembra infatti essere la conferma di quanto dichiarato dallo stesso Pioli al termine del match: “Oggi abbiamo disputato una delle migliori partite della stagione anche sul piano dell’intensità e dell’energia. Sarebbe facile per me dire che siamo stanchi ma non è così. I numeri che prendiamo in considerazione sono l’accelerazione e la decelerazione e sono in linea con quelli di inizio campionato”.

In effetti ripensando alle partite contro Fiorentina e Sassuolo, dominate per larghi tratti dagli avversari, il Milan visto contro il Napoli è parso tutt’altra cosa, complice anche il precoce svantaggio che ha condizionato il match dal punto di vista tattico. Eppure, la squadra imbarca acqua e fatica a trovare la via del gol nei momenti decisivi.

Il Milan ci ricasca: a marzo 2021 identica flessione

Come si diceva, e come ben sa Pioli, il Milan sta vivendo la stessa flessione subita nello scorso campionato, ma con qualche settimana di anticipo. I rossoneri avevano infatti già avuto lo stesso ruolino di due vittorie, un pareggio e tre sconfitte a cavallo tra la 22ª e la 27ª giornata della Serie A 2020-2021, giocandosi di fatto in quel mese e mezzo le residue speranze di lottare per lo scudetto con la sconfitta di La Spezia, che costà il sorpasso dell’Inter in vetta alla classifica e il ko nel derby della settimana successiva che certificò la fuga della squadra di Antonio Conte.

La crisi del Milan si chiuse curiosamente proprio con la sconfitta interna contro il Napoli del 14 marzo, anche in quel caso per 1-0, che era anche l’ultima volta in cui la squadra di Pioli aveva perso in casa senza subire reti, mentre l’ultima partita senza gol a San Siro in assoluto era stato lo 0-0 contro il Cagliari della penultima giornata dello scorso campionato.

Crisi Milan, il mercato di gennaio àncora di salvezza

Si tratta di situazioni diverse, come diversi sono i contesti. Lo scorso anno il Milan veniva da una lunghissima serie di partite quasi senza sosta, tra il post lockdown e una stagione ripartita immediatamente con i preliminari di Europa League e il campionato, che portò ad una flessione quasi inevitabile in primavera.

Quest’anno i rossoneri hanno rifiatato in estate, ma i tanti infortuni e la variabile delle partite di Champions League ha provocato una flessione anticipata, più sul piano mentale che su quello fisico.

Simile, però, sono le “responsabilità”, con la squadra che ha perso tono proprio nel momento in cui bisognava dimostrare di fare il salto di qualità e lottare per traguardi importanti.

Difetto di personalità? Chissà, di sicuro il ricorso al mercato di gennaio, con ritocchi indispensabili in difesa, dove l’assenza di Kjaer si sta facendo sentire, e anche in attacco, e il fatto di non avere più impegni europei potrebbe permettere al Milan di tornare ai livelli di inizio stagione. Anche se per inseguire il sogno scudetto servirà che l’Inter torni… più umana.

Crisi Milan, i numeri in breve

* 11 i punti persi dall’Inter in sei giornate

* 7 i punti realizzati nelle ultime sei partite

* 9 i gol subiti

* 6 gli attaccanti a segno nelle ultime sei gare (4 gol Ibrahomovic, 2 Messias)

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