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Il Milan è più forte dell’anno scorso? Il dubbio che agita i tifosi e preoccupa Pioli

Dubbi sulla campagna acquisti portata avanti da Maldini dopo i risultati negativi in Champions League: i rossoneri non sembrano migliorati nell’organico  

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Se la Champions League è il vero termometro del valore di una squadra, allora è lecito chiedersi se quello del Milan sia realmente più forte rispetto a quello dell’anno scorso. La classifica del girone E vede i rossoneri al terzo posto con la Dinamo Zagabria, a 2 punti dal Salisburgo e a 3 dal Chelsea, che però può vantare due vittorie contro i rossoneri.

Milan, nessuna crescita in Europa rispetto all’anno scorso

Come nella scorsa stagione la squadra rossonera rischia dunque di non entrare negli ottavi di Champions, anche se in un girone decisamente più abbordabile rispetto a quello di un anno fa, che il Milan chiuse all’ultimo posto dietro a squadre del valore di Liverpool, Atletico Madrid e Porto.

Le decisioni arbitrali hanno sicuramente influito nel match di martedì contro il Chelsea, ma al di là degli errori del direttore di gara Lahoz l’ambiente rossonero inizia a interrogarsi sul valore reale della squadra costruita in estate da Maldini e Massara.

Il Milan e la campagna acquisti deludente

La campagna acquisti, infatti, non pare aver davvero potenziato l’organico a disposizione di Stefano Pioli, che in estate ha perso una colonna del centrocampo come Frank Kessie, oltre a due giocatori molto utilizzati nelle rotazioni come Romagnoli e Castillejo.

Tra i nuovi arrivi il giocatore che ha avuto più spazio è stato Charles De Ketelaere, trequartista pagato ben 35 milioni di euro, autore di buone prestazioni ma mai davvero incisivo, che prima dell’infortunio si è fermato a 0 gol e 1 assist in 12 presenze complessive tra coppa e campionato.

Meglio di lui ha fatto Tommaso Pobega, centrocampista che ha firmato un gol in 10 presenze, mentre gli altri acquisti di Maldini e Massara hanno finora deluso. Nonostante l’infortunio del titolare Davide Calabria, Sergiño Dest ha messo assieme appena 251 minuti offrendo prestazioni deludenti, mentre ancora peggio è andata ai giovani talenti selezionati dallo scout rossonero, finora totalmente bocciati da Pioli.

Milan, la bocciatura dei giovani da parte di Pioli

Yacine Adli, fino alla scorsa stagione uno dei migliori centrocampisti della Ligue 1, è stato escluso dalla lista Champions e in campionato ha sommato 3 presenze per un totale di appena 54 minuti in campo.

Ancora peggio è andata ad Aster Vranckx, il centrocampista per caratteristiche atletiche e tecniche più vicino a Kessie, a cui Pioli ha concesso solo spezzoni di gara nelle vittorie contro Sampdoria e Juventus per un totale di soli 18 minuti, e a Malick Thiaw, 21enne difensore che a ottobre inoltrato deve ancora debuttare con la maglia rossonera nonostante il suo curriculum parli di 26 presenze in Bundesliga.

Infine, il mistero rappresentato da Divock Origi, l’uomo di maggiore esperienza e spessore internazionale arrivato in estate al Milan, il cui inserimento è stato rallentato dagli infortuni: Pioli non l’ha mai utilizzato da titolare, concedendogli solo spezzoni di gara sia in Europa che in campionato.

A oggi, dunque, la campagna acquisti del Milan non sembra aver portato un vero salto di qualità e la Champions League pare aver sottolineato questo limite dei rossoneri: il Milan è riuscito a mantenere il proprio ottimo livello in serie A, ma il salto di qualità in Europa a oggi è ancora piuttosto lontano.

Il Milan è più forte dell’anno scorso? Il dubbio che agita i tifosi e preoccupa Pioli Fonte: Getty

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