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Champions: Milan in 10, passa il Chelsea. Arbitro contestato, le pagelle

Milan sconfitto in casa dal Chelsea in Champions League. L'espulsione di Tomori spiana la strada ai Blues. Contestato l'arbitro tedesco Siebert.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

Seconda sconfitta in una settimana in Champions per il Milan contro il Chelsea. Dopo il 3-0 di Stamford Bridge, i rossoneri rimediano un pesante 0-2 a San Siro, figlio però essenzialmente dell’inferiorità numerica a partire dal 18′ del primo tempo per il rosso – contestato – a Tomori. La strada verso gli ottavi si complica, ma il destino è ancora nelle mani della formazione di Pioli. Delusione per i 70mila di San Siro, ma anche applausi per i propri beniamini. Solo fischi, invece, per l’arbitro Siebert.

Champions, i momenti chiave di Milan-Chelsea

Fin troppo facile indicare nell’azione che ha fruttato ai Blues il vantaggio numerico e nel risultato il momento clou di Milan-Chelsea. È il 18′ quando Mount scappa via a Tomori che lo trattiene, l’attaccante inglese arriva comunque al tiro mancando però il bersaglio. L’arbitro, visto il vantaggio non acquisitom assegna il penalty ed espelle il difensore rossonero, tra le proteste di San Siro. In dieci, il Milan subisce al 34′ la seconda rete del Chelsea, autore Aubameyang dopo una veloce combinazione Kovacic-Mount. Clicca qui per la cronaca completa e il commento finale di Milan-Chelsea.

Milan-Chelsea, perché i rossoneri hanno perso?

Pioli ha provato a bissare col Chelsea le felici intuizioni che avevano portato al 2-0 sulla Juventus, con qualche cambiamento. Gabbia confermato centrale di difesa, con Kalulu a destra. A centrocampo qualità e quantità con Tonali e Bennacer, in attacco Giroud con l’assistenza di Krunic, Diaz e Leao. Il Chelsea, però, non è la sgangherata Juve degli ultimi tempi, ma una squadra in evidente ripresa.

Potter ha schierato i suoi col 3-4-2-1, responsabilizzando i due costruttori di gioco – Kovacic e Jorginho – e scegliendo Sterling e Mount come partner di Aubameyang. Sulle fasce due esterni veloci ma solidi: James a destra, Chilwell a sinistra. E le scelte hanno pagato. Dopo aver sofferto un po’ il generoso avvio del Milan, il Chelsea ha sbloccato il risultato su una ripartenza e si è ritrovato in vantaggio di un uomo.

Un’occasione troppo ghiotta perché una big della Premier League se la lasciasse sfuggire. Nonostante qualche amnesia difensiva – perdonata da Giroud poco prima della mezz’ora – i Blues hanno comandato a lungo il gioco, trovando il raddoppio con Aubameyang al termine di una fitta trama sulla tre quarti. Pioli, che dopo l’espulsione di Tomori aveva ridisposto i suoi col 4-4-1 accentrando Kalulu e adattando Krunic terzino destro, si è risistemato con Dest al posto di Brahim.

E nella ripresa il Milan, nonostante l’inferiorità numerica, ci ha provato anche a costo di lasciare spazi ai contrattacchi del Chelsea. Dentro Pobega e Rebic, fuori Bennacer e Giroud: più spazio alla manovra che ai lanci lunghi. Ma la difesa dei londinesi non ha mai corso grossi rischi, sorretta da Thiago Silva e da un sontuoso Koulibaly. Le ultime mosse – dentro Origi e Toure per Leao e Theo – hanno sancito di fatto la resa di Pioli, che ha iniziato a pensare al match di serie A contro il Verona.

Le pagelle: migliori e peggiori di Milan-Chelsea

Leao 6 – L’investitura a leader di Maldini lo carica. È l’unico capace di creare grattacapi ai giganti della difesa dei Blues, ma da solo può far poco.

Theo Hernandez 6 – Tra gli ultimi a mollare, non vuol saperne di lasciare campo libera a un Chelsea tornato solido e stellare.

Diaz 5 – Decisivo contro la Juventus, un fantasma contro il Chelsea. Sostituito dopo 37′ per questioni tattiche, ma anche perché è il peggiore tra i trequartisti.

Tomori 4 – Un errore pagato a carissimo prezzo, anche per la pedanteria dell’arbitro Siebert. Un cartellino costato la partita e che mette a rischio l’Europa rossonera.

Pioli 5,5 – Stavolta i giochetti da mago che avevano propiziato la vittoria sui bianconeri non pagano. In Champions il Milan non ha ancora fatto il passo compiuto in Italia.

Milan-Chelsea, la pagella dell’arbitro Siebert

Si discuterà a lungo della direzione di gara di Siebert. Il fischietto tedesco nel primo tempo è sembrato avere un conto personale col Milan. Fiscalissimo nell’espulsione di Tomori e nella concessione del penalty al Chelsea, un po’ meno sull’entrata ruvida di Sterling ai danni di Krunic: solo cartellino giallo per il nazionale inglese. Anche successivamente Siebert è apparso troppo rispettoso degli inglesi. Insomma, una direzione incerta e sbilanciata: voto 5.

Milan-Chelsea, il tabellino del match

MILAN (4-2-3-1): Tatarusanu; Kalulu, Gabbia, Tomori, Theo Hernandez (34′ st Toure); Tonali, Bennacer (17′ st Pobega); Krunic, Diaz (37′ pt Dest), Leao (34′ st Origi); Giroud (17′ st Rebic).
A disp. Mirante, Jungdal, Messias, Coubis. All. Pioli

CHELSEA (3-4-2-1); Kepa; Chalobah, Thiago Silva, Koulibaly; James (17′ st Azpilicueta), Jorginho, Kovacic, Chilwell (44′ st Cucurella); Sterling (17′ st Loftus-Cheek), Mount (1′ st Gallagher); Aubameyang (34′ st Havertz). A disp. Bettinelli, Mendy, Pulisic, Broja, Zakaria, Chukwuemeka. All. Potter

ARBITRO: Siebert (Germania)
RETI: 21′ pt rig. Jorginho, 34′ pt Aubameyang
NOTE: espulso al 18′ pt Tomori (M) per fallo da ultimo uomo. Ammoniti Giroud, Mount, Sterling, Gabbia, Krunic, Pobega, Gallagher, Tonali, Toure. Angoli 2-3 Recupero: 5′ pt, 4′ st. Spettatori 70mila circa.

Milan, la Champions si complica: e adesso?

Due vittorie: solo questo garantirebbe al Milan la qualificazione agliottavi di finale di Champions League. Impresa difficile ma tutt’altro che impossibile, visto che i rossoneri dovranno affrontare Dinamo Zagabria fuori e Salisburgo in casa. La situazione di classifica nel gruppo E vede il Chelsea a quota 7, Salisburgo a 6, Milan e Dinamo Zagabria a 4. Determinante diventa ora il prossimo confronto nella capitale croata, il prossimo 25 ottobre: una sfida praticamente senza appello per Pioli e il Milan.

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