Era aprile quando il Milan conosceva per l’ultima volta prima di oggi il gusto amaro della sconfitta, un 3-0 con la Lazio. Da allora 17 risultati utili consecutivi in Serie A, con 14 vittorie e appena tre pareggi. La sconfitta di questa sera contro la Fiorentina per 4-3 ha mostrato un Milan a due facce: disattento e lento fino al 3-0 di Dusan Vlahovic, scatenato e arrabbiato da li in poi, capace di segnare tre gol in meno di mezz’ora. Che tipo di squadra è questo Milan? La verità come al solito sta nel mezzo, ma mentre gli interrogativi proseguono la reazione del Diavolo non lascia dubbi: Pioli ha ragione, il Milan è e rimane forte.
Fiorentina-Milan, Pioli non si nasconde: “Sconfitta che fa male”
Ai microfoni di Sky Sport, il tecnico rossonero Stefano Pioli non cerca alibi di sorta e ammette che la sconfitta del Franchi è uno stop che provoca dolore:
“Dobbiamo sentire il dolore di questa sconfitta e fare in modo che non succeda più. Io anche in questa sconfitta resto convinto di avere una squadra molto forte, da questo ko dobbiamo imparare. perdere fa male così come subire quattro gol, è inevitabile. Abbiamo dimostrato di essere in grado di riprenderla, forse potevamo riuscirci senza subire il quarto gol. La squadra ha giocato da squadra e con ritmo, a volte ci manca l’ultimo passaggio, abbiamo tirato in porta il doppio dei nostro avversari, quindi la prestazione c’è stata. Siamo dispiaciuti perché dopo la sosta volevamo ripartire con una vittoria”.
Forse anche da queste sconfitte può proseguire il percorso di crescita della banda di Pioli, che fino a questo momento rimaneva imbattuta in stagione. Bisogna anche ammettere che contro hanno trovato una signora squadra, rigenerata dalla cura Italiano dopo anni nel limbo della mediocrità, capace di ritrovare giocatori importanti e smarriti (Saponara su tutti, che si è preso una bella rivincita sulla sua ex squadra). Niente allarmismi dunque, ma attente riflessione. Intanto domani i rossoneri potrebbero perdere il primato in classifica (se il Napoli vince o pareggia con l’Inter).
Fiorentina-Milan, Pioli analizza il match tra assenze ed errori individuali
Stefano Pioli ai microfoni di Sky Sport analizza lucidamente il match di Firenze:
“Nel primo tempo abbiamo giocato insieme e non doveva finire 2-0. Non siamo riusciti a fare gol, la Fiorentina invece ne ha fatti due per disattenzioni nostre. Abbiamo mostrato carattere dopo il terzo gol, poi è chiaro che se prendi il quarto è facile perdere le partite e l’abbiamo persa. Sono gli episodi che ci hanno portati a questa sconfitta, loro hanno fatto quattro gol su cinque tiri in porta. Dovevamo fare più gol nel primo tempo, è chiaro che finire il primo tempo sotto di due gol ci ha tagliato le gambe”.
Gli episodi sono stati determinanti è vero, a comunicare dalla papera di Tatarusanu, una disattenzione davvero dura da digerire e che ha portato alla prima rete Viola di Duncan. È evidente che giocare tante partite senza il proprio portiere titolare (il francese Mike Maignan ritornerà solo nel 2022) è un dettaglio che non si può non considerare.
Secondariamente una difesa falcidata dagli infortuni, che ha dovuto rinunciare in un colpo solo a Romagnoli, Tomori all’ultimo e anche a Calabria, non può di certo essere quella dei giorni migliori. Pioli non ha tirato in balle le assenze pesanti, e questo è sicuramente sintomo di un allenatore che crede nel gruppo a 360° gradi. Dalla reazione si può sicuramente ripartire, e Pioli lo sa.
Fiorentina-Milan, la partita di Dusan Vlahovic e Zlatan Ibrahimovic
Dusan Vlahovic e Zlatan Ibrahimovic sono stati i due protagonisti del match del Franchi. Entrambi hanno segnato una doppietta, di importanza diversa ma ugualmente significativa anche a livello di numeri. Dusan Vlahovic ha eguagliato il record di gol in un anno solare di Serie A per un giocatore della Fiorentina: 27 reti, come Kurt Roland Hamrin nel 1960. Inoltre, solamente il fenomeno del Bayern Monaco Robert Lewandowski, serio candidato al Pallone d’Oro, ha segnato più di lui in tutta Europa nel corso di quest’anno (38 contro 27).
Dall’altra parte Ibrahimovic con questa doppietta a 40 anni e 48 giorni è il giocatore più anziano di sempre a realizzare una marcatura multipla in Serie A superando Francesco Totti con 39 anni e 206 giorni. Lo svedese è inoltre il più anziano a segnare due gol in una stessa gara dall’inizio degli anni 2000.
Numeri da fantascienza, che assumono ancora più significato per un semplice motivo: Ibra è, da sempre, l’idolo personale di Vlahovic, e segnare due gol di fronte al proprio eroe è qualcosa che rimane impresso per sempre. Nella gara di oggi abbiamo visto scontrarsi due fenomeni, uno a fine carriera, uno che la sta iniziando ora, ma che a modo loro stanno lasciando il segno in questa stagione.