Un bolide su punizione al Real Madrid per presentarsi al mondo, un sinistro che ha devastato la rete di San Siro per anni, le vittorie in Copa America col Brasile. Poi la droga, l’alcool, le abbuffate e la morte del padre. Tutto questo è stato Adriano Leite Ribeiro, conosciuto semplicemente come Adriano, uno dei più forti e sprecati giocatori di pallone degli ultimi 30 anni. Come scrive Marca in un bellissimo articolo, l’ex Imperatore nerazzurro è finalmente tornato a galla dopo una vita autodistruttiva.
L’Adriano giocatore, una forza della natura senza eguali
Esordio nel Flamengo, arriva all’Inter giovanissimo dove però non incide subito, Fiorentina e poi Parma, dove esplode definitivamente, per poi tornare all‘Inter dove, dal 2004 al 2008, da il meglio di se. Una potenza che raramente si è vista in un campo da calcio. Miglior giocatore e capocannoniere della Copa America 2004, capocannoniere e miglior giocatore della Confederations Cup 2005, in quegli anni era considerato uno dei migliori giocatori al mondo.
Dopo l‘Inter un lunghissimo girovagare tra Brasile e Italia. Il San Paolo, poi il ritorno all‘Inter, Flamengo, Roma, Corinthians, Miami United. Tante le squadre del girovago Adriano , che ha provato a tornare più volte ma senza mai riuscirci a pieno.
L’Adriano uomo, fragile e vittima dei suoi fantasmi
Il colpo più duro ricevuto dal brasiliano durante la sua carriera sportiva è ormai alle spalle: la morte di suo padre. La tragedia lo fece sprofondare in una depressione che lo portò a rifugiarsi nell’alcool e nella droga, e a ritirarsi dalle luci della ribalta e dal condurre una vita normale. Ricordato molte volte anche dall’ex compagno di squadra e capitano Javier Zanetti, il brasiliano non si è mai più ripreso da questa tragedia che ne ha segnato come una cicatrice tutta la carriera.
“Ad un certo punto pesavo più di 100 chili”, ricorda proprio Adriano dalle pagine di Marca . L’Imperatore non ha ancora 40 anni, ma sembra che abbia vissuto più di una vita alla volta. Dall’erba, gli obiettivi e il tifo alla solitudine, la depressione e la perdita di identità, tante sono le vite vissute da Adriano, ma che ora sembra tornato finalmente alla luce come un uomo nuovo.
L’Adriano di ora, finalmente impegnato, sano, rinato
“La mia storia non ha alcun senso logico, nemmeno per me”. inizia la confessione di Adriano Leite Ribeiro, l’Imperatore, nel Players Tribune Ora in Brasile, dove gode di una popolarità enorme, è tornato finalmente a essere quello che era un tempo. Ha lasciato la dieta incontrollata (in un ristorante romano, nella stagione 2010/2011, si dice che ordinò un prosciutto crudo, lo condì con sale, pepe e olio e lo mangiò) e ora è tornato ad allenarsi per rimettersi in completa forma.
Tutto questo viene combinato col lavoro alla Adidas, che lo ha scelto come responsabile delle vendite in Brasile e usa la sua immagine, che è molto popolare in Sud America, per promuovere il lancio delle maglie del Flamengo e del San Paolo. Non solo: Adriano incontra anche i ragazzi più giovani nel ruolo di ambasciatore.
Bentornato Imperatore, davvero un peccato il tempo sprecato.