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Inchiesta Juve, i legali oggi presentano memoria difensiva: ecco su cosa punteranno

Dopo la delusione per l'eliminazione dalla Coppa Italia la Juventus si prepara a presentare la memoria difensiva sul secondo filone del processo sportivo ma il Procuratore Federale Chinè vuole attaccare il club su più fronti

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Luca Fusco

Luca Fusco

Giornalista

Giornalista multimediale. Quando si accendono i motori, lui sgasa, impenna, derapa. E spesso e volentieri finisce sul podio

La Juventus di Allegri non è riuscita ad attaccare l’Inter. Il suo team di legali riuscirà a difendere il club dalle accuse del secondo filone di inchieste? Domanda lecita, anche se un po’ provocatoria, all’indomani della magra figura dei bianconeri eliminati in malo modo, di fatto senza mai tirare in porta, dalla semifinale di Coppa Italia. Oggi invece altro giorno cruciale, ma anche qui uno dei tanti da diversi mesi a questa parte, sul fronte giudiziario. Gli avvocati della Vecchia Signora dovranno presentare le proprie memorie difensive in materia di manovra stipendi, rapporti con gli agenti e partenership sospette con altri club.

La Juve gioca in difesa: la manovra stipendi fa paura

Da una parte l’attesa per le motivazioni del Collegio di Garanzia del CONI che ha sì ha restituito i 15 punti alla Juventus, ma al tempo stesso ha rinviato il tutto alla Corte d’Appello Federale per una nuova riformulazione. Dall’altra il secondo filone giudiziario che vede sempre la Juve indagata dalla Procura Federale per tre diverse questioni: le manovre stipendi con i propri tesserati relative alle stagioni 2019-20 e 2020-21, i rapporti con gli agenti dei calciatori e le partnership sospette con le cosiddette “consorelle”.

Manovra Stipendi Juve: chi è coinvolto nel processo, c’è Agnelli

Oltre alla Juventus come club e soggetto giuridico, sono deferiti anche l’ex presidente Andrea Agnelli, l’ex vice-presidente Pavel Nedved, l’ex direttore generale Fabio Paratici, l’attuale direttore sportivo Federico Cherubini, il responsabile delle questioni legali Cesare Gabasio, il direttore sportivo della squadra NextGen Giovanni Manna, il responsabilità della gestione organizzativa del settore giovanile Paolo Morganti, l’ex responsabile del settore giovanile e ora del progetto calcio femminile Stefano Braghin.

Processo Juve: Chinè all’attacco e accusa il club

Il Procuratore Chinè vuole inchiodare nuovamente la Juventus dinanzi alle proprie responsabilità sulla gestione degli stupendi nel periodo covid. In ballo ci sono qualcosa come 90/100 milioni di euro che la Juve avrebbe “risparmiato” nelle due stagioni in esame a cavallo della pandemia tramite accordi privati, le famose “carte”, side letter e quant’altro, con i giocatori, mai depositate come da regolamento in Lega. Di fatto, scrive Tuttosport, l’accusa è di aver violato “il principio contabile di competenza economica e il principio di par condicio con le altre società di Serie A”.

Juve, difesa a oltranza: “nessuna slealtà”

L’obiettivo della Juventus e del suo team di legali sarà sempre lo stesso. Cercare di spostare il fulcro dell’accusa dal famigerato articolo 4, che riguarda il principio di lealtà/slealtà sportiva, per cui è automatica la penalizzazione afflittiva in classifica all’articolo 31 che riguarda le violazioni in materia gestionale e che prevede sanzioni più soft (ammende e uno o più punti di penalizzazioni).

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