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Inchiesta Juve, la Procura di Torino a quella di Roma: "Ritoccare al rialzo le somme contestate"

Cifre e capi d'accusa da aggiornare: è questa l'ultima indicazione dei pubblici ministeri di Torino a quelli di Roma in vista dell'udienza preliminare dell'inchiesta Juve.

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Rino Dazzo

Rino Dazzo

Giornalista

Se mai ci fosse modo di traslare il glossario del calcio in una nicchia di esperti, lui ne farebbe parte. Non si perde una svista arbitrale né gli umori social del mondo delle curve

L’udienza preliminare è stata spostata da Torino a Roma, ma i capi d’accusa nei confronti dell’ex dirigenza della Juventus, dimissionaria in blocco a novembre dell’anno scorso, potrebbero essere rivisti al rialzo. Questa, almeno, è l’indicazione dei pubblici ministeri del capoluogo piemontese ai loro colleghi romani: poco prima del trasferimento imposto dalla Cassazione, infatti, le cifre contestate stavano per essere aggiornate, con un ritocco verso l’alto.

Inchiesta Juve, i pm di Torino e le cifre contestate

A rivelare gli ultimi sviluppi della vicenda è l’Ansa, secondo cui l’intenzione dei pm torinesi, nel caso in cui il processo si fosse celebrato in Piemonte, era quella di integrare la portata dei capi d’accusa con la contestazione di somme più rilevanti. Adesso il fascicolo è passato a Roma, dove sarà gestito dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. È a lui che i colleghi di Torino hanno inviato la segnalazione relativa alle nuove somme.

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