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Inchiesta Juventus, nuovo fronte: la carta segreta Mandragora mette a rischio anche Alatanta e Udinese

La procura di Torino starebbe indagando su un nuovo filone dell'inchiesta scaturita da una semplice email di Claudio Chiellini, all'epoca dei fatti, nell'organico Juve. Al centro dell'azione dei magistrati i debiti morali

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Un nuovo sviluppo investigativo, su cui stanno lavorando i magistrati della procura di Torino, aprirebbe un possibile filone d’indagine ancora più complesso rispetto a quanto già emerso su plusvalenze, manovra stipendi e la nota ormai carta Ronaldo. Secondo le indiscrezioni di oggi, accordi segreti con altri club, per acquisti e cessioni di calciatori, difformi da quelli depositati in Lega sarebbero stati trattati dalla Juventus.

Si tratterebbe di contratti occulti, al pari delle side letter delle manovre stipendi, per riuscire a far tornare i conti del bilancio per la società che, rammentiamo, è quotata in Borsa.

Inchiesta Juventus: nuovo filone procura di Torino

A riportare la notizia è il Corriere della Sera che, stando a quanto si legge, ha appreso di questo nuovo filone d’indagine nell’ambito dell’inchiesta Prisma che ha già portato i giudici della procura a formulare le loro accuse tra gli altri a Andrea Agnelli, ex presidente, e Pavel Nedved, suo vice per falso in bilancio e false comunicazioni sociali.

Quelli che il Corsera ha riassunto nell’espressione «rapporti opachi» tra la società bianconera e altri club si riporta con abbondanza negli atti dell’inchiesta che avrebbe portato a quanto sappiamo: le accuse, le dimissioni in blocco del CDA, la nuova presidenza e l’avvio di un cammino in una terra di mezzo che potrebbe avere diversi epiloghi. Per non parlare della penalizzazione di 15 punti decisa dalla giustizia sportiva e che costituisce materia altrettanto rilevante, per la società che ha deciso per il ricorso.

Debiti morali e debiti reali: i sospetti su Juve e altri club

Ora, però, sarebbero emersi nuovi episodi che potrebbero portare a contestazioni suppletive nell’udienza preliminare del 27 marzo, in cui si parla di plusvalenze e di debiti, verso altre società, non registrati.

«Debiti morali», li aveva definiti l’ex ds Fabio Paratici, oggi al Tottenham. Debiti morali che, stando agli inquirenti, sarebbero reali ed è in questo contesto che vanno lette alcune audizioni avvenute nell’ultima settimana. Davanti ai pm Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Ciro Santoriello si sono seduti l’ex calciatore juventino Rolando Mandragora, il padre (che di fatto è il suo agente), il vice presidente dell’Udinese Stefano Campoccia (il suo nome era già emerso tra i partecipanti alla cena organizzata il 23 settembre 2021 da Agnelli alla Mandria e alla quale era stato invitato il presidente Gabriele Gravina) e Maurizio Lombardo (ex dirigente Juve).

Fonte: ANSA

Il caso Mandragora e l’email di Claudio Chiellini

Mandragora, oggi nella rosa della Fiorentina, viene ceduto dalla Juve all’Udinese nel 2018 per 20 milioni di euro, con una plusvalenza di oltre 13 milioni.

Il contratto prevedeva una clausola facoltativa di recompra a 26 milioni da esercitare entro il 2020. Mandragora gioca due anni, con risultati altalenanti e nel giugno 2020 si fa male al crociato. Nonostante l’infortunio e queste premesse, la Juventus inspiegabilmente lo ricompra a 10 milioni di euro (più 6 di bonus) per poi lasciarlo in prestito ai friulani.

L’ipotesi degli inquirenti: l’obbligo di riacquisto

L’ipotesi dei pm, parallelamente al contratto depositato in Lega in cui si parlava di «facoltà» di riacquisto, la Juve avrebbe sottoscritto un secondo accordo segreto con «obbligo» di riacquisto. Quello che Paratici avrebbe definiti debiti morali: l’operazione — stando all’ipotesi investigativa, precisa il Corsera — avrebbe permesso alla società bianconera di iscrivere nel bilancio 2019 la plusvalenza e di non iscrivere il debito di 26 milioni.

Ve ne sarebbe traccia da una mail del 10 luglio 2020 in cui Claudio Chiellini, capo dell’area prestiti della Juve, nella quale l’ex dirigente elencava le cifre ancora dovute a club e agenti: accanto all’Udinese c’è scritto 26 milioni. Una informazione che avrebbe scatenato le verifiche e l’individuazione di alcune operazioni di mercato con l’Atalanta sospette.

Fonte: ANSA

La seconda convocazione di Dybala

Altri temi, invece, sono stati al centro della seconda convocazione dell’ex attaccante bianconero oggi alla Roma, Paulo Dybala, ascoltato a Roma. Secondo quel che trapela, si è tornati a discutere della seconda manovra stipendi per posticipare il pagamento di 3 milioni e 700 mila euro, da saldare in due tranche se il calciatore fosse rimasto in bianconero.

Dopo l’addio di Dybala, il suo avvocato avrebbe avanzato una richiesta di risarcimento di tre milioni di euro, una situazione simile ma non del tutto a quella di Ronaldo. Il debito contratto, in termini di ingaggio, sarebbe stato saldato e inserito nel nuovo bilancio alla voce fondi rischi.

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