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Juventus, la galassia di Paratici e Agnelli: tutti i club che facevano affari con i bianconeri

Dagli atti della Procura di Torino emergono i rapporti che la Juventus intratteneva con altri club di Serie A ed alcune operazioni di mercato giudicate sospette: ecco quali

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Luca Santoro

Luca Santoro

Giornalista

Esperto di Motorsport ma, più in generale, appassionato di tutto ciò che sia Sport, anche senza il Motor. Dà il meglio di sé quando la strada fa largo alle due o alle quattro ruote

La posizione della Juventus continua a farsi abbastanza delicata, con l’inchiesta che potrebbe svelare (il condizionale è ovviamente d’obbligo) una trama più fitta ed espansa di questo potenziale scandalo che investirebbe non solo il club bianconero, ma il calcio italiano tout court.

I presunti “condizionamenti” della Juventus

Dalla Procura di Torino arrivano infatti nuove indiscrezioni riguardo questa volta i rapporti e, si maligna, i condizionamenti, della Juve nei confronti di altre squadre. La tesi accusatoria dei pm riguarderebbe il fatto di aver perturbato, sino a metterne a rischio, la lealtà del campionato, come riportano i media stamane a partire dalla Gazzetta dello Sport. Una specie di “condizionamento”, questo il teorema accusatorio, al di là delle questioni che riguarderebbero la Juve sui bilanci, le manovre stipendi e le plusvalenze, tra cui i motivi che hanno spinto nelle scorse settimana il CdA a dimettersi in blocco.

Secondo la Procura di Torino il club bianconero avrebbe portato avanti delle “operazioni di favore”, sino a determinare dei rapporti “opachi e non corrispondenti alla rappresentazione pubblica fornita” di “rapporti di debito/credito”, come testimonierebbero le comunicazione sociali fornite ai portatori di interesse “non attendibili”.

I club coinvolti ed il caso di Locatelli

Questi rapporti che potrebbero aver condizionato il campionato riguarderebbero, si legge negli atti, realtà come quelle della Sampdoria, dell’Atalanta, del Sassuolo, dell’Empoli e dell’Udinese. Alcune operazioni sarebbero finite sotto la lente degli inquirenti, come la compravendita di Manuel Locatelli, trasferitosi dal Sassuolo la scorsa estate con la formula del prestito gratuito biennale e con obbligo di riscatto, per un ingaggio di 25 milioni più 12,5 di bonus.

Secondo la Procura, l’amministratore delegato dell’area Sport per la Juve Fabio Paratici avrebbe chiesto delle condizioni di favore all’amministratore delegato dei neroverdi Giovanni Carnevali, anche se dalle intercettazioni sembrerebbe in realtà più una normale richiesta di sconto, in virtù di buoni rapporti tra le due squadre, che un vero e proprio illecito. Ma secondo La Stampa, che riporta le carte degli inquirenti, risulterebbe più sospetta la modalità con cui Locatelli è stato messo a bilancio dopo essere stato ingaggiato, in particolare i bonus promessi al Sassuolo giudicati troppo facili e banali da raggiungere (e si parla anche di un fidelity bonus pari a 5 milioni avulso da qualsiasi condizione, non registrato come quota fissa), oltre ad altri dettagli su cui si indaga come l’incasso di un’amichevole in casa del Sassuolo che la Juve avrebbe elargito ai neroverdi, secondo un accordo nato dalla stipula del contratto di Locatelli.

La Procura poi cita una frase del direttore sportivo Federico Cherubini, che nell’estate del 2021 affermò secondo delle intercettazioni agli atti l’intenzione di trasformare il prestito in premi di rendimento, non conteggiati: una manovra sospetta, secondo gli inquirenti. Questa la panoramica a volo d’uccello sull’affaire Locatelli, senza scendere troppo nei dettagli ed ovviamente fermo restando il fatto che parliamo di ipotesi di reato, tutte da dimostrare nelle sedi opportune.

L’asse tra la Juventus e l’Atalanta

Ma non è finita qui. Dalla Procura di Torino ci si è concentrati anche sui rapporti con l’Atalanta: Luca Percassi, amministratore delegato, pare avesse dato il proprio impegno tramite una scrittura privata per acquistare un giovane della Juventus, indicato da quest’ultima, per tre milioni di euro. In seguito però gli orobici compreranno Muratore, ceduto per 7 milioni nonostante per Transfermarkt il valore del giocatore si attestasse a 500 mila euro.

Secondo la Procura, in questo modo l’Atalanta ha potuto vantare un credito sulla Juve, potendo acquisire così Romero (arrivato dal Genoa, acquistato dalla Juve e poi passato in prestito ai bergamaschi) e Demiral a prezzi vantaggiosi, con lo stesso Cherubini ad ammettere di aver realizzato una minusvalenza riguardo il primo in virtù degli accordi.

Nelle carte entra anche il Tottenham di Paratici

Restando su Romero, Paratici lo prese poi al Tottenham per 50 milioni di euro, realizzando una plusvalenza a favore dell’Atalanta. Altra triangolazione attenzionata dalla Procura tra la Dea, la Vecchia Signora ed il Tottenham è quella che riguarda Kulusevski, acquistato dai bianconeri per 35 milioni più 9 di bonus, una cifra però eccessiva secondo chi indaga.

Ricordiamo che, in merito all’inchiesta Prisma che coinvolge la Juventus, in questo momento nessun’altra squadra di Serie A è iscritta nel registro degli indagati.

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