“Via col vento” ci finiscono gli altri: se li porta via Carlos Alcaraz come pula secca nei campi, tanto che nemmeno un mestierante come Grigor Dimitrov ha saputo resistere all’onda d’urto del tennista spagnolo, dominante sopra ogni ragionevole dubbio nell’ottavo di finale forse più atteso di tutto il programma di Indian Wells. Dove lo spagnolo ha mostrato molto più dei muscoli, imponendosi con un doppio 6-1 e guadagnandosi l’opportunità di andare a sfidare Francisco Cerundolo nei quarti di finale (oddio, forse è l’argentino che s’è “guadagnato” la chance di provare a insidiare l’iberico).
- Una "non" partita: Dimitrov si ritrova senza armi
- Carlos nel vento ci sguazza: "Mi piacciono queste condizioni"
- "La rincorsa alla numero 1 di Sinner non è un'ossessione"
- Draper elimina Fritz, Medvedev lascia 4 game a Paul
Una “non” partita: Dimitrov si ritrova senza armi
Chi sperava di assistere a una sfida equilibrata è rimasto profondamente deluso. Perché Alcaraz ha dominato dal primo all’ultimo scambio: e non è affatto un modo di dire: di solito i primissimi colpi sono quasi “di prova”, Carlitos invece ha subito messo a ferro e fuoco il bulgaro, costretto a difendersi dalle variazioni del numero 3 del mondo già nel primissimo scambio dell’incontro.
Alla fine Dimitrov s’è ritrovato a scalare una montagna mai così impervia: 14 le palle break concesse allo spagnolo, che ne ha sfruttate 5 difendendosi alla grande nelle uniche 3 che ha dovuto annullare, tutte nel quinto gioco del secondo set, quando però i buoi erano usciti da un pezzo dalla stalla.
Perché Carlos aveva dominato il primo parziale nonostante il bulgaro avesse servito tante prime in campo, senza però raccoglierne i debiti frutti. Su quelle tre palle break di metà secondo set è calato il sipario: l’iberico le ha annullate tutte giocando profondo e impedendo realmente a Grigor di poterle sfruttare a dovere (a eccezione di un rovescio in rete, ma tentato quando era già “impiccato” nello scambio). Finale senza assilli e chiusura rapida in 74’.
Carlos nel vento ci sguazza: “Mi piacciono queste condizioni”
Più di Alcaraz, il vero protagonista di giornata però è stato il vento. Che ha infastidito e pure tanto Dimitrov, che ha ammesso di non essere abituato a giocare in condizioni così estreme. Carlos invece col vento va di poppa, manco fosse uno scafo di America’s Cup: lui adora queste condizioni ibride che mettono alla prova muscoli, ingegno e resistenza fisica. “Non è un mistero che mi piaccia giocare con tanto vento, e penso che lo abbia dimostrato una volta di più”, ha commentato Carlitos a fine partita.
“Credo molto nelle mie qualità fisiche e so di riuscire ad arrivare sempre come voglio su ogni palla. Di sicuro mi sono adattato meglio rispetto a quanto fatto da Grigor, anche se la differenza l’ha fatta il numero degli errori commessi.
Indian Wells mi piace, mi piace l’atmosfera che si respira e mi piacciono anche le condizioni così mutevoli e imprevedibili del tempo. I quarti con Cerundolo saranno un bel banco di prova: ci alleniamo spesso insieme, so come gioca o so cosa aspettarmi. Però ha battuto de Minaur e questo basta per dire che dovrò rimanere concentrato”.
“La rincorsa alla numero 1 di Sinner non è un’ossessione”
Nella conferenza stampa di fine partita non manca una battuta sulla rincorsa a Sinner: “La numero 1 non è un’ossessione, non ci penso troppo perché se lo facessi mi metterei tanta di quella pressione addosso che non ne trarrei alcun giovamento. Il mio unico obiettivo è di giocare bene e provare a vincere quanti più titoli, a cominciare da quello di Indian Wells. Sento che sto salendo di colpi e che miglioro partita dopo partita, ma quello che è stato domani non conterà”.
C’è una statistica che spiega la forza di Alcaraz: nell’ultimo anno, ogni volta che ha superato lo scoglio dei quarti di finale ha poi vinto il torneo (è successo 5 volte: Indian Wells, Roland Garros, Wimbledon, Pechino e Rotterdam). Lo spagnolo peraltro al Tennis Garden è in serie positiva da 15 partite e ha ammesso che tra una pausa e l’altra del torneo si concede pure qualche partita a golf. Ma più che sul green, agli avversari fa paura sul cemento.
Draper elimina Fritz, Medvedev lascia 4 game a Paul
La sorpresa della notte intanto è arrivata dal netto successo di Jack Draper su Taylor Fritz, terza testa di serie del seeding. Il britannico s’è imposto per 7-5 6-3 e troverà nei quarti Ben Shelton, che sempre in due set (7-6 6-1) ha liquidato la pratica Nakashima, giustiziere in precedenza di Matteo Arnaldi.
Certo anche la vittoria di Cerundolo su de Minaur (7-5 6-3) non era facile da pronosticare: nella rivincita della sfida degli ottavi di finale degli ultimi Australian Open l’argentino ha dimostrato di poter dire la sua anche sul veloce, dopo che a febbraio sul rosso ha vinto a Buenos Aires e centrato la semifinale a Santiago. Dominante anche Daniil Medvedev che ha lasciato appena 4 game a Tommy Paul e nei quarti sfiderà Arthur Fils. Ad aprire il programma di giornata la sfida tra Rune e Griekspoor.
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