L’ultimo caso di una lunga galleria: viene da chiedersi quando sarà l’ultimo, ma in un paese come l’Italia, questa domanda rischia di rimanere inevasa. Gli insulti razzisti piovuti sulla testa di Mike Maignan, ieri a Udine, hanno ancora una volta unificato sotto la bandiera della lotta al razzismo tutto il mondo del calcio: ma va da sé che non basta.
- Il precedente di Omolade a Treviso
- La "scimmia" di Eto’o, il calcio di Boateng
- L’orgoglio di Koulibaly
- I derby della Capitale e Hitlerson
- La curva dell’Atalanta contro Vlahovic
Il precedente di Omolade a Treviso
La sensibilità nella lotta a ogni forma di discriminazione è materia relativamente giovane, in particolare in Italia, ed il mondo del calcio sta cercando (con molta fatica) di adeguarsi. Eppure, prendendo in considerazione soltanto il nuovo millennio, la periodicità degli episodi di intolleranza risulta quanto meno preoccupante. Come riporta la Gazzetta dello Sport, era il 2001 quando Akeem Omolade, attaccante nigeriano del Treviso, fece il suo debutto in serie A. Entrò in campo al posto di un compagno, e fu subissato di fischi e ululati dai suoi stessi tifosi. Nella partita successiva, contro il Genoa, tutti i suoi compagni entrarono in campo con il volto dipinto di nero. Nel 2005 toccò a Zoro, ivoriano del Messina, venir preso di mira durante Inter-Messina: come Maignan, uscì dal campo prima di essere convinto da compagni e avversari a tornare sul rettangolo verde.
La “scimmia” di Eto’o, il calcio di Boateng
Nel 2010 toccò a Samuel Eto’o durante Cagliari-Inter: buu razzisti contro il camerunense, l’arbitro Tagliavento interruppe la gara. Eto’o poi segnò ed esultò imitando il gesto di una scimmia. Uno degli episodi più eclatanti avvenne nel 2013 durante l’amichevole Pro Patria-Milan a Busto Arsizio: insulti razzisti contro Kevin Prince Boateng, che scagliò il pallone contro la curva e uscì dal campo insieme ai suoi compagni.
L’orgoglio di Koulibaly
Oltre al danno la beffa nel 2017 per Sulley Muntari durante un Cagliari-Pescara: venne ammonito poiché l’arbitro non comprese che si stava lamentando degli insulti razzisti ricevuti dai cagliaritani. Muntari andò via dal campo senza terminare la partita. Nel 2018 durante Inter-Napoli, Kalidou Koulibaly venne ripetutamente bersagliato da cori razzisti, ed a fine partita si disse “orgoglioso del colore della mia pelle”. Anno dopo, 2019, fu la volta di Moise Kean e Blaise Matuidi fare da bersaglio di insulti razzisti durante un Cagliari-Juventus. Sempre a Cagliari, sempre a carico di Maignan, altri insulti razzisti nel 2022 dopo il triplice fischio: con lui insultato anche Tomori.
I derby della Capitale e Hitlerson
Ai (dis)onori della cronaca anche due derby romani dello scorso campionato: i tifosi della Lazio rovinarono lo spettacolo con cori anti-semiti. “In sinagoga vai a pregare, ti farò sempre scappare, romanista vaff…”, ripeteva la Curva Nord durante la partita in casa della Lazio. Qualche mese più tardi, invece, oltre ai soliti cori, fu addirittura individuato un tifoso con una maglia con su scritto “Hitlerson” e il numero 88. Ancora tifosi della Lazio “protagonisti” a Lecce con cori razzisti contro Samuel Umtiti e Lameck Banda: l’arbitro Marelli interruppe il gioco, la curva laziale venne squalificata.
La curva dell’Atalanta contro Vlahovic
Risalgono al febbraio 2023 gli insulti che la curva dello Spezia rivolse a Filip Kostic, serbo della Juventus, mentre abbandonava il campo. Da segnalare la reazione dell’ex Eintracht, prima con un saluto ironico con la mano, poi per tre volte col pollice all’insù senza replicare agli insulti, sempre con grande compostezza. Sempre in casa della Lazio altri episodi si verificarono nel 2023 in Lazio-Torino, quando vennero presi di mira Singo e Karamoh, sebbene la cosa non venne riportata a referto. Clamoroso anche il caso dello scorso 7 maggio a Bergamo, quando Dusan Vlahovic venne duramente preso di mira dalla curva atalantina e l’arbitro sospese la gara su sollecitazione dello stesso giocatore, che pochi minuti dopo siglò il 2-0 zittendo i tifosi avversari. Rencentissimo, invece, il caso di insulti razzisti contro Makoumbou in Verona-Cagliari.
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