Marzo 2023: l’ad della Lega Calcio, De Siervo, annuncia la firma del contratto con i sauditi per la disputa di quattro edizioni della Supercoppa italiana nei successivi sei anni in Arabia Saudita. La prima, nel gennaio 2024, la seconda attualmente in corso d’opera.
- Supercoppa, il contratto della Lega
- Supercoppa senza tifosi italiani
- Tribune con tanti vuoti
- Il tifo, illustre assente a Riad
- Supercoppa in Arabia, il web non ci sta
Supercoppa, il contratto della Lega
Un contratto da 92 milioni complessivi, circa 23 a edizione: cifra che verrà spartita tra le quattro partecipanti alle final four, con una percentuale riservata alla Lega Calcio ed alle altre squadre di Serie A. Come riporta la Gazzetta dello Sport, vincere la semifinale (come ha appena fatto l’Inter contro l’Atalanta) vale almeno 3,4 milioni, ovvero la differenza tra il premio che spetta alle sconfitte nelle due semifinali (1,6 milioni a testa) e i 5 milioni che vengono riservati a chi viene battuto nella finalissima. La vincente del trofeo, invece, si porta a casa ben 8 milioni, soldi importanti ai quali vanno aggiunti eventuali bonus degli sponsor.
Supercoppa senza tifosi italiani
Senza pensare al discorso di aumento di valore strategico del marchio, che può diventare più attrattivo per nuove sponsorizzazioni in una zona dove non sono i (petrol)dollari a mancare. Quello che manca, magari, sono i tifosi. Inutile parlare dei gruppi organizzati, perché ormai da tempo gli ultras hanno denunciato l’impossibilità di seguire le proprie squadre in Arabia per i costi spropositati. Altrettanto inutile, per ovvi, tristi e sin troppo taciuti motivi, pensare che possa esserci anche una presenza femminile allo stadio.
Tribune con tanti vuoti
Restano gli appassionati locali: l’Al-Awwal Park, lo stadio da 25mila posti che ospita i match casalinghi dell’Al Nassr di Pioli e Cristiano Ronaldo, presentava molti vuoti sulle tribune. Il dato ufficiale sugli spettatori infatti parla chiaro: 16.896 le presenze, con tutto quello che ne consegue in termini di atmosfera durante la partita, che pure è stata molto divertente. Forse qualcuno in più rispetto alla desertica edizione del 2024 c’è stato, ma la differenza non si è notata.
Il tifo, illustre assente a Riad
Le luci e le coreografie psichedeliche predisposte dalla Lega non hanno potuto oscurare l’ambiente che ha fatto da cornice al fischio d’inizio dell’arbitro Chiffi: silenzio assoluto, atmosfera surreale, niente cori, niente vociare, niente eccitazione, niente di niente. Vero che da qualche parte nel mondo hanno già introdotto i cori finti per creare “atmosfera” in assenza di gran pubblico, e magari questa idea verrà vagliata per le prossime edizioni: per ora, il silenzio regna (quasi) sovrano.
Supercoppa in Arabia, il web non ci sta
Per l’ironia del web, che naturalmente non ha mancato di sottolineare la cosa, come Giuseppe: “C’è più gente nel ristorante sotto casa”. Mentre Antonio si limita a un canonico: “Che tristezza”. Mentre Tiziano è meno diplomatico: “In quelle zone sono interessate solo ai cammelli, ai soldi, alla sabbia e a sputare su ogni forma di cultura differente dalla loro“. Allo stesso modo Paolo: “La Supercoppa và giocata a Roma nella capitale…è chiamata supercoppa italiana! Vergognatevi…sieti tutti venduti a quattro analfabeti del calcio che hanno l’oro nero!”. E Alessandro aggiunge: “Vogliamo far conoscere il calcio italiano in Arabia. Stadio vuoto…”. Stefano mette il punto: “Stadio vuoto e silenzio assordante!!! Che vergogna continuare ad andare là a fare queste partite! Ci riempiono di milioni, ma ormai é chiaro che alla loro gente non interessa il calcio. In Italia incasserebbero (forse) qualche milione in meno ma lo stadio sarebbe pieno!!”.
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