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Inter-Atletico Madrid, moviola: la sentenza sul mani di Molina in area

La prova dell’arbitro Kovacs al Meazza analizzata ai raggi X dall’esperto di Mediaset Graziano Cesari, il fischietto rumeno ha ammonito sei giocatori

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Insegnante di educazione fisica, classe 1984, Kovacs – l’arbitro designato dall’Uefa per l’andata degli ottavi di Champions tra Inter e Atletico Madrid è tra quelli della sua generazione uno dei fischietti più stimati. La Uefa lo ha selezionato per gli Europei del 2020, è stato l’arbitro di Macedonia del Nord-Olanda (0-3) e la FIFA per i Mondiali Qatar 2022, dove è stato quarto ufficiale in otto partite ed è stato anche l’arbitro di Irlanda del Nord-Italia, la partita che ha spedito gli Azzurri ai playoff per i Mondiali 2022. Non ha bei ricordi di lui il Napoli, che si sentì danneggiato in Champions nel derby d’andata con il Milan ma come se l’è cavata ieri a San Siro il fischietto rumeno?

I precedenti di Kovacs con le italiane

L’ultima volta che Kovacs ha diretto una squadra italiana è stato in occasione di Milan-Borussia Dortmund, gara della fase a gironi di Champions. In precedenza altri tre incontri. Il primo risale al 2 ottobre 2019 nella fase a gironi e riguarda il Napoli: 0-0 sul campo del Genk. Il secondo è del 17 marzo 2021 negli ottavi di finale: Bayern-Lazio 2-1 (4-1 all’andata all’Olimpico in febbraio). L’ultimo è del 28 settembre 2021, ancora fase a gironi: Shakhtar Donetsk-Inter 0-0. Kovasc aveva arbitrato il Napoli anche in Europa League l’anno scorso a Barcellona (1-1) e il Milan nei preliminari della stessa competizione (0-1 in casa dello Skhendija). Kovacs ha arbitrato anche la finale di Conference League vinta dalla Roma sul Feyenoord. Con i nerazzurri c’è un solo precedente in Champions, ossia nel 2021-2022 contro lo Shakhtar, match finito 0-0.

Kovacs ha ammonito sei giocatori

Coadiuvato dagli assistenti Vasile Florin Marinescu e Ovidiu Artene, con IV uomo Feșnic, il tedesco Fritz al Var e Cătălin Popa all’Avar, l’arbitro ha ammonito sei giocatori, di cui uno della squadra di Inzaghi: Hermoso (AM), Savic (AM), Morata (AM), Frattesi (I), Barrios (AM), Carlos Augusto (I) Recupero: 1′ – 5′.

Inter-A.Madrid, i casi da moviola

Questi i principali episodi dubbi. Al 13’ dubbi nell’area di rigore dell’Atletico Madrid, con Molina che ci mette il braccio sul tiro di Lautaro Martinez deviato da Witsel, l’arbitro lascia giocare. Al 58’ Simeone chiede un calcio di rigore per un contatto un area tra Llorente, De Vrij e Sommer, ma non c’è nulla: l’olandese interviene in scivolata e tocca nettamente il pallone. Nel complesso qualche imprecisione di troppo nei fischi e nel rispetto del metro di giudizio, mentre sono corrette le decisioni sui cartellini.

Per Cesari non c’era il rigore per l’Inter

A fare chiarezza è Graziano Cesari. A Pressing su Italia1 l’ex arbitro si sofferma sull’episodio chiave, quello del mani in area spagnola: “Vedete il tiro di Lautaro, la deviazione e il tocco di braccio di Molina. Il pallone arriva a velocità sostenuta, quasi a sorpresa, il braccio si stacca verso l’interno, non c’è stata neanche una review. L’arbitro era anche posizionato benissimo. In Italia sono stati dati rigori così ma stavolta neanche è stata avviata la revisione”. Discreta alla fine la prova di Kovacs in Inter-Atletico Madrid.

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