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Inter, Calhanoglu ammette gli incontri con gli ultras: "Ma il club mi aveva chiesto di non andare"

Altra puntata dell'inchiesta "Due Curve". Stavolta è stato ascoltato il centrocampista turco come persona informata sui fatti: ecco perché ha incontrato i capi della tifoseria.

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Alessio Raicaldo

Alessio Raicaldo

Sport Specialist

Un figlio che si chiama Diego e la tesi di laurea sugli stadi di proprietà in Italia. Il calcio quale filo conduttore irrinunciabile tra passione e professione. Per Virgilio Sport indaga, approfondisce e scandaglia l'universo mondo dello sport per antonomasia

Nuovo capitolo dell’inchiesta “Due Curve” che riguarda i legami tra Inter e Milan con le rispettive tifoserie. A scriverlo è stato Hakan Calhanoglu, ex giocatore rossonero ma in questo caso convocato dalla questura per questioni inerenti al nerazzurro ovviamente. Il centrocampista turco ha ammesso i contatti con i capi ultrà, specificando però di non aver ricevuto pressioni e salvando la sua società d’appartenenza.

Calhanoglu nuovo testimone dell’inchiesta

Nei giorni scorsi era stato il turno dei vari Calabria, Zanetti e Simone Inzaghi. Stavolta è toccato ad Hakan Calhanoglu raccontare la sua versione dei fatti, in qualità esclusivamente di testimone. Il centrocampista turco è stato ascoltato dagli investigatori negli uffici della Questura di Milano nell’ambito dell’inchiesta “Doppia curva” coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano e dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Ricordiamo in merito che il 30 erano stati arrestati 19 ultras di Inter e Milan.

Sì all’incontro ma nessuna pizza

Il 30enne nato in Germania, appena rientrato dalla nazionale, ha risposto alle domande in qualità di persona informata dei fatti e ha ammesso di essersi incontrato con i capi ultrà Marco Ferdico e Antonio Bellocco. Smentita, invece, la storia della pizza mangiata in compagnia di questi ultimi: una versione che contrasta con quanto dichiarato in precedenza dallo stesso Ferdico nel corso di una telefonata intercettata dagli inquirenti nella quale veniva fatto espressamente il nome di Calhanoglu.

Incontro non voluto dall’Inter

Calhanoglu ha spiegato di aver incontrato i due uomini per semplice riconoscenza. Per cosa? Per lo striscione che la Nord aveva dedicato al popolo turco in seguito al terremoto del febbraio 2003. Ad ogni modo nessuna pressione sarebbe stata ricevuta per suddetto incontro né il calciatore sapeva chi fossero realmente queste due persone. Difesa a oltranza anche per la società Inter che – secondo quanto riportato dal quotidiano La Stampa – avrebbe consigliato al centrocampista di non recarsi all’appuntamento.

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