La notizia ci ha messo davvero poco a far breccia tra i tifosi dell’Inter: secondo il giornalista Elio Corno il fondo sovrano PIF sarebbe vicinissimo all’acquisizione del club nerazzurro dal gruppo Suning, l’affare è in via di definizione e verrà ufficializzato durante la pausa per i Mondiali in Qatar.
La trattativa avanzata per la cessione dell’Inter è poi stata confermata da Sportitalia, con il direttore Michele Criscitiello che ha anche fornito i primi numeri riguardanti l’affare: la cessione avverrà per una somma complessiva che oscilla tra gli 1,2 e gli 1,4 miliardi di di euro. “Cento milioni più, cento milioni meno”, ha dichiarato il giornalista. Già, perché quando si parla di PIF ogni ragionamento va fatto almeno su somme a 9 cifre.
Cos’è il fondo PIF?
Ma cos’è di preciso il PIF? L’acronimo sta per Public Investment Fund ed è un fondo sovrano, ovvero un fondo d’investimento pubblico di proprietà di un governo, in questo caso dell’Arabia Saudita, con sede a Riyad.
È già noto nel mondo del calcio per il suo ingresso in Premier League avvenuto attraverso l’acquisto del Newcastle, club storico del nord d’Inghilterra.
Chi presiede il fondo PIF?
La sua storia, però, è molto più lunga. Il PIF nasce infatti nel 1971 per gestire società saudite con legami con il Regno Unito. Nell’ultimo decennio ha iniziato ad ampliare i suoi investimenti a livello internazionale, moltiplicando il suo valore fino a diventare uno dei fondi sovrani più ricchi del mondo della finanza. L’attuale presidente del PIF è Mohammed Bin Salman Al Saud, ovvero il principe ereditario saudita, personaggio tanto potente quanto discusso per le continue violazioni dei diritti umani in Arabia Saudita, paese di cui è vice-primo ministro e ministro della difesa.
Quanti soldi ha il fondo PIF?
Secondo la SWFI, società internazionale che si occupa di monitorare e valutare il valore dei fondi sovrani, il PIF gestisce asset per un valore complessivo di 370 miliardi di euro, cifra confermata anche dall’agenzia di stampa tedesca Reuters.
Da quando ha iniziato ad allargare i suoi orizzonti, il fondo PIF ha messo le mani o è entrato con quote di minoranze in alcune delle compagnie più importanti al mondo: si va dalla Aramco, la prima compagnia petrolifera saudita, a Uber (di cui possiede una minoranza per circa 3,5 miliardi di dollari), fino Facebook, Boieng (di cui ha rilevato una quota pari a 717 milioni di dollari), Disney, Lucid Motors.