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Inter, i numeri da ex di José Mourinho fanno sperare Simone Inzaghi

Il tecnico portoghese ha perso le ultime due prime volte in cui ha incrociato una propria ex squadra. Intanto Maicon e Marco Branca lo difendono: "Alla Roma ha bisogno di tempo".

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Il 22 maggio 2010 non è mai stato così vicino per i tifosi dell’Inter. Dopo undici anni e sette mesi dall’ultima volta, quella della notte di Madrid che vide l’Inter vincere la Champions League nella finale contro il Bayern Monaco, José Mourinho tornerà a vedere da molto vicino i colori nerazzurri, anche se dalla panchina opposta, quella della Roma, avversaria dell’Inter di Simone Inzaghi nel delicatissimo anticipo della 16ª giornata di Serie A.

Il tecnico portoghese avrebbe voluto arrivare ad una delle due partite dell’anno (l’altra sarà ovviamente quella del ritorno, quando Mister Triplete riceverà l’abbraccio di San Siro), in un’altra condizione personale e di classifica per la sua Roma, reduce dalla sesta sconfitta stagionale a Bologna e staccata di sei punti dal quarto posto dell’Atalanta e di ben nove dall’Inter, tornata prepotentemente in lotta per lo scudetto grazie agli ultimi risultati e alle frenate di Napoli e Milan.

Mourinho, i numeri da ex fanno sperare l’Inter

Non è ovviamente la prima volta che Mourinho ritrova in carriera da avversario una sua ex squadra. I tifosi dell’Inter possono aggrapparsi ai numeri, visto che la prima da ex contro il proprio passato per lo Special One è stata spesso infelice. 

Quantomeno è accaduto così nelle ultime due occasioni, nell’ottobre 2016 sulla panchina del Manchester United, travolto 4-0 dal Chelsea dal quale Mou si era separato pochi mesi prima e nel dicembre 2019, quado lo stesso United sconfisse 2-1 il Tottenham allenato dal tecnico di Setubal.

Mourinho battè invece il Porto alla guida del Chelsea nel primo incrocio da ex nella Champions 2004-2005 e sconfisse proprio i Blues allenati da Carlo Ancelotti con l’Inter nel famoso ottavo di finale della trionfale Champions 2010.

Mourinho ritrova l’Inter, parla Maicon: “Roma? José ha bisogno di tempo”

Insomma, se Simone Inzaghi vorrebbe riprendersi al più presto il primo posto della classifica, la partita rischia di pesare molto di più per la Roma che per l’Inter. L’obiettivo di Mourinho nel primo anno sulla panchina dei giallorossi non era quello di vincere lo scudetto, ma un ritardo così consistente dalla zona Champions League non era preventivabile, anche alla luce dell’ottimo inizio di stagione.

Fatto sta che la partita sarà comunque emozionante per lo Special One, che non a caso alla vigilia ha preferito non parlare, disertando la consueta conferenza stampa.

“Per lui” lo hanno però fatto altri due reduci del Triplete dell’Inter, in campo e in dirigenza. A partire da Maicon, uno dei giocatori più legati a Mourinho, che ha rilasciato un’intervista a ‘La Gazzetta dello Sport’, provando a spiegare le difficoltà incontrate dal tecnico portoghese alla Roma.

“Roma-Inter mi incuriosisce parecchio – ha detto il brasiliano – Secondo me finirà in parità, perché l’Inter è in un grande momento di forma ma la Roma non può perdere altri punti. Credo che nel proprio cuore José proverà molta emozione, perché anche a distanza di tanti anni certe cose non si dimenticano. Mou è sempre lo stesso, una persona intelligente, che sta imparando a conoscere i suoi giocatori, a relazionarsi con una tipologia di squadra che non allenava da tempo. All’Inter aveva giocatori esperti, il nostro era un gruppo abituato a stare ad alto livello, quindi lui sapeva perfettamente cosa chiedere e immaginava anche quali risposte avrebbe potuto ottenere. Alla Roma non è così. Ha un gruppo di lavoro giovane e talentuoso, ma tecnico e squadra devono ancora conoscersi a fondo”.

Branca: “Mourinho è geniale. Inter? Non tornerei mai”

Chi l’Inter del Triplete la costruì fu Marco Branca, all’epoca direttore tecnico dei nerazzurri.

Intervistato dal ‘Corriere dello Sport’, l’ex centravanti ha rivelato di essere stato contattato per approdare proprio alla Roma, ma anche che non tornerebbe all’Inter: “I giallorossi mi hanno cercato un paio di volte da dirigente, prima e dopo Walter Sabatini. Abbiamo parlato, ma non ho mai vuto proposte decise. Per l’Inter del Triplete non ho nessun tipo di nostalgia. Sento molto grande l’orgoglio per il privilegio di essere stato nel posto giusto al momento giusto, ma non tornereri mai all’Inter: dopo aver provato certe emozioni si potrebbe solo fare peggio”.

Poi, l’inevitabile panegirico di José: “Dal primo incontro, subito la percezione di un uomo stimolante e mai banale. Ci siamo conosciuti piano piano, fino a quando bastava un nulla per capirci. Ci siamo sentiti quest’estate e mi sono congratulato per la sua scelta di venire alla Roma. Sul viale del tramonto? Maldicenze, per me José è attualissimo. La piazza di Roma vive di emozioni ed è perfetta per lui”.

 

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