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Inter, Luis Alberto racconta il vero Inzaghi e rivela: "Può lasciare Milano"

L'ex fantasista della Lazio considera assai sottovalutato il tecnico nerazzurro e si sbilancia in pronostici sulla semifinale di Champions col Barca

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Cosa deve fare Simone Inzaghi per essere considerato un top-coach? Appena qualcuno si azzarda ad elevarlo al rango dei migliori arriva qualche stop inatteso con la conseguente coda di critiche e veleni ma c’è chi ritiene che il tecnico dell’Inter sia tra i migliori in assoluto e spiega perchè. Si tratta di Luis Alberto che nella Lazio allenata da Simone brillò, giocando 175 partite, segnando 35 gol e fornendo 48 assist.

Per Luis Alberto Inzaghi è sottovalutato

Parlando in esclusiva a Marca il fantasista spagnolo, che oggi gioca in Qatar all’Al Duhail, assicura: “Inzaghi è sottovalutato, sottovalutatissimo. Nella sua carriera neanche tango lunga tra Lazio (2016-21) e Inter (2021-25) ha vinto un campionato, tre Coppe dei Campioni, cinque Supercoppe, ha raggiunto una finale di Champions League… e in questa stagione sta lottando per scudetto e Champions. Mi piace molto. L’Inter è un grande club, ma se se ne va, sarà sicuramente per allenare un altro grande club“.

L’evoluzione di Inzaghi

Per Luis Alberto Inzaghi è cresciuto molto come allenatore dai suoi esordi ma ha mantenuto un marchio di fabbrica, una dote che ha sempre avuto e che è relativa alla sua gestione del gruppo: “Ci sono pochi allenatori migliori di lui in questo . È difficile trovare un giocatore che parli male di Simone, e questo, nei grandi club, è molto importante. È l’allenatore che meglio mi ha capito come calciatore e come persona”.

La tattica di Simone

Luis Alberto continua: “Ricordo che, nella sua prima stagione, non giocavo molto, così gli parlai e gli chiesi di andarmene. Lui disse di no, promise che mi avrebbe fatto spazio… e mantenne la parola. Nella prima partita mi schierò da numero 10, nella seconda da perno, poi mi utilizzò come centrocampista interno… In ogni caso, mi sono divertito molto con Inzaghi; mi dava molta libertà per creare vantaggio ed essere sempre a contatto con la palla. Il suo 3-5-2 si è evoluto. All’inizio aveva meno opzioni per attaccare e difendere”.

L’ex giocatore della Lazio rifiuta l’etichetta di difensivista a proposito di Inzaghi, dopo che l’Inter ha subito un solo gol nelle prime nove partite di questa Champions League, lo difende dalle critiche e dice: “Subiscono pochi gol, ma ne segnano tanti... Conoscono il loro gioco a memoria e giocano tutti insieme. Possono difendere a centrocampo, a blocco alto, e hanno una ricchezza di risorse in attacco. Sanno come creare vantaggi sulle fasce con Dumfries e Dimarco, che hanno un’ampia gamma di gioco, o all’interno, giocando palla fuori, con Bastoni e Pavard”.

Il pronostico su Barcellona-Inter

Infine il pronostico per la sfida di Champions: “Penso che il Barcellona sia leggermente favorito per via dei suoi talenti individuali. Alla fine, un colpo di genio di Lamine, Pedri o Raphinha potrebbe cambiare la partita in un secondo. In ogni caso, non credo che la sfida si deciderà all’andata. La vedo piuttosto equilibrata”.

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