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Inter-Porto, moviola: rigore negato e rosso, bufera sull'esperto di Prime

La prova dell'arbitro serbo Jovanovic a San Siro in Champions League analizzata ai raggi X su Amazon

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Era la prima volta che il serbo Jovanovic arbitrava l’Inter: il 36enne arbitro di Belgrado, designato per la gara di Champions a San Siro tra i nerazzurri e il Porto, aveva diretto i portoghesi solo una volta, nel 2018, ma in Youth League. Diversi invece i precedenti con le italiane, ed anche recenti. Quest’anno il serbo ha infatti diretto Benfica-Juventus 4-3 fischiando un rigore in favore della squadra di Lisbona, ma in precedenza era stato l’arbitro di Salisburgo-Milan 1-1 nella prima giornata della fase a gironi. Come se l’è cavata ieri al Meazza nell’1-0 dell’Inter?

Inter-Porto, Jovanovic lascia giocare troppo

Assistito dai connazionali Uroš Stojković (SRB) e Milan Mihajlović, con quarto uomo: Novak Simović e due tedeschi al Var, Bastian Dankert e Marco Fritz, Jovanovic ha lasciato giocare abbastanza, forse troppo. Alla fine solo tre ammoniti: Dimarco (I), Otavio (P), Pepê (P) ed un espulso, ovvero Otavio.

Inter-Porto, i casi discussi

Questi i principali casi da moviola. Al 31′ il Porto chiede un rigore per presunto tocco con il braccio di Lautaro Martinez su conclusione di Otavio, ma l’attaccante di Inzaghi colpisce il pallone con il petto. Tutto regolare. Al 39′ Darmian cade in area dopo un contatto con Galeno, l’Inter chiede un rigore ma l’arbitro non concede e il VAR non interviene. Il Porto prova a riprendere il gioco rapidamente da rimessa laterale (pallone lasciato uscire dai nerazzurri per soccorrere Darmian) ma viene interrotto da Jovanovic per due palloni in campo, ne segue un accenno di rissa che porta al testa a testa tra Otavio e Dimarco: entrambi ammoniti.

Al 78′ viene espulso Otavio che – già ammonito – colpisce con un evidente pestone Calhanoglu: inevitabile il secondo giallo e quindi il rosso. Infine all’86’ il gol partita. Cross di Barella, Lukaku stacca e colpisce il legno, poi palla ancora a lui che insacca l’1-0. Il belga era in posizione totalmente regolare al momento del cross e, inoltre, sul colpo di testa, c’è un tocco con la mano di Pepe che era saltato in maniera scomposta: con ogni probabilità, in caso di mancato tap-in vincente, il VAR sarebbe intervenuto per decretare un penalty in favore della squadra di Inzaghi.

Inter-Porto, per Calvarese il rigore c’era al 60%

Sull’episodio del rigore negato ad Amazon Prime dà la sua versione l’ex arbitro Calvarese. A caldo per lui il rigore è netto: “Darmian prende la palla dopo di che il difensore non la trova, quest’ultimo colpisce il piede dell’esterno dell’Inter. Per me è rigore. Capisco che per l’UEFA non sia intervento da VAR, ma questo secondo me è rigore”. Nell’intervallo però corregge il tiro e parla di rigore al 60%. Parole che non sono piaciute ai tifosi che già avevano avuto modo di criticarlo per i suoi commenti in Juventus-Nantes.

Inter-Porto, i tifosi attaccano Calvarese

Fioccano le reazioni: “Vi rendete conto di cos’ha detto Calvarese sul contatto di Darmian? Rigore o no, ci ha rifilato una supercazzola da Guinness dei Primati, tutto e il contrario di tutto, rigore al 60%, caviglia, scarpino, da VAR, non da VAR, qui sì, per l’UEFA no. Livello infimo” e anche: “Nulla ormai è più serio con questa gente in TV, rigore netto su Darmian per lui Calvarese al 60% cosa ci tocca sopportare” oppure: “Sinceramente dispiace che un professionista serio e preparato come Piccinini si faccia coinvolgere in questi giudizi faziosi. Giusto sostenere una squadra italiana però fare come un Calvarese qualunque no”.

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