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Inter infinita: Conte, Higuain e Champions, numeri e obiettivi della capolista

Con il campionato ormai in tasca, l'Inter e Inzaghi possono puntare ad altri obiettivi stagionali per coronare la stagione ed entrare nella storia

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

“I record sono come le bolle, scompaiono velocemente“. Lo ha detto Ethelda Bleibtrey, campionessa storica di nuoto che nel 1920 ha fatto la raccolta di ben tre medaglie d’oro alle Olimpiadi di Anversa. Cambia lo sport, ma non la metafora, anche se ci sono vette che sono difficili da scalare. L’Inter di Inzaghi ci sta provando. Un manifesto di superiorità che sta facendo paura anche al resto d’Europa, chiedete pure a Guardiola. Ora il tecnico italiano ha il campionato in tasca e la seconda stella sul petto già mezza cucita e proverà l’impresa in Champions League. Ma ci sono anche altri due traguardi da poter raggiungere.

Inzaghi punta Conte e i 102 punti

Il muro dei 100 punti nella storia della Serie A è stato sfondato solo da Antonio Conte e la Juventus nel 2013-2014. Ora Inzaghi proverà a replicarlo. Superarlo è complicato, l’Inter dovrebbe vincere tutte le restanti 12 partite per concludere la stagione a 105 oppure pareggiarne massimo una per terminare il campionato a 103. I nerazzurri stanno tenendo lo stesso ritmo dei bianconeri in quella stagione, che alla 26esima giornata erano prima con la stessa quota in classifica. Un obiettivo secondario, ma che sicuramente è saltato all’occhio dell’allenatore, che ha continuato a dare indicazioni contro l’Atalanta anche sul 4-0 a pochi istanti dalla fine. Una cura maniacale del dettaglio, il resto è una conseguenza.

Lautaro al tavolo di Higuain e Immobile?

Un altro argentino potrebbe entrare nella storia della Serie A. Dopo la stagione dei record di Higuain, conclusa con i 36 gol, solo Immobile è riuscito a replicare un numero simile. Ora Lautaro potrebbe sedersi al loro tavolo. La punta dell’Inter sta mettendo la sua firma in quasi tutte le partite. Ha realizzato 23 reti in 26 giornate e due le ha saltate per infortunio. La media è uguale a quella del Pipita: 0,96 gol a partita, uno ogni 85 minuti. L’unica pecca? I calci di rigore. Ormai sono proprietà di Calhanoglu e contro l’Atalanta abbiamo capito il perché. Per ora è il punto debole del Toro, poco freddo dagli undici metri. Un paradosso per chi segna da tutte le posizioni e in tutti i modi.

Il sogno Champions League

Con lo scudetto ormai in pugno, l’attenzione dell’Inter si può spostare sulla Champions League. Il titolo manca dal 2010 e ora la squadra di Inzaghi ha una grande occasione per rialzare l’ambito trofeo. La scorsa stagione lo hanno solo annusato, sfiorando l’impresa contro il Manchester City. Ora proveranno a replicare il percorso, sperando in un finale diverso. In Europa molti club non sono al loro livello. Il Bayern Monaco è in calo e big storiche come il Liverpool non hanno preso proprio parte al torneo. I pericoli più grandi sono solo due: il Real Madrid e la corazzata di Guardiola. I nerazzurri non si sono esposti, ma lo hanno dimostrato sul campo. Tre mesi per sognare o rovinare tutto.

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