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Mancini ammette: "Stiamo seguendo Beltràn". Chi è l’ultimo oriundo per la Nazionale

Il Ct Mancini ha puntato gli occhi su Lucas Beltran, un altro oriundo per la Nazionale: le caratteristiche, le curiosità e cosa lega il giocatore all'Italia.

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Antonio Salomone

Antonio Salomone

Giornalista

Giornalista pubblicista. Lo affascinano, da sempre, le categorie minori e i talenti in erba. Ha fiuto per la notizia e per gli emergenti. Calcio, basket, motori: ci pensa lui

Chiamerò altri oriundi – lo aveva detto il ct dell’Italia Mancini dopo il successo a Malta dello scorso marzo. Quasi una provocazione contro i club che non danno spazio ai talenti. Dalla teoria alla pratica, dopo Retegui, ora gli occhi dell’allenatore sono puntati su Lucas Beltran. L’attaccante classe 2001 ha trascinato il River Plate di Demichelis alla vittoria della Superliga grazie ai suoi 11 gol in 24 partite. Prestazioni che ha ripetuto anche in Copa Libertadores, con i Los Millonarios qualificati agli ottavi di finale contro l’International di Porto Alegre. Senso del gol, agilità e bravura nel legare il gioco con i compagni: tutte caratteristiche della punta moderna.

Mancini segue Beltran, un altro oriundo per l’Italia

Beltran? Lo stiamo seguendo come tanti giocatori, ma per ora non è stato risolto nulla” queste le parole del commissario tecnico a Olé. Mancini ha confermato l’interesse per l’attaccante. Una visione a 360 gradi del calcio che mette a nudo anche un altro problema: la carenza delle punte. E la filosofia dell’allenatore è chiara: se non nascono qui, ce le andiamo a prendere. “E’ la dura legge del gol” direbbe Pezzali. Un pensiero forte, divisivo, ma che può tamponare eventuali buchi.

Non solo la Nazionale, Beltran piace anche alla Fiorentina. Il talentino ha stregato Burdisso, dt del club presente in tribuna nel match vinto dal River contro l’Instituto nello scorso giugno. Neanche a dirlo, il bomber ha segnato un gol e ha realizzato un assist. La sua specialità. Basterebbe convincere il giocatore per portarlo sotto la Curva Fiesole: ha infatti una clausola di 20 milioni di euro nel contratto. Sembrano tanti per un calciatore poco conosciuto, un investimento a lungo termine. La dirigenza proverà a trattare per ridurre la cifra. Ma di tempo non ce n’è molto, soprattutto in un mercato dinamico come quello degli ultimi anni.

Beltran in Nazionale? Può essere convocato: ecco perché

La domanda sorge spontanea: Beltran può essere convocato dall’Italia? La risposta la conosciamo, può vestire la maglia azzurra. Ma come può farlo? Per due motivi: perché non ha mai esordito con la Nazionale maggiore argentina (non si considerano le convocazioni con le Under), e soprattutto perché è in possesso del passaporto italiano ottenuto grazie ai parenti originari del nord Italia.

Beltran, un Vikingo per Mancini

Lo chiamano El Vikingo e il motivo è semplice: carnagione chiara, capelli biondi e barba folta. Un attore perfetto per sostituito Ragnar nella serie tv Vikings. Ma il copione lo segue in campo, dietro altre macchine da ripresa e il finale è quasi sempre lo stesso: gol e tre punti. Beltran è cresciuto a Cordoba, non un quartiere banale. L’allenatore delle giovanili Pablo Alvarez lo portava spesso a “vedere i grandi”. E tra questi c’era anche un promettente Paulo Dybala, amico di famiglia. La Joya ha vissuto anche a casa Beltran per un periodo della sua vita. Poi le strade si sono separate, con l’argentino che è volato in Italia e Lucas che è entrato nel cuore della sua patria. Di giovani stelle ne ha conosciute altre e ha fatto coppia anche con Julian Alvarez nelle giovanili dei Los Millonarios. Sa bene cos’è il talento, lo ha visto da vicino e ora spera di non rimanere dietro le quinte. L’Italia lo osserva, in Argentina sono già tanti gli attaccanti. La palla passa a Lucas, sta a lui decidere con chi fare gol.

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