“Quello che mi è piaciuto di questi ragazzi è l’impegno che si è visto in questa Nations League, che ha evidenziato che abbiamo a che fare con un gruppo di calciatori che hanno la possibilità di pilotare e mettere in evidenza in tutte le partite le loro immense qualità”. Luciano Spalletti si confessa a Vivo Azzurro tv e torna sulla svolta che ha portato l’Italia dalla depressione post-Euro2024 all’ottimismo in vista delle qualificazioni per i Mondiali, che passa dalla gara dei quarti di Nations League tra Italia e Gernania.
- Spalletti snocciola la formazione anti-Germania
- L'importanza di Italia-Germania
- Spalletti aspetta Chiesa e Pellegrini
Spalletti snocciola la formazione anti-Germania
Parlando della sfida con i tedeschi Spalletti scherza e dà la formazione: “Giocano Donnarumma, Di Lorenzo, Calafiori, Bastoni, Barella, Tonali, Raspadori, Kean, Retegui, Cambiaso, Dimarco… E poi tanti altri… Abbiamo la possibilità di avere un gruppo che ormai è consolidato per quello che sarà il nostro futuro. Ci sono molti ragazzi che stanno emergendo, che stanno facendo vedere le loro indubbie qualità. Le nostre nazionali giovanili dicono che abbiamo prospettive di futuro importanti”.
L’importanza di Italia-Germania
Italia-Germania è sempre una partita speciale: “Per un ct è la sfida da dover giocare. Uno che allena la Nazionale e non gioca questa partita è come un allenatore che ha allenato Milan e Inter e non ha fatto il derby, è qualcosa di veramente importante per la storia del calcio, hanno determinato un’attenzione mondiale a queste partite. Sono state tutte gare bellissime, ricordo quella del 2006, il gol di Del Piero all’ultimo secondo… Tutti speravamo che questa corsa dopo la rete non finisse mai perché volevamo correre con lui con la bandiera in mano a sventolarla intorno al tavolo e al televisore, dove eravmo tutti posizionati a vederla”.
Spalletti rimanda i discorsi sulle qualificazioni Mondiali a marzo: “Le considerazioni le dovremo fare successivamente all’impegno con la Germania. Dobbiamo pensare a vincere questa partita qui, abbiamo bisogno di dare continuità ai nostri risultati. Io penso sia meglio giocare in un girone a quattro che a cinque. Forse preferirei giocare a settembre e non a giugno per la mia esperienza precedente perché arrivano calciatori rigenerati con una nuova idea e una prospettiva differente su quello che deve essere il percorso da portare a casa”.
Gli Europei in Germania avevano lasciato un gusto amarissimo, facendo passare un’estate brutta ai tifosi e prim’ancora allo stesso ct che spiega: “Ciò che è successo nell’Europeo quando ci siamo ritrovati nella successiva convocazione abbiamo naturalmente parlato di quello che era successo. Probabilmente io ho sbagliato qualcosa a trasferire loro troppo di questo mio sentimento, di questa necessità di risultati, di questa voglia di determinare tutto e subito. Quando si mettono nella loro testa troppe cose si rischia che il messaggio diventi denso e vada a finire negli ingranaggi, diventando qualcosa di solido, che li va a inceppare. Ho modificato qualcosa, il nostro gruppo è un gruppo con cui si può parlare in maniera complessiva, totale”
Spalletti aspetta Chiesa e Pellegrini
La rosa azzurra è aperta ancora a diversi giocatori: “Pellegrini è un giocatore che Ranieri sta rimettendo a posto per delle vicissitudini che gli sono capitate. Ha qualità tecniche, ha piede per calciare i piazzati, che sono diventati un momento della partita importante, e si è visto contro la Francia quando abbiamo perso per quelli, ha gol. Poi gente come Chiesa siamo lì a sperare che possa giocare con più continuità e che ci possa far vedere attraverso queste possibilità che si ha di vederli allenare, di vederli giocare di continuo questi ragazzi.
Sarei molto favorevole ad avere Chiesa in Italia, sotto controllo per quanto riguardo poi il livello del nostro calcio, per andarlo a reinserire perché quelli che hanno questa qualità di guardarti. Stanno facendo bene anche Orsolini e Politano, sono tutti calciatori che continuiamo ad avere sotto controllo nel mirino perché possono effettivamente darci una mano. Anche Zaniolo. E non ho parlato di Maldini che contro la Fiorentina ha fatto un gol bellissimo e ha fatto vedere delle giocate veramente che possono servire a partite importanti come quelle che andremo a disputare”.
Infine un gioco. C’è un giocatore del ’70, dell’82 e del 2006 che vorrebbe avere nella sua squadra? “Quando facciamo riferimenti a dei campioni di quelle splendide partite prendiamo nel ’70 la forza di Gigi Riva, Rombo di Tuono, nell’82 la furbizia di Paolo Rossi e nel 2006 la qualità, la tecnica, la creatività di Del Piero.
Nella composizione delle ultime formazioni spesso abbiamo detto che ci mancherebbe un giocatore di fantasia, uno di quelli che trova le soluzioni da soli e lì il numero 10, il trequartista era il punto di riferimento della Nazionale in quel calcio lì e noi ne abbiamo avuti tanti. Quello veramente che ci potrebbe mancare è questa seconda punta, questo calciatore che salta l’uomo, che vede le linee di passaggio oltre il muro che ti vogliono creare le difese avversarie e che ti dà lo sbocco per le soluzioni che ci necessitano”.