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Italia, Spalletti spiega ritorno Locatelli, esalta Kean e Retegui ed esce allo scoperto su crisi Roma

Il ct presenta la doppia sfida con Belgio e Francia, spiega le convocazioni e punta sulla coppia Retegui-Kean che possono anche giocare insieme

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

E ora che ha anche i bomber veri dove può arrivare la Nazionale? Alla vigilia del doppio confronto con Belgio e Francia, che chiuderà il girone di Nations League con il primo posto da blindare, Spalletti si gode la crescita generale del suo gruppo, dalla linea verde che continua a dar frutti (ora anche Comuzzo e Savona sono entrati nel giro azzurro) al boom di Retegui e Kean. Il ct spiega le convocazioni, le esclusioni e fa il punto sui temi del campionato.

Spalletti si arrabbia con una giornalista

Una sola cosa fa arrabbiare il ct, quando una giornalista gli ricorda che basta un solo punto tra Belgio e Francia per passare il turno, domanda che viene letta come se fosse un compito facile. Per il resto il ct si gode il momento di crescita generale del nostro calcio, parla di dati precisi su cosa è cambiato rispetto agli Europei disastrosi, chiede a gran voce che bisogna rifare gli stadi (“siamo indietro rispetto agli altri come calcio giocato e come infrastrutture, vedete che stadi hanno gli altri paesi?”), riapre le porte azzurre a Locatelli ed esaltà l’età media più bassa del gruppo.

Il ct scherza sui gol di Kean

Il momento del calcio italiano è particolarmente felice: “Ho fatto i complimenti ai ragazzi, c’è questa competitività che fa bene a tutti, dà stimoli, si vedono bellissime partite. Abbiamo anche due bomber che stanno facendo vedere chi sono, sono capocannonieri, quando ho visto Comuzzo che era vicino a Kean gli ho detto: attento, che ora fa gol anche a te. Ora dobbiamo dare continuità a quello che abbiamo fatto finora: alla squadra abbiamo portato dei grafici relativi agli Europei e alla Nations League dove si vedono le differenze, ora siamo diventati anche una squadra, sono degli indisciplinati perfetti, creiamo molto di più, stiamo di più al limite dell’area, i dati sono importanti anche sulle riaggressioni e le conquiste della seconda palla”.

Spalletti richiama Locatelli e spiega il perché

Ricci ha già salutato il gruppo, torna a casa: “Abbiamo un accordo con i club in tal senso, la prima partita sicuramente non l’avrebbe giocata, era a rischio, avrebbe dovuto stringere i denti. Al suo posto viene Locatelli. L’avevo escluso perché non gli vedevo fare delle cose, ora le fa e lo riporto in Nazionale. Anche Rovella meritava di venire in Nazionale. Manca un punto solo per passare il turno ma quando glielo fanno notare perde le staffe con la giornalista che ha fatto la domanda: “Per riuscirci non bisogna ragionare come lei, sono due partite difficilissimi, dobbiamo combattere questa mentalità, non dobbiamo essere presuntuosi”.

Per Spalletti in attacco Kean e Retegui possono anche giocare insieme: “Kean può giocare anche esterno e fa reparto da solo, è forte il messaggio che manda quando gioca, la sua crescita è l’emblema di quello che è successo a tutta la Nazionale. Retegui è più uomo d’area, sa giocare spalle alla porta, a vedere dove non guarda, a vedere al contrario. Cercheremo di metterli nelle condizioni di potersi esprimere al meglio. Poi avere un’alternativa importante è altrettanto utile”.

Tra le novità c’è Comuzzo della Fiorentina: “E’ un giocatore forte a fare il difensore, fisico, bravo anche ad impostare, traspare una grande personalità nonostante sia giovanissimo. Quando si parla di talento non pensiamo solo al n.9 o al n.10, talentuoso può essere anche un difensore che limita tutti quelli che ha davanti”. Altra convocazione un po’ a sorpresa è quella di Savona: “Sono curioso di conoscerlo, è un emergente che gioca titolare nella Juve, sa spingere, puoi intercambiarlo con Di Lorenzo, ha fatto anche il braccetto ed ha anche doti umane: è un bravissimo ragazzo”.

L’età media dell’Italia si è abbassata di parecchio: “Lo dissi subito dopo l’eliminazione dagli Europei e per quel che si è visto finora un po’ si è indovinato”. Spalletti non entra nella polemica sui troppi stranieri (“quando ho accettato la nazionale l’ho fatto perché ero convinto di avere 30 giocatori validi da portare, prima non li avevo messi nelle condizioni di esprimere le loro qualità, ora stiamo cambiando rotta, vedendo anche le nazionali giovanili dico che siamo in ottima salute”), nega di aver fatto rivoluzioni (“non ho cambiato tanto, stiamo facendo ragionamenti coerenti nelle nostre chiamate, vogliamo andare a scoprire quanto sono forti i giovani che abbiamo scelto ma non sono tanti esperimenti: Comuzzo è titolare nella Fiorentina seconda in classifica e Savona lo è della Juve”) ma va cauto nei paragoni: “A Firenze dite che Comuzzo ricorda Vierchowod? Nel nome sì, si chiama Pietro”.

Spalletti e la crisi della Roma

Capitolo Roma, da ex tecnico giallorosso Spalletti è dispiaciuto per quello che sta succedendo: “A Roma sono legato, ho dato tutto me stesso, trovo riduttivo parlare in maniera troppo facile di quello che sta succedendo, preferisco non fare casino e stare buono ma penso che abbiano la squadra per rimettere a posto le cose in campionato”

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