Sconfitta di misura per l’Italia di Andrea Soncin contro la Svezia nella seconda giornata di Nations League. A Castel di Sangro le azzurre si arrendono al golletto messo a segno da Kaneryd al 14′, ma senza sfigurare, anzi. Nella ripresa l’Italia ha sfiorato il pareggio, cogliendo un palo con Giugliano e costruendo altre buone occasioni. Va sottolineato un aspetto: meno di due mesi fa al Mondiale neozelandese l’Italia aveva rimediato una lezione severissima dalla Svezia. Cinque a zero il punteggio in favore delle scandinave, in quello che è stato “l’inizio della fine” dell’avventura di Milena Bertolini e delle azzurre nel torneo.
- Nations League, Italia-Svezia: la chiave della partita
- Azzurre alla pari delle svedesi: l'analisi del Ct Soncin
- La partita delle azzurre secondo Carolina Morace
Nations League, Italia-Svezia: la chiave della partita
Questa volta è l’equilibrio a regnare sovrano, un equilibrio spezzato poco prima del quarto d’ora da una poderosa accelerazione di Lina Hurtig: l’ex Juventus Women s’infila tra le maglie della difesa azzurra e, dopo un rimpallo, propizia il tocco vincente di Kaneryd, a due passi dalla porta spalancata. La reazione dell’Italia, poco convincente nel primo tempo, si fa insistente nella ripresa. Giugliano coglie un palo, Girelli conclude fuori di testa da ottima posizione. Finale in forcing, ma il risultato non cambia. A proposito di finale: applausi per il rientro in azzurro di Sara Gama, in campo a recupero già iniziato e schierata sulla destra.
Azzurre alla pari delle svedesi: l’analisi del Ct Soncin
Il Ct azzurro Soncin, ai microfoni della Rai, indica proprio nella giocatrice bianconera, esclusa dall’ultimo Mondiale, un esempio da imitare:
“Sono estremamente contento e orgoglioso, quasi più di venerdì in Svizzera. Abbiamo giocato alla pari della prima squadra nel ranking, facendo dieci conclusioni in porta. Va fatto un grandissimo applauso alle ragazze, questa è una grande risposta per loro e per chi è scettico sulle loro qualità. Abbiamo avuto coraggio ed è la base per iniziare la nostra scalata. Siamo all’inizio di un percorso, voglio sottolineare lo spirito di Sara Gama, che è entrata nel finale in una situazione di emergenza ed è stata un ottimo esempio per tutte, in particolare per le più giovani”.
La partita delle azzurre secondo Carolina Morace
Interessante anche l’analisi di Carolina Morace in diretta Rai. Caustica l’ex attaccante azzurra al termine del primo tempo:
“L’idea della Svezia è di giocare in verticale. L’idea dell’Italia, io non l’ho capita”.
Molto meglio le azzurre nella ripresa:
“Un’Italia decisamente migliore, che ci ha creduto di più col pressing offensivo. Bisogna trovare la quadra del centrocampo, a mio avviso il secondo tempo è stato migliore perché Galli ha agito in posizione centrale, poi Dragoni non perde mai palla e si fa sempre vedere. Bisogna crescere sotto il profilo della costruzione. Non mi è piaciuta la Svezia e non solo per l’assenza di Rolfo. Tutt’altra storia rispetto al Mondiale”.