A chi ha vissuto da appassionato il calcio negli anni ’90, il nome di Vincenzo Italiano ricorda sicuramente qualcosa. Una carriera da bandiera del Verona nella massima serie e nella cadetteria, esperienze importanti anche nell’altra squadra della città scaligera, il Chievo, e nel Genoa. Per le nuove generazioni, però, diventerà famoso come allenatore: è lui infatti l’artefice dalla panchina della promozione dello Spezia in Serie A.
Nato in Germania per poi tornare in patria a sei mesi di età, Italiano ha giocato fino al 2014, chiudendo la carriera al Lumezzane. Da lì ha cominciato a studiare come allenatore, iniziando la gavetta in Serie D alla guida del Vigontina San Paolo. In precedenza, aveva svolto il ruolo di vice-allenatore nel Venezia di Dal Canto.
Dopo una prima stagione al Vigontina San Paolo tribolata, Italiano non si è più fermato: dal 2017/2018 ad oggi ha allenato in tutte le categorie, riuscendo a migliorarsi ogni anno. Terzo nel girone veneto di Serie D alla guida dell’Arzignano Valchiampo, è stato chiamato dal Trapani in C, riuscendo ad essere promosso in B passando dai playoff.
Dunque nel 2019/2020 la chiamata allo Spezia, la squadra che più di tutte era ferma nel limbo della Serie B, senza retrocessione o promozione: con Italiano alla guida, la squadra ligure è riuscita ad agguantare il terzo posto nella stagione regolare e poi a vincere i playoff, conquistando la prima promozione in Serie A.
Una cavalcata straordinaria per Italiano, che nella primavera del 2018 si trovava in D ed ora prepara la sua prima stagione di Serie A, categoria nella quale manca dal 2008/2009: allora era un centrocampista del Chievo.
Il suo 4-3-3, ora, dovrà confrontarsi con la realtà della massima serie: che lo Spezia cambi o no il suo modo di giocare per affrontare le grandi difficoltà della Serie A, l’obiettivo di Italiano sarà senza dubbio quello della salvezza. Ma fino all’inizio della prossima stagione, è giusto che per qualche giorno si goda la meritata festa.