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Jacobs non vede l'ora di tornare a Tokyo: "Nel 2025 obiettivo Mondiali, nel 2028 medaglia a Los Angeles"

Marcell Jacobs è pronto a tornare al lavoro in vista della stagione 2025, nella quale il focus sarà centrato sui Mondiali di Tokyo. Ma lui sposta l'asticella già al 2028.

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Roberto Barbacci

Roberto Barbacci

Giornalista

Giornalista (pubblicista) sportivo a tutto campo, è il tuttologo di Virgilio Sport. Provate a chiedergli di boxe, di scherma, di volley o di curling: ve ne farà innamorare

Fisicamente a Rieti, ma con il cuore a Jacksonville. Dove in questi giorni la paura è il sentimento che prevale su tutto, perché il passaggio dell’uragano Milton ha praticamente paralizzato la routine quotidiana della popolazione locale. Che per tanti mesi all’anno è anche diventata la casa dove Marcell Jacobs ha deciso di cominciare a costruire l’ultima parte della propria carriera da atleta ad alto livello.

Col primo tassello rappresentato dalla medaglia d’oro agli Europei di Roma di giugno e dal quinto posto nella finale dei 100 metri più veloce di sempre della storia olimpica. Due buoni motivi per ritenere che questo 2024 non sia stato affatto da buttare, come qualcuno in modo fin troppo esagerato vorrebbe far credere.

Un anno di cambiamenti: “Ma rifarei tutto”

Jacobs ne ha parlato in esclusiva a Runner’s World in un’intervista nella quale s’è aperto, ricordando tutta la fatica fatta nel corso degli ultimi 12 mesi, da quando cioè ha deciso di traslocare in Florida agli ordini di Rana Reider. “Una scelta che rifarei. A Jacksonville ho conosciuto da vicino tanti atleti, molti dei quali hanno rappresentato rivali di grande valore nel corso della mia carriera. E dal confronto con loro ho potuto apprendere tanto, migliorando me stesso sia come atleta che come persona”.

Il 2024 è stato però soprattutto l’anno del riscatto, al netto della mancata medaglia a Parigi. “Nei due anni precedenti ho dovuto fare i conti con tanti infortuni, che per quanto non fossero eclatanti hanno finito per rallentare il mio percorso. Sentivo di dover cambiare per un po’ e prendere altre strade, ed è ciò che ho avuto il coraggio di fare. Sono felice poi che Rana abbia voluto portare tutto il gruppo di lavoro a Rieti, un posto a me molto caro: spero che accadrà lo stesso anche il prossimo anno, visto che la stagione si preannuncia impegnativa”.

Prossimi obiettivi: Mondiali in Giappone e LA28

Nel 2025 dell’atletica ci sono i Mondiali, guarda a caso sulla pista che tre anni fa ha regalato a Marcell le due medaglie più preziose, quelle d’oro nei 100 e nella staffetta 4×100. “Quel luogo ha per me un valore e un significato unici, pertanto non vedo l’ora di tornare a gareggiare a Tokyo, su una pista alla quale lego il momento più alto della mia carriera. Lo farò nell’anno in cui compirò 31 anni, che a detta di qualcuno mi fanno già vecchio, ma io non sono di questa idea”.

Una risposta indiretta rivolta a chi pensa che Los Angeles 2028 per lui sia un orizzonte fuori tempo massimo. A LA28 avrò 34 anni, e allora? Prendete Simbine: a 31 anni ha corso 9”82 la finale dei 100, suo record personale. La verità è che io ho cominciato a fare atletica tardi, a 18 anni, e ho cominciato ad allenarmi seriamente a 25, per cui sento di avere ancora dei margini di crescita.

Chi dice che ormai non ho più l’età per confrontarmi con certi palcoscenici per me sbaglia: a Los Angeles punto a rimettere al collo una medaglia, non a partecipare alla mia terza finale di finale”.

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