C’è modo e modo di cedere lo scettro di re della velocità: Marcell Jacobs ha scelto quello più dignitoso. Quinto nella finale dei 100 metri più equilibrata, combattuta e tirata delle ultime edizioni delle Olimpiadi, a pochi centesimi dal sogno del bis, o almeno del podio. Una prova d’orgoglio, quella dello sprinter di Desenzano. Una prova da campione, condita dal suo personale stagionale: nove secondi e 85 centesimi. Non sono bastati per una medaglia, lo sono stati se non altro per strappare un sorriso a Jacobs e ai suoi tifosi. Il re ha abdicato, ha ceduto definitivamente lo scettro a Noah Lyles: ma ha ancora la forza e gli stimoli per tentare di riaccomodarsi ancora sul trono.
- Che cuore Marcell: in finale da ripescato
- Jacobs quinto, 100 metri equilibratissimi
- Fasciatura per Jacobs, zoppicante dopo la finale
- La promessa di Marcell: "Pronto per la staffetta"
Che cuore Marcell: in finale da ripescato
Serata di sofferenza e di cuore per Marcell. Iniziata col tormentato assalto alla finale, mancata invece da Chituru Ali, settimo nella sua semifinale. Dopo gli impacci della batteria, un terzo posto nella sua semifinale per Jacobs col tempo di 9”92, primato stagionale eguagliato. La qualificazione all’ultimo atto dei 100 metri è arrivata tramite ripescaggio, col settimo tempo, migliore tra i due riammessi. In corsia nove, poi, Jacobs s’è battuto come un leone nella finalissima. Subito a inseguire, sin dalla partenza, dando un occhio al jamaicano Thompson che sembrava ormai aver in pugno la vittoria, o a Lyles pochi metri alla sua sinistra. Una progressione imperiosa, quasi come ai vecchi tempi. Quasi.
Jacobs quinto, 100 metri equilibratissimi
L’oro è andato a Noah Lyles, appunto. Il nuovo re della velocità, annunciato come sicuro dominatore anche dei 200. Il 27enne statunitense ha beffato al fotofinish Kishane Thompson, preceduto per questione di millesimi. Terzo l’altro statunitense Fred Kerley in 9”81. Poi tutti gli altri, a cominciare dal sudafricano Simbine con 9”82, Jacobs con 9”85, Tebogo (Botswana) con 9”86, Bednarek (9”88) e Seville, che da favorito per una medaglia s’è ritrovato addirittura ultimo anche se con un tempo tutt’altro che disprezzabile: 9”91. Una finale livellatissima, con gli otto protagonisti racchiusi in dodici centesimi.
Fasciatura per Jacobs, zoppicante dopo la finale
Una finale che Jacobs ha chiuso zoppicando. Subito dopo la conclusione della prova, Marcell s’è fatto applicare una vistosa fasciatura. Poi s’è presentato serenamente ai microfoni della Rai: “Non posso essere contento, anche se il tempo di reazione dai blocchi è stato ottimo. C’è stata una fase dove dovevo continuare a spingere e non ci sono riuscito. Gli altri sono andati fortissimo, io ho dato il 100%, ho dato tutto quel che potevo. Volevo prendere la medaglia, dispiace, ci credevo. Il quinto posto mi ha dato soddisfazione, ma con una medaglia sarei stato ancora più soddisfatto“.
La promessa di Marcell: “Pronto per la staffetta”
La scelta di trasferirsi negli States? Azzeccata, per Jacobs. “Molto complicato cambiare tutto, a casa tua stai sempre bene. Ma dovevo spostarmi per ritrovare la forma, siamo arrivati comunque a 9”85 e direi che non è male. Questa comunque non sarà la mia ultima Olimpiade. Mi spiace, volevo essere il primo a festeggiare con tutti voi a casa un nuovo oro olimpico, ma la carriera di Marcell Jacobs continua“, ha proseguito parlando di sè in terza persona. “Ci aspettano altri quattro anni al massimo”. Quindi sul dolore alla coscia: “Solo una fasciatura, soltanto un crampo, ho spinto oltre il limite ma domani l’abbiamo già risolto. Sarò pronto per la staffetta. Volevo dimostrare che nonostante le difficoltà ci si può rialzare”.