Anna c’è e lo dimostra anche in campo, a Pechino, dopo aver scelto di rimanere in Russia fino alla trasferta in Cina dove ha raggiunto Jannik Sinner, ieri protagonista contro il cileno Jarry di un match altrettanto sofferto fino all’esplosione finale, complice un servizio davvero micidiale del numero 1 del ranking mondiale.
La sua compagna, Anna Kalinskaya, ha superato in tre set l’americana Hailey Baptiste (6-3, 6-7, 6-7) confermando l’intento palesato prima dell’inizio del torneo nonostante la pressione mediatica scaturita dal ricongiungimento con Sinner.
- Sinner e Kalinskaya avanti all'ATP 500 di Pechino
- Il dolore per la perdita di zia Margith
- La decisione di Sinner su Vienna
- Sinner e Kalinskaya, coppia social
Sinner e Kalinskaya avanti all’ATP 500 di Pechino
La crisi, seppure passeggera, alla vigilia degli US Open non era passata inosservata. Anzi, la sommatoria di quel che sul versante personale si è aggiunto al caso Clostebol e dintorni, ha caricato di ulteriori aspettative Jannik che ha superato le incompresioni (presunte) con la neo fidanzata dopo lo tsunami provocato dall’incerto Wimbledon, dalle vacanze in Sardegna, la tonsillite che ha causato il forfait olimpico e quel che è scaturito dalla vicenda nota che ha comportato anche l’esclusione di Naldi e Ferrara.
Rivedere a Pechino Anna, nelle duplice veste di pro e fidanzata, ha la sua importanza nel quadro dell’equilibrio soprattutto pubblico che si va instaurando. A Milano, Sinner si è presentato solo alla sfilata primavera/estate 2025 organizzata da Gucci, brand del quale è ambassador, nonostante qualche sospetto potesse prendervi parte la tennista russa fosse più che giustificato. Invece si è preferito mantenere separati i iani e consentitre, oltretutto, a Jannik si poter raggiungere i compagni e anche la famiglia in una fase molto delicata.
Jannik Sinner e la dedica alla zia scomparsa
Il dolore per la perdita di zia Margith
La zia Margith, ricordata da Sinner con una dedica speciale dopo la vittoria al primo turno dell’ATP 500 che lo ha aiutato a fare il grande salto in classifica, è scomparsa il 21 settembre scorso a soli 56 anni a causa di una malattia che il campione altoatesino aveva ricordato già nelle poche frasi spese dopo aver vinto gli Us Open.
Una figura irripetibile, per Jannik, che l’ha vissuta nella sua infanzia a San Candido quando i suoi genitori erano impegnati, allora, nella loro attività di gestori di uno dei rifugi più noti della Val Pusteria.
La decisione di Sinner su Vienna
Anna Kalinskaya, iscritta al torneo di Pechino, si è ricongiunta a Sinner come aveva preventivato anche se, proprio in queste ore, il numero 1 ha formalizzato la sua decisione di rinunciare a Vienna. Un tratto troppo umano, per chi come lui ha sempre coltivato un’immagine comunque solida, ferma.
Una costruzione che potrebbe celare la necessità, o il desiderio, di fermarsi a ragionare. Respirare, recuperare, occuparsi di ciò che richiede cura e tempo come gli affetti. Anna e Jannik sono insieme.
Sinner e Kalinskaya, coppia social
Acclamati, addirittura apprezzati insieme in un connubio, con ni social che li assemblano in un unicum fotografico e sentimentale che si affianca al mito del nuemero 1, a quello stile che si sovrappone ai risultati sportivi, tennistici raggiunti da Sinner in un anno di ascesa inarrestabile. E che impone, a questo punto della stagione 2024 e con l’emotività forse trattenuta fino ad oggi, di uno stop inevitabile per recuperare quel tratto di umanità e autenticità.