L’assenza di Jannik Sinner genera ripercussioni multiformi e su diversi piani, non proprio questioni minimali scaturite dalla squalifica di tre mesi che inibisce il numero 1 del ranking ATP dopo l’accordo raggiunto con la WADA utile a evitare lo scontro al Tas per il caso Clostebol. Eppure, inevitabilmente, si è prodotto quello scontro incontrollato di opinioni, la polarizzazione su chi e perché su una questione tecnica che poco attiene all’effettiva responsabilità del diretto interessato, il quale rinuncerà a tornei e a relativi montepremi.
Il nostro focus, ora, è sui mancati introiti derivanti dall’impossibilità di partecipare a queste competizioni, stravolgendo calendario e programma.
- Sinner, lo stop forzato per l'accordo WADA: quanto starà fuori
- Il nodo allenamenti e il rientro
- Il mancato introito di Doha
- Il sostegno degli sponsor, da Rolex a Lavazza e Gucci
Sinner, lo stop forzato per l’accordo WADA: quanto starà fuori
Partiamo dal quando, ovvero dall’effettivo periodo in cui Sinner non potrà scendere in campo per gareggiare: stando a quel che è stato negoziato e raggiunto con la WADA, Jannik sta scontando uno stop partito formalmente lo scorso 9 febbraio e che terminerà il 4 maggio prossimo, in tempo utile per permettendogli di presentarsi agli Internazionali d’Italia a Roma, torneo che tra l’altro mancava nella stagione 2024 a causa di uno stato di malessere generale che si accompagnò al problema all’anca.
Proviamo a fare il punto, dunque, stagione su stagione per calcolare quali sono i tornei a cui Sinner deve rinunciare con relativi premi in denaro, senza che ciò però incida sui rapporti contrattuali in corso con i suoi sponsor che sono aumentati da quando la vicenda Clostebol ha preso spazio nell’ambito dell’agenda mediatica e relativa gerarchia delle notizie. Il numero uno al mondo salterà quindi numerosi tornei e dovrà rinunciare a parecchi premi in denaro, ma può contare sulla fedeltà dei suoi sponsor.
Il nodo allenamenti e il rientro
Dalle ultime indiscrezioni, pare che Sinner sia tornato ad allenarsi nel fine settimana a Monte Carlo e rimarrà nel Principato fino al 13 aprile, quando potrà tornare all’attività di allenamento ufficiale con la finalità di mantenere lo stato di forma ottimale in prospettiva del suo ritorno in campo, a Roma.
Nei giorni di Indian Wells, dunque, c’è da considerare che Jannik nell’anno di grazia 2024 che ha sancito anche la sua ascesa fino al posto numero 1 del ranking, aveva vinto a Rotterdam contro Alex de Minaur aggiudicandosi il torneo disputatosi tra il 12 e 18 febbraio. Quel montepremi, quindi, manca all’appello.
In questi giorni si avvicina rapidamente il Masters 1000 Indian Wells, che Sinner è costretto a guardare non potendo competere e difendere la semifinale della scorsa stagione persa contro Alcaraz con evidente rinuncia anche al ricco montepremi.
Stando a quel che ha reso pubblico l’organizzazione del torneo, al vincitore andranno 1.2 milioni di dollari (1.201.125 per la precisione), mentre al finalista oltre 630mila dollari. Per i semifinalisti sono in palio quasi 355mila dollari, mentre per chi si ferma ai quarti di finale ce ne saranno 202mila. Gli ottavi di finale valgono oltre 110mila dollari, mentre il terzo turno più di 64mila.
Introiti a cui il numero 1 è chiamato a rinunciare nel rispetto dell’accordo stretto con la WADA. Rispetto al 2024, i tornei che Jan dovrà saltare dunque sono stati e saranno notevoli, elenco alla mano:
- Rotterdam (vittoria) – circa 400mila euro
- Indian Wells (semifinale) – circa 355mila dollari
- Miami (vittoria) – circa 1 milione di dollari
- Monte Carlo (eliminato in semifinale) – circa 274.425 dollari
- Madrid (uscito ai quarti) – 161.995 dollari
Il calcolo di quanto perso vien da sé e rende bene l’ammontare delle mancate entrate in questi mesi di stop forzato e che verrà aggiornato in base all’evolversi della situazione calendario e programma.

Sinner alla sfilata di Gucci a Milano
Il mancato introito di Doha
Oltre a questi proventi derivanti dalla partecipazione e dai risultati ottenuti nel 2024 dal campione altoatesino, il tennista ha già dovuto rinunciare all’assegno proveniente da Doha. In occasione dell’Atp 500 infatti, gli organizzatori avevano previsto una specie di gettone di partecipazione, che avrebbe dovuto aggirarsi intorno al milione, per incentivare la presenza dei migliori tennisti del mondo.
Il forfait dovuto all’accordo con la WADA ha fatto saltare il banco, così come l’esibizione di Las Vegas, inizialmente prevista per i primi di marzo e ora rinviata a data da destinarsi.
Il sostegno degli sponsor, da Rolex a Lavazza e Gucci
Su un differente piano, vanno considerati gli introiti derivanti dai rapporti commerciali con tutte le aziende partner. Dalla settimana scorsa, Rolex ha confermato la partnership con Jannik Sinner in qualità di numero 1 pubblicando un video che lo raffigura insieme a Coco Gauff e Roger Federer, testimonial della nota marca di orologi di lusso.
Di recente lo abbiamo visto a Milano, presente come sempre in qualità di brand ambassador di Gucci è stato uno dei primi marchi a puntare su di lui, proprio come Nike, con cui il numero uno al mondo ha un accordo da circa 15 milioni l’anno. In tv assistiamo a ripetizione allo spot di Fastweb e Lavazza, brand che sponsorizzano il campione e diversi tornei del circuito più la recente collaborazione con la F1. Altri accordi sono stati firmati con De Cecco, Enervit, Alfa Romeo, Parmigiano Reggiano, Technogym, L’Oreal (Roche-Posay) e Pigna, che ha lanciato una nuova linea di materiale scolastico ispirati al giocatore che rappresenta più di ogni altro adesso l’Italia nello sport.