Testa bassa e tanti fischi: all’Allianz Stadium la Juventus ha subito una delle più grandi umiliazioni della sua storia. Un 0-4 che ha stroncato tutte le ambizioni di rimonta della squadra e ha messo le cose in chiaro: questa squadra può lottare solo per un posto in Champions League. E la Lazio corre, quindi per Thiago Motta sarà necessario resettare e cercare di rimettere subito i suoi ragazzi sulla strada giusta. Intanto dovrà tapparsi anche le orecchie, viste le tante critiche tra tv e social nei suoi confronti.
- Juve umiliata con l'Atalanta
- Marocchi contro Thiago Motta, la dura critica
- Ezio Greggio non ci sta: "La fine è arrivata"
Juve umiliata con l’Atalanta
Era dal 1967 che la Juventus non perdeva 4-0 in casa, davanti i propri tifosi: dal derby contro il Torino, giocato una settimana dopo la tragica morte di Gigi Meroni. Dopo 58 anni i bianconeri sono tornati a riassaporare una serata simile, amara e con i tanti fischi dei tifosi a rendere il tutto più duro. Un’umiliazione allo Stadium che ha fatto perdere la pazienza a tutti i supporters della Vecchia Signora anche sul web. E non solo agli utenti più caldi, ma anche ad ex calciatori come Marocchi o personaggi della tv come Ezio Gregio. E le colpe sono ricadute principalmente contro Thiago Motta.
Marocchi contro Thiago Motta, la dura critica
“La Juve non ha una certezza. Siamo arrivati al punto che non c’è nulla. Thiago Motta si è ostinato a fare il Thiago. Siamo a marzo e non sappiamo da che parte a valutare la Juve. Non c’è un giocatore che abbia fatto sempre bene, non ci sono certezze su cui costruire l’anno prossimo. Dal primo giorno Thiago ha cambiato sempre, ha azzerato le gerarchie, che è la cosa più sbagliata in assoluto in una squadra di calcio. È sbagliato dire che tutti sono uguali. A Bologna ha funzionato perché tutti avevano l’ambizione di migliorare, quindi lui è stato credibile e coinvolgente” – ha detto Marocchi a Sky al termine della partita (qui le pagelle).
Poi l’ex calciatore ha proseguito: “Per un terzo dello spogliatoio non è stato amato, per due terzi sì, però tutti vedevano in lui un uomo che diceva cose giuste e la squadra poteva fare bene e migliorare tutti i giocatori. Non puoi dire nella prima partita che Danilo è uguale a Savona e non sai chi fare giocare tra i due. Sono due errori, parti malissimo e poi continuiamo sulla stessa falsariga: non sappiamo se Yildiz debba giocare a sinistra, in mezzo o a destra. È il numero 10! Non è McKennie che lo metti dove vuoi, siamo a marzo e non sappiamo dove deve giocare il numero 10″.
Ezio Greggio non ci sta: “La fine è arrivata”
Anche Ezio Greggio, storico tifoso della Vecchia Signora, ha fortemente criticato l’allenatore: “THE END! Il progetto dalla Juve è fallito. Finito ormai anche l’ultimo, salvo miracoli. E ora che aspettiamo? A qualcuno è stato lasciato mangiare il panettone ma ora con lui alla guida ci siamo mangiati tutti gli obiettivi. Se alleni una squadra e dici ai tuoi giocatori di vergognarsi tirandoti fuori, come puoi pensare che quella squadra poi ti segua, ti creda e abbia fiducia in te? Io credo che la vergogna e le colpe tu le debba condividere, perché se fai giocare calciatori fuori ruolo, se insisti a mettere in campo “nuovi acquisti – mezze tacche o bidoni interi” o giocatori irriconoscibili (ogni riferimento a ‘Kopmainer’ è puramente voluto) e non azzecchi mai ne formazioni ne cambi, la colpa è anche tua”.
Poi ha aggiunto: “Sono anni che la Juve fatica: crisi dirigenziale, errori nelle relazioni internazionali, campagne acquisti onerose e totalmente sbagliate, bilanci catastrofici, assenza di leader e fuoriclasse. Il nostro motto è “fino alla fine”: la fine è arrivata! Per finire questa stagione almeno con un po’ di dignità e non affondare, serve una scossa nel manico. Magari un allenatore che conosca la società e sia amato dai tifosi, come ha fatto la Roma con Ranieri. Un Mister che sia legato al nostro passato e non a quello di un’altra squadra e non ci faccia passare dal disastro al naufragio. Comunque… forza Juventus”.