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Juve, la squalifica di Pogba diventa un caso: il club risparmia 30 milioni e c’è chi alimenta il sospetto

La squalifica di Pogba, condannato a 4 anni per l’assunzione del Dhea, diventa un caso social. La Juve potrebbe risparmiare 30 milioni di euro e c’è chi alimenta un dubbio

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Gerry Capasso

Gerry Capasso

Giornalista

Per lui gli sport americani non hanno segreti: basket, football, baseball e la capacità innata di trovare la notizia dove altri non vedono granché

E’ il momento più difficile per la carriera di Paul Pogba. Il giocatore della Juventus ha conosciuto ieri l’entità della sua squalifica che ammonta a 4 anni, una sentenza che rischia di mettere praticamente fine alla sua carriera da calciatore. Il francese ha già annunciato ricorso verso la decisione del Tribunale Nazionale Antidoping e ora per lui comincia un percorso molto lungo.

Juve, il risparmio di 30 milioni di euro

La Gazzetta dello Sport analizza la questione che riguarda Paul Pogba da un altro punto di vista. Secondo il giornale la Juve sta continuando il confronto con i propri legali e con lo staff del giocatore per capire quale sia la soluzione migliore. In questo momento il giocatore ha un contratto garantito con lo stipendio minimo di circa 2000 euro al mese, ora con la squalifica la Juve potrebbe decidere di rescindere il contratto da 8 milioni di euro a stagione fino al 2026.

Ma anche per la rescissione il club deve aspettare fino al 30 giugno prossimo. Pogba è tornato a Torino grazie al Decreto Crescita e questo aspetto costringe il club bianconero ad aspettare il momento in cui scadranno i due anni dal ritorno in Italia del giocatore e che quindi permetteranno alla Juve di poter beneficiare del bonus, e potenzialmente risparmiare 30 milioni di euro di stipendi per le prossime stagioni.

Squalifica Pogba: i sospetti dei social

Quattro anno di squalifica sono una sentenza molto pesante per Paul Pogba e per la Juventus che perde un giocatore importante. In realtà però anche dal punto di vista tecnico il ritorno del francese in bianconero non è stato esattamente un successo. I tanti problemi fisici ne hanno limitato l’impiego a pochissime partite e non è mai stato un fattore per Massimiliano Allegri.

L’eventuale risoluzione contrattuale e il risparmio di 30 milioni di euro in ingaggio rappresenta comunque un vantaggio per i conti da sistemare della Vecchia Signora e nelle ultime ore, sui social c’è chi ha alimentato la cultura del sospetto. Anche se tra i tifosi della Juve ci sono state reazioni di segno opposto e in tanti hanno sostenuto che la “severità” di questa decisione sia arrivata solo perché il francese indossa la maglia bianconera.

Ziliani: “C’è qualcosa di poco chiaro in questa storia”

Non è mancato, come sempre quando si tratta di Juve, il commento del giornalista del Fatto Quotidiano, Paolo Ziliani che alimenta i dubbi sul caso: “Che ci sia qualcosa di poco chiaro e poco convincente in questa balorda (o sporca) storia è abbastanza evidente. Sono curioso di vedere se Pogba dirà qualcosa di più particolare e di meno generico”.

Sul caso è intervenuto anche il giornalista Maurizio Pistocchi che scrive: “Non posso credere che Pogba, uno sportivo che guadagna milioni, seguito da uno staff di procuratori e medici, abbia potuto fare in maniera consapevole uso di sostanze proibite. Non oggi, non nel 2024. C’è qualcosa che non sappiamo, qualcosa che solo lui sa e che dovrebbe raccontare. Per il campione che è stato e per l’uomo che sarà da oggi in avanti”.

Pogba: la sentenza del calciatore francese

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