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Juve, quanto costa l'eliminazione dalla Champions?

La sconfitta subita dal Villarreal avrà un impatto significativo anche sul prossimo bilancio della Juventus, che già non si presentava prospero analizzando i dati dei primi sei mesi della stagione 21/22.

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Marco Pino

Marco Pino

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Juve, quanto costa l'eliminazione dalla Champions? Fonte: Shutterstock

Ancora una volta la Juventus viene eliminata dalla Champions League. E questa volta la sconfitta brucia ancora di più.

Dopo la stagione 2016/2017, anno in cui la Juve guidata proprio da Massimiliano Allegri arrivò fino alla finale poi persa contro il Real Madrid, i bianconeri hanno collezionato un’eliminazione ai quarti contro l’Ajax (sempre con Allegri in panchina) e adesso tre eliminazioni consecutive agli ottavi. Progressivamente contro Lione, Porto e Villarreal.

Tre squadre, anzi quattro considerando anche l’Ajax, non irresistibili, a livello di blasone prima e di rosa poi, per la Juventus.

Se adesso è partito ufficialmente (forse con qualche mese di ritardo) il processo a Massimiliano Allegri e alla società per le scelte (politiche, strategiche ed economiche) degli ultimi anni, è importante sottolineare come la sconfitta subita dal Villarreal nel doppio confronto si porterà dietro delle conseguenze anche a livello economico-finanziario. Scopriamo quali e che portata avranno.

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Bilancio 21/22 ancora in rosso

La situazione di partenza dei conti dei bianconeri, prima ancora degli ottavi da giocare contro il Sottomarino Giallo, non presentava una prospettiva florida. La Juventus, infatti, la scorsa stagione ha chiuso il bilancio al 30 giugno 2021 con una perdita di 209,9 milioni di euro, la seconda più alta nella storia della Serie A dopo quella dell’Inter (245 milioni sempre al 30 giugno 2021).

Dalla finale conquistata nel 2017, anno in cui i bianconeri arrivarono in finale a Cardiff, l’evoluzione del conto economico della Juventus ha portato sempre a segni negativi registrati a fine anno. Proprio il bilancio chiuso al 30 giugno 2017 è l’ultimo capace di presentare un segno positivo a fine esercizio:

  • 2016-17: fatturato 422 mln, utile +43 milioni;
  • 2017-18: fatturato 411 mln, perdita -19 milioni;
  • 2018-19: fatturato 494 mln, perdita -40 milioni;
  • 2019-20: fatturato 407 mln, perdita -90 milioni;
  • 2020-21: fatturato 450 mln, perdita -210 milioni.

A queste perdite progressive registrate, possiamo aggiungere il risultato presentato per la semestrale chiusa al 31 dicembre 2021.

Nei primi 6 mesi dell’esercizio 2021/2022 la differenza tra ricavi e costi ha fatto rilevare una perdita di 119 milioni di euro, in linea rispetto allo stesso periodo dell’esercizio precedente (- 113,7 milioni al 31 dicembre 2020).

Una prima analisi dei numeri porta a pensare che al 30 giugno 2022 la Juventus possa riportare una perdita in linea con quella della stagione precedente, senza considerare però l’incidenza dell’acquisto di Vlahovic a gennaio solo parzialmente compensato a livello economico dalle cessioni di Bentancur e Kulusevski.

Già nella relazione che presentava l’aumento di capitale sottoscritto a dicembre, la Juventus aveva previsto di chiudere il bilancio al 30 giugno 2022 “in significativa perdita” con un passivo “che potrà essere minore o maggiore di quella registrata nell’esercizio chiuso al 30 giugno 2021 per effetto conto dei risultati nella UEFA Champions League e dei risultati derivanti dalla gestione dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori”.

È importante sottolineare come il management bianconero preveda annualmente da budget come risultato minimo la qualificazione agli ottavi di finale di Champions. Ogni risultato maggiore permette pertanto una crescita dei ricavi e una diminuzione della perdita preventivata.

Ricavi Champions League

La prima voce impattata dall’eliminazione subita nel doppio confronto con il Villarreal sono i ricavi derivanti dalla partecipazione alla Champions League. I premi UEFA, in caso di qualificazione ai quarti, avrebbero garantito alla Juventus circa 11 milioni di euro in aggiunta rispetto ai 9,5 circa già incassati per la qualificazione agli ottavi.

La Juventus, al 31 dicembre 2021, aveva registrato un totale “proventi da competizioni UEFA” di 63,6 milioni di euro.

Questo importo è composto prevalentemente dal bonus partecipazione (16 milioni) e ranking storico (30 milioni), cui si aggiunge la quota per la qualificazione agli ottavi e i proventi per i risultati ottenuti durante il girone di qualificazione.

Una mancata qualificazione ai quarti di finale che “costa” dunque circa 11 milioni di euro di minori incassi.

Ricavi da stadio

All’analisi di sopra bisogna aggiungere anche la quota parte relativa ai mancati introiti derivanti dalla vendita di biglietti, sottolineando la possibilità probabile di godere del 100% di capienza in caso di quarti di finale.

Secondo quanto riportato da CalcioeFinanza, la Juventus ha guadagnato dal botteghino circa 2,3 milioni per la sfida con il Villarreal, considerando una capienza al 75%. Per la gara casalinga contro il Chelsea l’incasso era stato pari a 2 milioni con la capienza al 50%.

In caso di qualificazione, i bianconeri avrebbero fatturato una cifra tra i 3,5 e i 4 milioni di euro, considerando anche la probabile capienza garantita al 100% nei prossimi mesi.

Ricavi dal Market Pool

Ultima voce, considerata però residuale, fa riferimento al Market Pool garantito dalla UEFA alle squadre di ogni nazione.

All’Italia spettano circa 40 milioni di euro che vanno suddivisi per metà rispetto al piazzamento in campionato nella stagione precedente e per l’altra metà secondo i risultati ottenuti in Champions League nella stagione in corso.

In questo calcolo la Juve perde circa 1 milioni di euro che viene ripartito quasi equamente tra Inter, Milan e Atalanta.

Quindi parliamo di un danno complessivo derivante dalla cocente, sul campo e fuori, sconfitta subita dal Villarreal di circa 15 milioni di euro analizzando tutte le voci di ricavo su cui ha impatto il mancato accesso ai quarti di finale.

Un insuccesso che oggi porta a mettere in discussione gli aspetti tecnici della squadra di Allegri e la posizione dello stesso allenatore, ma che nei prossimi mesi si tradurrà in un risultato forse ben più pesante sotto il punto di vista economico.

Articolo a cura di Marco Pino

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