La sessione di gennaio di calciomercato per la Serie A 2021/2022 si è chiusa il 31 gennaio con una serie di colpi anche inaspettati.
La protagonista assoluta di questa sessione è stata certamente la Juventus. La Vecchia Signora ha portato a termine trattative importanti sia in entrata che in uscita, con l’acquisto di Vlahovic (anche inaspettato in questa sessione) che ha infiammato i tifosi bianconeri.
Ma attorno alla trattativa che ha portato il serbo a Torino, la scena è stata anche presa dall’analisi delle reali possibilità economiche della Juventus di permettersi un’operazione così corposa.
L’operazione Vlahovic-Juventus
“Juventus Football Club S.p.A. comunica di aver raggiunto l’accordo con la società ACF Fiorentina S.r.l. per l’acquisizione a titolo definitivo del diritto alle prestazioni sportive del calciatore Dušan Vlahović a fronte di un corrispettivo di € 70,0 milioni, pagabili in tre esercizi, oltre il contributo di solidarietà previsto dal regolamento FIFA e oneri accessori per complessivi € 11,6 milioni. Inoltre sono previsti premi fino ad un massimo di € 10,0 milioni al raggiungimento di crescenti obiettivi sportivi. Juventus ha sottoscritto con lo stesso calciatore un contratto di prestazione sportiva fino al 30 giugno 2026“.
Con questo comunicato ufficiale, la Juventus ha annunciato la chiusura della trattativa con la Fiorentina. Un costo totale “certo” di 81,6 milioni (70 milioni più 11,6 di commissioni per agenti e contributo di solidarietà), cui si sommano potenziali bonus per ulteriori 10 milioni di euro.
La cifra complessiva sarà quindi così suddivisa:
- 70 milioni per il cartellino;
- 3,5 milioni per il contributo di solidarietà (5% di 70 milioni);
- 8,1 milioni per le commissioni agenti;
- 10 milioni di potenziali bonus.
In questa trattativa bisogna ancora sottolineare la differenza tra impatto economico e impatto finanziario.
Impatto economico dell’operazione
Per quanto riguarda l’aspetto economico, è necessario analizzare correttamente tutti i dettagli della trattativa relativa a Vlahovic.
Il costo storico del serbo sarà pari, quindi, a 81,6 milioni che andranno ammortizzati lungo la durata del contratto sottoscritto tra l’attaccante e la Juventus. Il centravanti ha firmato con la Vecchia Signora per 4 anni e mezzo e quindi l’impatto a livello economico, e di costo per singola stagione, verrà distribuito come segue:
- 2021/2022: 9,067 milioni;
- 2022/2023: 18,134 milioni;
- 2023/2024: 18,134 milioni;
- 2024/2025: 18,134 milioni;
- 2025/2026: 18,134 milioni.
Senza, però, prendere in considerazione in questo computo l’ingaggio che dovrebbe essere, secondo le indiscrezioni di stampa, pari a 7 milioni annui.
Impatto finanziario dell’operazione
In tanti si sono interrogati circa la possibilità, da parte della Juventus, di portare a termine questa trattativa sotto il punto di vista finanziario.
Il bond emesso e sottoscritto al termine dello scorso anno solare, come dichiarato anche dall’Amministratore Delegato Maurizio Arrivabene, serviva a “garantire la stabilità, non per il mercato”.
Come sottolineato anche in un passaggio del documento legato all’aumento di capitale, “l’Aumento di Capitale si inserisce nel contesto delle misure atte a far fronte ai rilevanti impatti economici e patrimoniali della pandemia da Covid-19 e consentirà di rafforzare la struttura patrimoniale della Società e riequilibrare le fonti di finanziamento a supporto del raggiungimento degli obiettivi strategici del Piano di sviluppo per gli esercizi 2019/24 (il “Piano di sviluppo” o il “Piano”), che sono stati confermati: consolidamento dell’equilibrio economico e finanziario, mantenimento della competitività sportiva e incremento della visibilità del brand Juventus”, spiegava la società bianconera nel prospetto legato all’aumento di capitale”.
In riferimento al “mantenimento della competitività sportiva e incremento della visibilità del brand Juventus” è opportuno sottolineare come una parte dei 400 milioni fosse proprio destinata espressamente a garantire un rafforzamento della rosa e un adeguato livello qualitativo della rosa con operazioni in linea con il piano di sviluppo.
Dei 400 milioni, infatti, era previsto che una parte venisse utilizzata come segue e come quindi definito dal prospetto dell’aumento di capitale, “175 milioni per finanziare le azioni previste dal Piano di sviluppo, di cui una quota leggermente superiore al 50% servirà per rimborsare i finanziamenti a medio termine verso banche e società di factoring al fine di ridurre gli oneri finanziari, mentre il resto per finanziare le azioni previste per il mantenimento della competitività sportiva e e l’incremento della visibilità del brand Juventus“.
La possibilità di chiudere il colpo Vlahovic
Una cifra totale, destinata inequivocabilmente al mercato, pari a circa 80 milioni di euro. Un importo che garantisce la necessaria liquidità per sostenere la trattativa Vlahovic, come quindi anticipato dai bianconeri in sede di pianificazione e lancio del bond.
La negoziazione con la Fiorentina ha portato ad un accordo che prevedesse il pagamento dei 70 milioni (esclusi bonus e altri oneri già trattati) in tre diverse rate. Per la stagione ancora in corso, quindi, la Juventus dovrà riconoscere alla società di Rocco Commisso una cifra pari a circa 23,34 milioni di euro. Importo che quindi risulta perfettamente in linea con quanto previsto dalle finalità dell’aumento di capitale concluso lo scorso dicembre.
Un’investimento possibile dunque, ma reso anche necessario dall’assoluto obbligo, per i conti della Juve e per il blasone dei bianconeri, di raggiungere in questa stagione la qualificazione alla prossima Champions League. Quest’ultimo è un paletto necessario per garantire il proseguo del “piano di sviluppo 2019/2024”, per mantenere elevata la competitività della squadra e per godere a livello di budget per la prossima stagione delle risorse garantite dalla partecipazione alla massima competizione europea.