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Juve Stabia in Serie B, il legame col PSG e il quarto viaggio in Paradiso

La nuova impresa delle Vespe della Juve Stabia a 73 anni di distanza dalla prima promozione, i numeri, i protagonisti e le curiosità della cavalcata che vale il ritorno in Serie BKT

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Juve Stabia in Serie B, il legame col PSG e il quarto viaggio in Paradiso Fonte: ANSA

Per descrivere alla perfezione il valore storico, sociale e sportivo del ritorno della Juve Stabia in Serie BKT, a 73 anni dalla prima storica promozione, e a 4 dall’ultima partecipazione, basta riavvolgere il nastro di qualche giorno e cambiare prospettiva e latitudine.

E per farlo occorre spostarsi allo Stade Parc des Princes di Parigi dove, la sera del 10 aprile, si gioca la gara di andata dei quarti di finale di Champions League tra i francesi di Luis Enrique e il Barcellona di Xavi.

In quel contesto, poco prima del match vinto dai blaugrana per 2-3, nella parte bassa della curva dove stazionano i membri de Collectif Ultras Paris, la parte calda del tifo parigino, compare uno striscione molto ampio e al tempo stesso molto bello.

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L’omaggio degli ultras del Paris Saint-Germain

Lo striscione è tutto blu e al suo interno vi compare una scritta a caratteri gialli e bianchi: “UJS Benvenuto in Serie B”. Che per i meno avvezzi alla questione indica il ben tornato in serie BKT agli Ultras della Juventus Stabia.

È l’omaggio, in mondovisione, dei tifosi del Paris Saint Germain, con cui gli Ultras di Castellammare di Stabia sono gemellati del 2016, per il ritorno nella cadetteria. Un gemellaggio nato quando un gruppo di tifosi francesi fece conoscenza con alcuni componenti della tifoseria stabiese ricavandone subito simpatia ed empatia reciproca.

Un gemellaggio che perdura e che, nel tempo, è stato cementato dalla presenza nella rosa del PSG di Gianluigi Donnarumma, uno che non dimentica le sue origini, e che, quando possibile, si sposta verso la curva del Collectif dove spesso sono presenti anche gli stabiesi, inscenando divertenti e apprezzati scambi di saluti e di sciarpe.

Un omaggio bello, sentito e che da solo, come accennato, spiega la portata sportiva, storica e sociale della promozione in Serie BKT dei ragazzi di Pagliuca. E vediamo perché.

Le promozioni delle vespe

Partiamo dalla portata sportiva. La promozione centrata il 9 aprile, il giorno dello 0-0 con il Benevento, l’avversaria più irriducibile nel torneo, è la quarta della storia della Vespe.

La prima è datata 17 giugno 1951 quando nello spareggio di Firenze l’allora Associazione Calcio Stabia supera 2-0 il Foggia con doppietta di Gino Cereseto.

La squadra diretta da Arnaldo Sentimenti, noto anche come Sentimenti II, uno dei cinque fratelli della nota dinastia calcistica, arriva prima nel Girone D della Serie C a pari punti con la squadra pugliese. Ma la sopravanza nello spareggio e approda alla cadetteria. Quell’esperienza, purtroppo, durerà solo un anno.

Nel 1952, infatti, l’AC Stabia arriva al ventesimo e ultimo posto del campionato e incappa in guai finanziari che la porteranno al fallimento.

Per vedere di nuovo la squadra di Castellammare di Stabia in cadetteria occorre aspettare esattamente sessanta anni dalla prima promozione, e tre rifondazioni.

Quella del 1953 che dà vita alla SS Juventus Stabia, quella del 1996 che genera l’AC Juve Stabia, quella del 2002 quando è affiliato alla FIGC un nuovo titolo sportivo, in Terza Categoria, che è fuso con il Comprensorio Nola dando vita al Comprensorio Stabia. Il club che nel 2003-2004 diventa l’attuale Società Sportiva Juve Stabia.

Il record societario

Accade tutto il 27 aprile 2011 quando la squadra diretta da Piero Braglia, dopo aver superato il Benevento, sempre loro, nel primo turno del Playoff di Lega Pro Prima Divisione (l’attuale Serie C) e aver pareggiato in casa la sfida di andata della finale contro l’Atletico Roma, va a espugnare lo Stadio Flaminio, 0-2 il finale con reti di Molinari e Corona.

Quell’esperienza in cadetteria fu importante, in primo luogo per la durata, tre anni fino alla retrocessione del 2014 e soprattutto perché coincide con il miglior risultato assoluto dal 1907, anno di fondazione dello Stabia Sporting Club, l’antenato diretto dell’attuale sodalizio.

Nel 2011-2012, infatti, guidati sempre da Piero Braglia, e grazie alle 21 reti di Marco Sau, le Vespe arrivarono al 9° posto in cadetteria a ridosso della zona Playoff.

Dopo cinque stagioni di Serie C, nel 2018-2019, la Juve Stabia torna in cadetteria e lo fa vincendo a mani basse il Girone C della Serie C sotto la sapiente guida di Fabio Caserta.

Ma anche stavolta l’esperienza in cadetteria dura lo spazio di una stagione perché nel 2019-2020 i gialloblù retrocedono immediatamente in terza serie da penultimi. Ma è la stagione funestata dalla pandemia da coronavirus covid-19, una stagione interrotta a marzo, ripresa a giugno e conclusa a luglio. E chissà come sarebbe andata la squadra di Caserta se tutto fosse andato in modo regolare.

Il fattore Guido Pagliuca

E arriviamo al 9 aprile 2024 quando i ragazzi di Guido Pagliuca mettono in fila rivali importanti come Benevento, Avellino e Casertana raggiungendo la promozione con tre giornate di anticipo sulla fine del torneo. Artefice principale del successo è ovviamente il tecnico, un tecnico di cui si parla ancora poco ma che merita grande attenzione.

Classe 1976 toscano, di Cecina, da calciatore difensore. Una carriera svolta tra le serie minori della sua regione e un ritiro dal calcio giocato precoce, a 28 anni. Tanto è vero che nel 2005 già siede sulla panchina delle giovanili della squadra della sua città natale.

Nel 2009 il salto in prima squadra, in Serie D, e l’anno dopo la prima grande soddisfazione quando porta il Borgo a Buggiano in Lega Pro Seconda Divisione. Exploit che ripete nel 2014 alla guida della Lucchese che con Pagliuca alla guida arriva in Lega Pro.

Negli anni successivi una serie di esperienze, molto formative, quasi tutte in quarta serie. Dall’Imolese al Siena passando per il Real Forte Querceta, Pianese, Ghivizzano e il breve intermezzo, tra l’ottobre del 2019 e il gennaio del 2020, quando viene chiamato da Marco Baroni come vice-allenatore della Cremonese.

Nell’estate del 2023 la chiamata da parte del Presidente Andrea Langella, l’uomo che dal 2019 ha preso le redini del Club, il quale, dopo la travagliata stagione dei quattro allenatori, Colucci, Lucenti, Pochesci e Novellino, e un risicato decimo posto, decide di cambiare registro.

Lo fa impostando un progetto basato su un allenatore praticamente esordiente in categoria e su una rosa completamente rinnovata e giovanissima, la seconda più giovane del torneo. E la scelta si rivela vincente.

Basti pensare alle tante vittorie centrate, ai tanti gol fatti, ai pochissimi subiti e ad un modulo, un 4-3-3 di marca solo in apparenza zemaniana ma molto solido, compatto e con una fase difensiva molto attenta e sapiente.

Interpreti principali il portiere Thiam, ex Spal, una vera garanzia tra i pali, gli attaccanti Candellone e Adorante, quest’ultimo arrivato a stagione in corso, sempre in rete nei momenti decisivi, senza dimenticare la coppia di centrali di difesa Bachini e Bellich e la cerniera di centrocampo composta da Buglio, Leone ed Erradi.

Ma è tutto il complesso della rosa a dare gambe e fiato alle idee di Pagliuca, una rosa che a fine stagione ha fatto ruotare ben 33 elementi mandandone a rete venti, una vera cooperativa del gol.

La valorizzazione della rosa e il restyling del Romeo Menti

Una rosa che oggi ha un valore di mercato complessivo di 4,2 milioni di euro, meno della metà del valore del Benevento, la metà esatta di quello del Catania e comunque al di sotto di squadre come Crotone, Avellino, Foggia e Casertana che in sede di calciomercato avevano investito con sostanza.

Una rosa che, peraltro, dal 1 settembre 2023, giorno di chiusura del calciomercato estivo, ha aumentato il proprio valore del 12,9%. Un successo su tutta la linea insomma. Un successo che adesso andrà consolidato in Serie BKT a partire dal restyling, già in programma, del Romeo Menti.

Lo stadio, inaugurato nel 1984, è uno dei tre stadi italiani dedicati all’attaccante del Grande Torino scomparso a Superga il 4 maggio 1949: gli altri due sono quelli di Vicenza e di Montichiari.

E per renderlo adeguato alle nuove sfide il Comune di Castellammare di Stabia ha avviato l’iter per i lavori di adeguamento ed ha anche già affidato il servizio di progettazione.

Il restyling si è reso necessario per consentire di aumentare la capienza almeno fino i 10.000 spettatori.

I lavori avverranno a lotti, in modo da non rischiare di far giocare in campo neutro le partite interne del Campionato 2024-2025. Il futuro è adesso.

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