Non è ancora tempo di bilanci. Con la serie A ancora alla prese con le possibilità (o meno) di ripresa del campionato, anche in casa Juventus non si possono tracciare bilancia. I bianconeri sono primi in classifica ma vorrebbero completare e continuare la loro prima stagione con Maurizio Sarri in panchina.
E il tema panchina è tornato di grande attualità nelle ultime ore, visto che su Twitter alla data del 17 maggio molti tifosi hanno deciso di lanciare una sorta di ricorrenza “la festa della liberazione”, per festeggiare l’addio di Massimiliano Allegri avvenuto esattamente un anno fa. Un addio che ancora continua a far discutere, come ha sempre diviso molto la figura del tecnico toscano all’interno della tifoseria bianconera.
Due fazioni a confronti
La posizione di Allegri in casa Juventus è stata molto più “criticata” di quanto i suoi risultati sul campo facciano pensare. Il tecnico toscano è diventato beniamino assoluto di una parte della tifoseria della Vecchia Signora e lo è rimasto fino alla fine della sua avventura in panchina, mentre c’è sempre stata un’altra fazione che ha individuato in alcune colpe del tecnico, la mancanza di successi in ambito europeo.
Ora quella divisione continua a correre veloce sui social, anche in considerazione dell’esperienza Sarri che fino a questo momento ha avuto molti alti e bassi. “17/5: Anniversario della Liberazione da Massimiliano Allegri – scrive Veleno – 18/5 Liberazione dalla quarantena. E’ un segno”. Più insicuro Julio: “17 maggio. Allegri era al capolinea e sono ancora contento del suo addio, ma col senno di poi bisogna ammettere che aveva ragione circa la necessità di cacciare molti elementi della rosa (Pjanic in primis)”.
Molti tifosi juventini hanno vissuto con un sentimento contrastanti gli anni di Allegri: “Vorrei tornare indietro di un anno e rileggere per la prima volta la nota della società che esonerava Allegri. Che momento meraviglioso”. E sul versante opposto: “Che disagiati, festeggiano l’addio di Allegri. Io non ricordavo nemmeno la data. Addirittura festa della liberazione? Mi sono perso qualcosa?” scrive un perplesso Roberto.