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Juventus, Allegri esce allo scoperto su caso Bonucci e rivela cosa è successo

Il tecnico bianconero parla a Dazn e fa chiarezza sull'esclusione del difensore e su Spalletti ct azzurro, spendendo anche parole di fiducia su Chiesa

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Fabrizio Piccolo

Fabrizio Piccolo

Giornalista

Nella sua carriera ha seguito numerose manifestazioni sportive e collaborato con agenzie e testate. Esperienza, competenza, conoscenza e memoria storica. Si occupa prevalentemente di calcio

Come finirà lo si scoprirà probabilmente solo il 1 settembre, alla chiusura del mercato, ma che sia Union Berlino, Genoa, Lazio o un altro club la certezza è che Leo Bonucci non giocherà più nella Juventus. Sul come e sul perché si sia arrivati alla rottura definitiva tra l’ex capitano e Madama parla per la prima volta con chiarezza Max Allegri, intervistato da Dazn in uno speciale che andrà in onda integralmente il 31 agosto e di cui Supetele ha diffuso alcune anticipazioni.

Tra Bonucci e la Juventus il matrimonio finisce in tribunale

Una storia di dispetti e ripicche quella che negli ultimi mesi ha visto protagonisti il giocatore e il club: messo fuori rosa e invitato a cercarsi una squadra Bonucci ha sbattuto i piedi, ha chiesto con una Pec il reintegro in squadra ed ha minacciato anche una richiesta di rimborsi per danni di immagine.

Allegri spiega la vicenda Bonucci

A Dazn Allegri dice: “Mi dispiace che sia finita così, però siamo stati chiari con Leo già da febbraio scorso quando io e la società gli abbiamo parlato diverse volte dicendogli che l’anno prossimo sarebbe stato un anno in cui avrebbe dovuto decidere di continuare da un’altra parte o smettere”.

“Quando hai 35-36 anni e hai fatto la storia della Juve, Leo ha fatto 500 partite e anche zoppo andava in campo…Ha dato tanto alla Juve e la Juve ha dato tanto a lui. Deve prendere una decisione importante e non guardare ad un anno, ma a quel che è il futuro perché è giovane. Quel che dico ora l’ho detto in tempi non sospetti”

Per Allegri Bonucci rimarrà nella storia della Juventus

Il tecnico aggiunge: “È normale, quando un campione come lui arriva a fine carriera, che ci sia paura di smettere. Io non sono stato campione, ho fatto una carriera normale e per me smettere è stato facile. Le dinamiche sono le stesse, la differenza è che uno deve avere la capacità di accettare prima. Se accetta prima è un bene per sé stesso, se accetta dopo passa un momento di noia. Per me è stato un giocatore straordinario, importante. Rimarrà nella storia della Juve, 500 partite nella Juve l’hanno fatte in pochi”.

Allegri promuove Spalletti come ct azzurro

Allegri ha risposto anche su Chiesa: “Chiesa in castigo? No, ha piena fiducia ora. L’ho visto quest’anno quando è rientrato, ha una gamba diversa. Deve convincersi che è una punta, poi ogni tanto va all’esterno o in mezzo, deve fare gol. È un giocatore che quando tira in porta è noioso, fa male“.

Sullo scudetto al Napoli il tecnico bianconero ha una sua idea: “È un elemento di ricchezza, soprattutto sono stati molto bravi. C’è stata una programmazione della società. Tutto parte da Benitez fino all’anno scorso con la vittoria di Spalletti. Ha giocato molto bene, Osimhen che è tra gli attaccanti più forti al mondo che sposta gli equilibri, non c’è niente da fare”. Infine su Spalletti c.t. della Nazionale: “Luciano è uno dei migliori che ci siano in Italia, lo dimostra la carriera, il modo in cui fa giocare le squadre e i risultati che ha ottenuto. Era giusto dare il post Mancini a Spalletti, a coronamento dello scudetto e della carriera che ha fatto”.

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