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La Juventus è irriconoscibile e Allegri non è più l'allenatore giusto: su di lui incombe Montero, anche se l'obiettivo è un altro

Società divisa anche sulla strategia per superare l'impasse: Allegri per ora confermato per evitare anche un tracollo legato all'ingaggio. Le piste calde: da Pochettino a Ranieri e Mihajlovic

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Il baratro in cui sta scivolando, con una continuità impressionante, la Juventus di Massimiliano Allegri è inevitabile oltre che accelerata da una concomitanza di variabili in sé già allarmanti quali la sconfitta incassata a Monza, la panchina di Bonucci (un caso nel caso, per via di quei precedenti che non possono essere trascurati), l’involuzione di Dusan Vlahovic – il miglior attaccante in circolazione -, il paradosso calcistico della Champions League.

La soluzione interna, che tanto cara fu alla Juventus in circostanze simili ma che non ha sempre risolto se non in emergenza, può essere accarezzata per superare l’impasse però non contempla garanzie.

La soluzione interna: Montero come traghettatore

Paolo Montero, allenatore della Primavera, è apprezzato dai tifosi che continuano a sostenere il partito #Allegriout senza contemplare il problema dell’ingaggio e del contratto che tengono prigionieri per ora i dirigenti e preoccupano Arrivabene, uomo di fiducia degli Agnelli.

Su chi potrebbe subentrare a Allegri c’è già una letteratura, inevitabile dettata dall’urgenza e dalla situazione di ciascun plausibile candidato a subentrare in una stagione già di per sé anomala, a causa dei Mondiali in Qatar.

Le occasioni sfumate con De Zerbi e il sogno Conte

Dicevamo che a sostegno del cambio di mentalità, immagine e filosofia un tecnico come Roberto De Zerbi sarebbe stato perfetto, ma nel mentre dopo il no al Bologna, ha chiuso con il Brighton. Insomma, si attende ma fino a un certo punto.

Antonio Conte, sempre caro a una certa generazione di tifosi, fino a giugno è legato al Tottenham e concretamente i rapporti con il presidente Andrea Agnelli si sono sfilacciati a tal punto da arrivare alla lite pubblica, all’epoca dell’Inter.

Fonte: ANSA

De Zerbi

Le suggestioni più esose: Pochettino e non solo

Poi, certo ci sarebbe l’idea di reclutare un disoccupato di grande appeal internazionale come emerso in queste ore: Mauricio Pochettino, archiviato il PSG, sarebbe tra questi al pari di Tuchel e Zidane, entrambi senza squadra e in attesa di tempi e occasioni migliori.

Ma con quali soldi, verrebbe da chiedere? Tra i possibili allenatori da considerare, poi, si dovrebbe individuare un personaggio molto esperto in grado di sostenere le pressioni mediatiche e gestire anche un subentro così critico, in un contesto ambientale provato da risultati negativi e ambizioni stroncate.

Fonte: ANSA

Zinedine Zidane

Le alternative più praticabili

Un tecnico pragmatico e libero, qual è Claudio Ranieri già allenatore della Juventus in una fase altrettanto delicata e che ha chiuso lì quel capitolo; il suo apporto e la sua flessibilità sarebbero sicuramente utili a Bonucci e compagni, fin da subito poi, a giugno, si potrà ragionare. Anche Sinisa Mihajlovic che pure con il bologna ha affrontato un ciclo terribile, avrebbe dalla sua queste capacità e il coraggio di azzardare per rinsaldare la fiducia che manca.

Ragionare su un progetto, sui capitali a disposizione effettivamente e contemplare anche l’azzardo di altri accordi come con l’ex Gian Piero Gasperini, nome su cui c’è già chi si sbilancia, a giugno si potrebbe fare.

Fonte:

La dirigenza Juve

Cambio passo della società

Una volta arrivati fino in fondo, visto anche quanto questa incertezza stia minando le certezze interne alla società: Pavel Nedved sarebbe per l’esonero di Allegri, Agnelli gli ha concesso tempo e ci sarebbe già chi rimpiange un recente passato animato da figure dirigenziali molto diverse. E oggi altrove.

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