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Juventus spaccata: Allegri inchiodato, dirigenza divisa ma è una corsa contro il tempo per Conte

Sfumato de Zerbi, il tecnico più adatto in questa situazione ormai insostenibile, rimane il sogno Conte o l'ipotesi più concreta di un traghettatore come Montero che subentri al momento giusto

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Elisabetta D'Onofrio

Elisabetta D'Onofrio

Giornalista e content creator

Giornalista professionista dal 2007, scrive per curiosità personale e necessità: soprattutto di calcio, di sport e dei suoi protagonisti, concedendosi innocenti evasioni nell'ambito della creazione di format. Un tempo ala destra, oggi si sente a suo agio nel ruolo di libero. Cura una classifica riservata dei migliori 5 calciatori di sempre.

Con l’epilogo tragicomico di Monza, per la Juventus A&A, ovvero di Andrea Agnelli e Massimiliano Allegri, si apre una nuova fase della crisi che ha affondato la squadra educata solo a vincere, l’unica cosa che conta per dirla alla Giampiero Boniperti.

La disfatta, i nervi tesi, l’espressione sul volto di Bonucci e l’inquietante raccoglimento dei giocatori sotto la curva bianconera incassato l’1-0 hanno ridefinito i confini di quella crisetta che poi tanto irrisoria non era, neanche una settimana fa. Allegri è in discussione, ma chi può assumersi l’onere di traghettare una squadra che poi è espressione di un cedimento della società e di una parte della dirigenza?

Juve, l’alternativa ad Allegri più adatta

Roberto De Zerbi, che per mentalità e intraprendenza come avevamo suggerito, avrebbe potuto imprimere una svolta almeno di mentalità e immagine a questa compagine in cerca di calcio e d’autore ha optato per un’esperienza all’estero con il Brighton che mette il suo nome, per ora, tra quelli adatti ma non più disponibili.

De Zerbi, reduce dalla tragedia Shakthar, aveva deciso di rifiutare la panchina del Bologna per rispetto nei confronti di Sinisa Mihajlovic al centro di un esonero sgradevole a distante dal sentimento comune, tifosi compresi.

Fonte: ANSA

De Zerbi

Sfumato De Zerbi, i nomi caldi

Chi è libero sul mercato, adesso, e disponibile ad assumersi l’onere e l’onore di risollevare le sorti di una Juventus che sembra svuotata? Allegri pare poco afflitto almeno nelle circostanze ufficiali, blindato da un contratto che gli offre garanzie (pensiamo alle affermazioni di Arrivabene) e anche forse pronto ad affrontare una fase interlocutoria (ricordate l’incontro a Montecarlo con Campos, immortalato da una foto che non è stata mai spiegata?) per poi magari tornare su una nuova panca.

Nel frattempo e in attesa, magari, di un tecnico di primo piano con l’adeguato background di esperienze e successi, in grado di dare e costruire una nuova fiducia – come Antonio Conte per capirci – si dovrà attendere.

Conte, che adesso è al Tottenham con i suoi alti e bassi ma ha accumulato un’altra esperienza internazionale in Premier, non potrebbe liberarsi prima di giugno, anche se volesse ricucire in qualche modo un rapporto che ha mostrato, quando era all’Inter, i suoi limiti con il presidente Agnelli e una parte della dirigenza.

Fonte: ANSA

Max Allegri

Conte, Zidane e Tuchel: allenatori da sogno

Addirittura ispirata l’ipotesi che vorrebbe l’arrivo di Zizou Zidane, grande ex mai dimenticato dai tifosi che, però, è abituato a ben altri contesti e non sembra interessato per ora alla Serie A ma a un’altra panca.

Mentre il neo inoccupato Thomas Tuchel è di certo uno dei grandi nomi, ma poco ha a che vedere almeno a sensazione con questa situazione, anche per via dell’ingaggio faraonico che percepisce dal Chelsea.

Il traghettatore Montero fino a fine stagione

Insomma, difficile anche se non impossibile come insegna il mercato. Rimane l’occasione di rispolverare l’idea Montero, allenatore della primavera, uomo simbolo di una generazione di juventini belli da vedere in campo e vincenti che potrebbe fare da traghettatore almeno fino a quando sarà convinto di voler esporsi a questa incresciosa e difficile condizione.

Da Ferrara a Pirlo, la recente storia bianconera non consente di concedersi troppo anche se, a conti fatti, occorrerebbe una rifondazione che parte da un nome di pregio. Un nome legato all’amore per la maglia e ai tifosi, come Alessandro Del Piero.

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