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Juventus, Elkann pronto a scaricare Giuntoli: Sartori e Carnevali i possibili sostituti. Da Koop a Huijsen, i capi d’accusa

Il futuro di Giuntoli nella Torino bianconera è legata al quarto posto, ma neppure la Champions è garanzia di permanenza per l'uomo mercato della Juve: tutti gli errori commessi

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Domenico Esposito

Domenico Esposito

Giornalista

Da vent’anni in campo e sul campo per vivere ogni evento in tutte le sue sfaccettature. Passione smisurata per il calcio e per la sfera di cuoio. Il pallone è una cosa serissima, guai a dirgli di no

La Juventus si gioca il quarto posto, Giuntoli il posto di lavoro. La permanenza dell’uomo mercato bianconero dipende dalla qualificazione in Champions, anche se ai piedi della Mole si vocifera che ormai abbia le ore contate. Elkann è pronto a scaricarlo per far posto a uno tra Sartori o Carnevali: a condannare il dirigente toscano acquisti sbagliati – su tutti quello di Koopmeiners – ma anche cessioni di talenti a cuor leggero, come nel caso di Kean e Huijsen.

Juventus, Elkann sul punto di scaricare Giuntoli

Alla base di tutto la scelta di puntare su Thiago Motta. Il tecnico del miracolo Bologna avrebbe dovuto garantire spettacolo e risultati dopo l’era Allegri e, invece, la Juventus s’è ritrovata troppo in fretta fuori da Champions, Coppa Italia e Supercoppa. Nel tentativo di salvare il salvabile, ovvero il quarto posto – tuttora in bilico -, si è proceduto col ribaltone: via l’italo-brasiliano, ecco il sergente di ferro Tudor.

Ora il futuro di Giuntoli, il dirigente a cui Elkann aveva affidato pieni poteri in seguito allo storico scudetto vinto a Napoli, è nelle mani del croato: senza Champions, sarà scaricato. Ma neppure la qualificazione alla coppa dalle grandi orecchie è garanzia di permanenza. Perché pesano gli errori commessi sul mercato in estate e ripetuti pure a gennaio. Tanto in entrata quanto in uscita.

Chi può sostituire Giuntoli: Sartori e Carnevali in prima fila

La trasferta con la Lazio dirà tanto, forse tutto in chiave Champions. In caso di ko nello scontro diretto per la Juventus sarà davvero dura confermarsi nell’Europa che conta. Intanto le manovre a livello societario sono già iniziate. Nel mirino di Elkann sono entrati due profili ritenuti perfetti per la Signora.

Il primo è quello di Giovanni Sartori, deus ex machina dell’exploit del Bologna sulle cui tracce vi è pure il Milan, a caccia da settimane di un direttore sportivo. Ma non sarà affatto facile: già, il club felsineo ha infatti blindato il suo uomo mercato. L’altro dirigente che piace non poco alla proprietà è Giovanni Carnevali del Sassuolo. Una figura più politica, alla Beppe Marotta per intenderci.

Tutti gli errori di Giuntoli: il mercato in entrata

Bisogna nuovamente riavvolgere il nastro alla scorsa estate, quella della rivoluzione a suon di milioni. Sessanta quelli spesi per l’ossessione Koopmeiners, approdato alla Continassa in chiusura di mercato dopo un lungo braccio di ferro con l’Atalanta. L’olandese, però, non è mai stato decisivo in campo.

Si è rivelato un vero e proprio oggetto misterioso Douglas Luiz, valutato 50 milioni dall’Aston Villa (28 in contanti più Iling e Barrenechea): tra infortuni e panchine, il brasiliano non s’è mai visto ed è già sul piede di partenza. Anche i 30 per Nico Gonzalez risultano esagerati alla luce delle prestazioni (e degli acciacchi) dell’ex Fiorentina. Non è andata meglio a gennaio: i 20 milioni per Kelly e i 15 per Albero Costa, neppure inserito in lista Champions, sono spropositati.

E il mercato in uscita: il festival dei rimpianti

Per finanziare la campagna acquisti Giuntoli ha adottato una strategia ben precisa: far cassa con i giovani talenti cresciuti nel settore giovanile. Quella che sembrava essere la linea giusta si è rivelata un clamoroso boomerang, perché alcuni di essi sono letteralmente esplosi altrove.

Due nomi su tutti: Kean, ceduto alla Viola per 20 milioni, e Huijsen, venduto al Bournemouth per 15 milioni di euro e oggi conteso da Real Madrid e Chelsea. Ma la lista è lunga e comprende anche Soulé, mandato alla Roma in cambio di 26 milioni ed esploso alla corte di Ranieri, Nicolussi Caviglia, ‘regalato’ al Venezia per 4,5 milioni, e Fagioli, passato alla Fiorentina a gennaio per 19 milioni. Insomma, un flop totale.

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