L’indice di popolarità di Thiago Motta allenatore è in fortissimo ribasso. L’esonero ricevuto dalla Juventus ha un po’ sporcato l’immagine da tecnico rampante del 42enne italo-brasiliano. Non per tutti, però. Perché tra gli addetti ai lavori c’è anche chi non dimentica il recente passato come ad esempio Maurizio Sarri. Quest’ultimo ha votato il collega come il migliore del 2024. Intanto tra i suoi ex calciatori solo in due lo ringraziano pubblicamente.
- La Juve e gli allenatori: non c'è pace
- Un Thiago da Panchina d'Oro
- Il silenzio assordante degli ex giocatori
La Juve e gli allenatori: non c’è pace
La Juventus sta diventando un club mangia-allenatori. Da Maurizio Sarri in poi la società non ha avuto grande continuità tecnica, con l’unica eccezione del triennio targato Max Allegri. L’ultimo tagliato è stato Thiago Motta, giovane mister considerato tra i prospetti più interessanti nel ruolo. Non è ancora da big, evidentemente. Sebbene ci sia chi ancora oggi non dimentica il buono fatto ai tempi del Bologna dall’italo-brasiliano.
Un Thiago da Panchina d’Oro
A difendere Thiago Motta è Maurizio Sarri, un’altra vittima della poca pazienza che c’è a Torino. All’allenatore napoletano di nascita ma fiorentino d’adozione non bastò neppure lo scudetto per resistere all’ombra della Mole. Oggi il 66enne è fermo in caccia di nuova panchina ma tende una mano al collega: “L’ho votato per la Panchina d’Oro. Lo scorso anno il Bologna ha fatto il calcio più bello, poi passano tanti mesi e la gente si dimentica facilmente“.
Poi aggiunge: “Questo è un premio strano, si vota per la stagione ’23-’24, ma otto o nove mesi dopo e nel frattempo succedono cose. Se si fosse votato dopo l’ultima giornata, poteva vincere Thiago per il suo Bologna. Ma ora siamo a marzo…“.
Il silenzio assordante degli ex giocatori
Parole che sicuramente faranno piacere a Thiago Motta che di difensori ne ha pochi oggi nel mondo del calcio. Tra questi non ci sono neppure i suoi ex giocatori che lo hanno dimenticato in fretta. Soltanto il giovane Mbangula ha pensato di ringraziarlo pubblicamente, e a distanza di qualche ora arriva anche il messaggio di Bremer. D’altra parte che ci fosse tensione nell’aria era evidente da tempo in casa Juve ed i risultati erano lì a dimostrarlo.
Non si accodato alla massa, però, il 21enne belga che invece ha avuto evidentemente modo di apprezzare il tecnico italo-brasiliano. Anche perché è stato proprio quest’ultimo ad avere fiducia in lui quando nessuno se lo aspettava. Piccole storie belle in mezzo a un racconto che di positivo non ha davvero nulla. Né per Motta, né per la Juve. Ora si riparte, verso una nuova pagina da scrivere.